Salvation

9. Amore?

Siamo tornati a Hogwarts da qualche giorno e ora stiamo andando a lezione. Hermione sta leggendo il giornale che parla di noi - tanto per cambiare.
Oramai siamo diventati l'argomento più interessante!

«É davvero facile arrivare a voi. È una fortuna che non siate stati uccisi. Dovete rendervi conto di chi siete, ok?!»
«Sappiamo benissimo chi siamo Herm...»
Svoltiamo l'angolo, imboccando il prossimo corridoio e la scena più repellente mi si para davanti agli occhi: Lavanda che regala una collanina a forma di cuore a Ron che sorride come un ebete. Sembra l'apprezzi davvero tra l'altro.

«Scusate ragazzi, vado a vomitare.»
Mi allontano, seguita da Harry che mi propone di andare da Silente dato che è tornato. Io accetto, magari capisco un po' di più su questo suo "piano" di usare mio fratello per i suoi scopi nei confronti di Lumacorno.

Quando arriviamo il professore ci lascia entrare senza attendere e prendere subito parola. «Ah ci sei anche tu Ester, piacere di vederti.»
«Altrettanto signore.»
Harry sto per chiedergli dove sia andato durante le vacanze ma lui non glielo permette e prende una fiala. La versa nel pensatoio e invita entrambi a guardarci dentro.

Ci ritroviamo nell'ufficio del professore di pozioni che ha decisamente un'aria più giovane e i capelli ancora ben sistemati e castani.
A giudicare dai ragazzi intorno al tavolo direi che l'occasione è una cenetta intima come quella a cui abbiamo partecipato. Noto che sono quasi tutti della casa di Serpeverde e tra tutti uno attira particolarmente la mia attenzione.
Hai gli occhi chiari e i capelli neri pettinati a regola d'arte, il viso dai lineamenti morbidi e una postura rigida che trasmette sicurezza.
Chiedere al suo insegnante sei una certa professoressa davvero andrà in pensione e lui risponde dicendo che se lo sapesse qualcosa, lo direbbe.
«E comunque, grazie per l'ananas è quello che preferisco. Come facevi a saperlo?»
«Intuizione.» risponde il ragazzo con fare misterioso.

A questo punto l'uomo mangia un altro pezzo di ananas candito e poi controlla l'orologio sopra il camino acceso.
«È tardi! Su ragazzi, meglio se andiate ora.» dice con sveltezza e i ragazzi lo ascoltano. Tutti tranne lui. ma Tom resta e tocca la clessidra
Tocca la clessidra verde, la stessa di cui mi ha parlato Harry quel giorno che gli ho chiesto perché si era trattenuto dopo cena - la sabbia scorre a seconda della qualità della conversazione.
Comunque, Lumacorno lo nota. «Qualcosa ti turba Tom?» chiede cordiale.
«Sì signore vede...non sapevo a chi altro rivolgermi. Gli altri professori sono diversi da lei. Potrebbero fraintendere...» spiega l'altro mantenendo un profilo innocente.
«Va' avanti.»
«Ero in biblioteca l'altra sera, nel reparto proibito. Ho letto una cosa piuttosto strana su una certa magia e ho pensato che magari poteva illuminarmi. Si chiama, se ho ben capito...»
Riddle pronuncia qualcosa che però non si capisce.
«Come hai detto scusa?»
Il ragazzo non risponde, come se fosse certo che infondo lui avesse capito benissimo a cosa si stava riferendo. Tuttavia, Lumacorno non si scompone <<Io non so niente di queste cose anche lo sapessi non lo direi a te. Ora subito fuori!»
Lo caccia e io rialzo la testa, uscendo dal ricordo.

«Confusi? Mi sorprenderebbe il contrario.»
«Ma non capisco. Che è successo?» parlo io, anche per mio fratello.
Silente alza leggermente le spalle «Questo forse è il ricordo più importante che io abbia collezionato ed è anche una menzogna. È stato manomesso dalla stessa persona a cui appartiene il ricordo, il nostro amico professor Lumacorno.»
«Però perché farlo?» domanda Harry.
«Forse che se ne vergogni.» ipotizzo incrociando le braccia. Il professore in questione sembra un tipo piuttosto rancoroso alle volte e non mi sorprenderebbe se fosse questa la ragione.
«Anche fosse, perché?»
«Già, perché?» ripete Silente in ecco a Harry. «Ti ho chiesto di conoscerlo ma Cornell tu l'hai fatto ora tu lo dissuada a divulgare il suo vero ricordo in qualunque modo tu riesca.»
«Non lo conosco bene, signore.»
Silente allora si avvicina alla bacinella. «Questo ricordo è tutto, senza siamo ciechi. Senza lasciamo il destino di nostro mondo. Non hai scelta non devi fallire.»