Di infinito non c'è che il cielo per le sue stelle, il mare per le sue gocce e il cuore dell'uomo per le sue lacrime.
– Gustave FlaubertPov Lily
Clicco il bottoncino per raccogliere il nastro e nel frattempo che aspetto, mi tolgo gli occhialini.
«Mi ha chiamato tua madre.» Guardo mio padre confusa, rilasciando immediatamente il bottone.
Mia madre? E da quando mia madre è riapparsa adesso? Di certo non è niente di buono se lo ha chiamato.
«Ti ha chiamato? Per dirti?» Ri-clicco il bottoncino e faccio ripartire il nastro, aspettando una risposta che non tarda ad arrivare.
«Di rispondere alle sue chiamate. Sono più di tre anni che non le degni neanche due minuti. È sempre tua madre, Lily.»
Dio mio. Alzo gli occhi al cielo e butto tutta l'aria che ho nei polmoni.
«Non mi interessa, non ho voglia di parlare con lei.»
Non ricordo neanche un momento in cui mi ha mostrato un po' di affetto. Le uniche cose che ricordo sono tutti i dispetti che ha fatto a mio padre, le urla, il suo allontanamento.
Il vuoto che ha lasciato. Il mio costante pensiero di non essere stata abbastanza per lei in tutti questi anni.
Ma più gli anni passano e più mi rendo conto che è lei a non essere abbastanza per me. Non ho bisogno di lei, io sto bene cosi.
«Se chiama proprio me per cercare di parlarti significa che è proprio disperata non pensi?» Incrocia le braccia al petto sperando che io ragioni.
Appena il nastro arriva stacco il foglio e lo guardo attentamente, ingorando mio padre.
Ho centrato bene.
Ho fatto un solo sbaglio, il proiettile è andato nella spalla invece di colpire al cuore. Mi sono deconcentrata quando mio padre mi ha chiesto come andasse il mio lavoro al ristorante.
Non sapevo cos'altro inventargli. Di certo non posso dirgli la verità.
«Non mi interessa comunque.» Borbotto a voce alta, ritornando al suo argomento prima che riattacchi a stressarmi.
«Chiamala stasera.» Mi affronta con tono autoritario.
«Stasera non ho tempo, ho l'inaugurazione di Francesco.» Stringo il mio foglio, rispondendo altezzosa.
«Quale Francesco?»
Mi guarda con un cipiglio al viso, mettendosi una mano sul fianco.
«Serra.» Quasi balbetto.
Non ho mai chiamato il padre di Demetrio con il suo nome difronte a lui.
«Serra?»
«E tu che ci devi fare all'inaugurazione dei Serra? Sai benissimo che non voglio vederti nelle loro grazie. Demetrio non c'entra nulla con suo padre, ok. Ma non ti voglio vedere nemmeno a due chilometri da Francesco. Mi sono spiegato?»
Prima che continui a blaterare sbuffo così forte che penso mi abbia sentito anche il signore che sta sparando con un fucile a 10 metri da noi con tanto di cuffie.
Lo guardo con fare arrabbiato, cercando di inventarmi qualcosa senza fargli scoprire che la sua adorata figlia in effetti è nelle grazie del padre ed anche del figlio.
Ed anche del fratello.
Santo Dio.
«Papà! Demetrio mi ha invitato, e verrà anche Gloria! Non posso non andare.»
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Nepenthes
Romancenepenthes, gr. νηπενϑής «che toglie il dolore», comp. di νη- (pref. negativo) e πένϑος «dolore»]. Lily è sempre stata una ragazza solare, energica, sempre a caccia di guai, come se il pericolo fosse ormai parte di lei. Ma dopo quella notte, tutto è...