13. Lavoro di Gruppo

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Saluto Ginny e mi rimetto in marcia, per andare a Storia della Magia. La lettera l'ho lasciata a lei così che risponda direttamente a Tancredi e gli spieghi con calma tutto quanto.
Sono felice per loro. Finalmente sembrano trovarsi.

Arrivo in aula e chiedo scusa per il ritardo, accomodandomi accanto a Hermione. E tirando fuori il libro, stanno parlando di una certo battaglia e roba simile peccato che io non ascolto per praticamente tutto il tempo.
Il professore è così noioso che ti fa addormentare e per giunta, io non sono grande fan della materia. Ripenso a Harry, sperando che stia bene.

«Signorina? Ha sentito cosa ho detto?»

Hermione mi da una gomitata e io reagisco, aprendo gli occhi e alzando la testa dal banco. «Ehm...si, ci sono. Come, signore?»
Cavolo, mi sono addormentata!

«Come immaginavo.» si allontana con la sua aerea di fantasma. «Per la prossima volta dovrete portarmi un fascicolo di dieci pagine sull'argomento di oggi. Sarete a coppie...»
Comincia a chiamare alcuni nomi fino. Nomina Hermione con Draco e lei non potrebbe non essere più felice di così sebbene per lui non sia così. O almeno, non in apparenza.
Ha un sacco di pensieri per la testa e quello di trovarsi una ragazza è sicuramente tra gli ultimi. Non riesco a distinguerli, forse ha imparato e respingere le mie entrate.

Ad ogni modo, io finisco con Ron e non posso certo lamentarmi dal momento che dobbiamo lo stesso vederci per studiare nel pomeriggio.
«Bene, potete andare.»

Mi aspetto che il professore mi richiami per il mio comportamento, ma non lo fa. Mi tranquillizzo allora, andando verso la Sala Grande per il pranzo.
Come sempre, le tavolate sono ricolme di piatti squisiti, ma io mi servo solo un piccolo sorso di minestra. Non ho molto appetito.
I miei amici invece prendono pasticcio di carne (Hermione) e pollo con patate (Ron)...il suo preferito.

Stiamo mangiando quando arriva la mia civetta, sovrastando il tavolo di Grifondoro e lasciando andare una lettera al volo tra le mie mani.
Sopra c'è scritto: alla mia piccolina
Remus.
La scarto senza esitazione e inizio a leggere:

Mia cara Lily,
sono contento di sentirti dopo così tanto tempo. Devo dire però di esser un po' deluso da te, mi avevi promesso di scrivere più spesso.
Ma capisco se come giustificazione usi quella del troppo studio a cui star dietro o il da fare a tenere tuo fratello fuori dai guai.
A proposito, sai dov'è diretto con Silente. Così, giusto per sapere...sai, si ci può fidare del preside di Hogwarts, ma se desse qualche informazione in più ogni tanto...
Capisci che intendo, no?
Tu invece, stai a scuola vero? Sai, a volte non mi dispiace. Rischi molto meno e la cosa non mi dispiace, anche perché tu sai cosa succederebbe se lui ti trovasse per prima.
(scusa, non volevo fare il tragico...mi spiace...)

Rispondimi preso, mi raccomando.
Il tuo vecchio,
~ R. J. Lupin ~

Richiudo, portandomi una mano alla testa. Un martello sembra improvvisamente rimbombarmi nel cervello.
La mia mente si annebbia per poi rischiarsi e mostrarmi a un'immagine di Harry con la bacchetta in mano, accesa. Si trova in una grotta molto buia, dove non si vede nulla.

Riapro le palpebre, riscossa da Hermione che mi chiama preoccupata.
«Cos'hai visto?»
«Harry. Sembra...cavarsela, ma non lo so.» mi poggio con calmo al palmo e mi si chiude lo stomaco. Non si vedeva nulla, se mi sono messa in contatto con lui senza far nulla, c'è un motivo. E se fosse in pericolo e Silente non riuscisse ad aiutarlo?

Potrei chiudere a qualcuno, ma non avrebbe senso. Nemmeno mio fratello sa esattemene dove si trovano e di conseguenza nemmeno io posso saperlo. Non posso fare nulla per loro, mi devo limitare a sperare che se la cavino.
«Tranquilla, Ester. Vedrai che Harry sta bene.»
Ron mi guarda incoraggiante e io annuisco. Voglio credergli e credere che mio fratello sabbia bene che deve tornare da me.

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