8. Fuoco

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«Va bene, a dopo.»
«Si, d'accordo.» saluto Ginny, poi anche Hermione e Luna - che per questo viaggio hanno deciso di viaggiare in una cabina tutto loro. Io invece -anche se non ho idea di quanto strano strano sarà- ho preferito fare come sempre: andare con Harry.
So benissimo che questo comporta anche la presenza di Ron, ma non mi importa. Se riesco, gli parlo.
Voglio sapere perché l'altra sera ha aggredito Zabini per difendermi.

«Ester! Qui, forza. Questa è libera.»
Seguo mio fratello e insieme a lui e il suo amico, mi infilo nella scompartimento. Poso la mia borsa e guardo un momento fuori dal finestrino, verso la gufiera, augurandomi che la mia Snow starà bene un paio di settimane senza di me.
Ma sinceramente, non ho molti dubbi a riguardo.
É più forte e intelligente della sua padrona.

Prendo quindi posto vicino a Harry che mi sorride incoraggiante. Gli ho detto che Voldemort sa e naturalmente non l'ha presa troppo bene, ma ha mandato un gufo al signor Weasley e quando arriveremo forse avremmo qualche informazione in più riguardo anche a Draco.
Speriamo bene.
Comunque, prendo fiato e dato che non riesco a tenermi questo peso, comincio a raccontare cosa ha sentito dire a Piton l'altro sera.

«Voto infrangibile, ne sei sicura?» mi chiede Ron quando finisco.
«Sicurissima, perché?»
Lui scrolla le spalle e abbassa gli occhi per un attimo. «Beh...non puoi infrangere un voto infrangibile.»
«Fin qui c'ero arrivato anch'io, Ron.» risponde Harry sarcastico.
«Tu non capisci...» si interrompe vedendo arrivare Lavanda. «Oh Miseriaccia!»
Lei lo saluta e appanna il vetro con l'alito per poi disegnarci sopra un cuore con all'interno le loro iniziali.

Io e Harry guardiamo da un'altra parte. Io perché altrimenti potrei andar fuori e gridarle contro, lui perché in imbarazzo.
In effetti, è esagerato e fin troppo sdolcinato.
Per fortuna, non appena finisce, se ne va fuori dalle scatole e io posso rialzare la testa.
«Incantevole...» commento ironica.
«Tutto quello che vuole e sbaciucchiarmi. Ho le labbra screpolate, guarda.» si avvicina così tanto che quasi mi sfiora e nonostante vorrei che lo facesse, mi scosto.
«Si, Ronald. Ti credo sulla parola.»

Lui si risiede allora e Harry riprende parola. «Allora, che succede se infrangi un voto infrangibile?»
Ron congiunge le mani e sospira «Muori.»
E così, l'atmosfera si fa così pesante che per il resto del tragitto nessuno più dice una parola. Nemmeno io che desideravo tanto farlo.

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A casa Weasley è tutto addobbato a festa: l'albero di Natale, gli striscioni fatti di arbusti al ribes rosso, le palline colorate appese ovunque...sembra quasi non stia succedendo nulla di brutto là fuori e che il mondo non sia mai stato più felice e in pace. Peccato che non sia davvero così.
Molly é in cucina a preparare la cena e mille dolci differenti che, sono certa, saranno deliziosi. Sicuramente, ne prenderò uno dopo l'altro senza contegno.
Fred e George mi danno il benvenuto con delle nuove stelle filanti «Buon Natale!»
Sorrido e loro mi abbracciano forte, alla stesso tempo, alzandomi leggermente da terra.

Quando mi lasciano, seguo Harry in salotto.
«Remus!» corro tra le sue braccia e lo stringo forte. Lui però a differenza delle altre volte non sembra troppo entusiasta di vedermi.
«Che succede?» domando allontanandomi.
Non risponde e io allora decido di passare al sodo. Racconto tutto quello che è successo finora e tutti i presenti: Remus, Tonks e il signor Weasley mi ascoltano in rigoroso silenzio.
«Voldemort ha scelto Draco Malfoy per una missione. Hai mai pensato che Piton stesse solo fingendo di offrire aiuto a Draco per poter capire cosa sta tramando?» dice Remus quando concludo.
«Non sembrava così.» rispondo sicura. So cosa ha visto e sentito, non posso essermi sbagliata così tanto.
Tonks si schiarisce la voce. «Forse Ester ha ragione. Insomma, pronunciare un voto infrangibile è...»
«Dipende tutto da se uno si fida o no di Albus Silente. Silente si fida di Piton e pertanto anch'io.»
«Silente può sbagliare. L'ha detto lui stesso.» interviene Harry rabbioso.
«Siete accecati dall'odio.»
«Non è vero!»
«Sì invece. La gente continua a sparire, ogni giorno. Possiamo riporre la nostra fiducia solo in poche persone. Se cominciamo a litigare tra noi siamo perduti.»
Con questo Remus dichiara la conversazione come conclusa e si alza, seguito da Tonks.

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