20. La Spada

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ESTER'S pov

Vago nella foresta. C'è freddo e la neve ricopre ogni cosa. Gli alberi sono ricopertiti di brina e ultime ragnatele qui e là, da rugiada. Un panorama da mozzare il fiato.

Mi sono tolta il medaglione di Serpeverde appena dopo essermene andata e già volevo tornare indietro, chiedendo perdono ai miei amici e Harry.

Non l'ho fatto.
Me ne vergognavo.

Non me la sentivo di tornare e fare come se non fosse accaduto nulla. Quindi ho proseguito alla cieca, di paese in paese. Ho scritto una lettera a Lupin costante fosse potenzialmente pericoloso nel caso venisse intercettata. Nessuna risposta.
Ho scritto a Tancredi, nessuna risposta.

Ho scritto persino a Malfoy, per tentar di farlo ragionare e aver al con tempo qualche informazione sui movimenti di Voldemort senza esser troppo esplicita, ma niente.

La sua risposta è stata più che diretta: "Non sono in vena di chiacchiere, sporca Mezzosangue. Lasciami in pace"

Sono arrivata a Godric Hallow...il paese in cui sono nata e mi si è spezzato il cuore nel notare mio fratello accanto alla tomba di mamma e papà senza me accanto a fargli forza.

Per fortuna, ci hanno pensato Ron e Hermione al posto mio.
Come potevo andare da lui? In quel momento, sopratutto.

Non potevo, non potevo proprio. Dunque, mi sono limita a osservarli a distanza. Mi si scaldò il cuore nel vederli tutti e tre, l'uno accanto all'altro. Sebbene io non fossi accanto a loro.

Siamo sempre stati noi quattro, ma dopo quel momento ho i miei dubbi. Forse in realtà sono sempre stata di troppo e non me ne rendevo nemmeno conto.

In fondo, non ci sarebbe da sorprendersi. Sono il trio perfetto insieme. Perché mai avrebbero bisogno di una come me?

Sospiro, cancellando questi brutti pensieri e concentrandomi se dove sono ora. Non voglio pensarci, è troppo deprimente per quanto posso esser vero.

La notte è vicina e nonostante non sia la prima che passo da sola, un formicolio mi percorre l'intera schiena. Non sono mai stava sola così a lungo e a dirla tutta, ho paura.

E se devo esser del tutto sincera, sto sperando di incontrare uno di loro.

Arrivo a un laghetto ghiacciato e noto l'ombra di un ragazzo intento a immergermi nell'acqua gelata. Lo vedo tuffarsi prendendo un bel respiro e la superficie richiudersi.

Corro verso di lui all'istante e con la bacchetta ricreando lo squarcio. Quindi allungo una mano, afferrando quella di lui che esce.

Trema e non appena noto i suoi occhi color cielo, mi accorgo chi sia veramente.
«Sei impazzito per caso, Harry?»

Lui alza lo sguardo e s'illumina. Mi abbraccia forte, di getto mentre io gli avvolgo la mia giacca attorno alle spalle. «Oh, sorellina, sei davvero tu.» sussurra.

Io annuisco meccanicamente e ricambio il gesto con affetto. Anche a me sei mancato fratellone. Non puoi neanche immaginare quanto.

Ci stacchiamo e lo aiuto a rivestirsi, passandogli i vestiti e lasciandogli la giacca. «Ehm...grazie.»
«Di niente. Ora mi spieghi perché ti sei immerso qui sotto?»
«Per questa.» con un cenno indica la Spada di Grifondoro.

Sta a pochi passi da noi e io la guardo con gli occhi spalancati. Non ci posso credere. Come fa e essere qui?

M'avvicino, prendendola con la massima cura e guardo lui. Mi sorride e in quest'esatto istante, entrambi abbiamo la stessa intuizione.

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