Capitolo 8. Say my name.

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"And tell me you love me, tell me you need me."

Stash Pov's:

"Ti ho detto di no, Ambra, basta, ti prego." attacco il telefono, sono sconvolto, vedo lo sguardo di Eva spostarsi appena la guardo. Ambra, al suo solito ha ricominciato con i soliti atteggiamenti ossessivi, minaccia di venire qui agli studi, urlare, farmi cacciare inventadosi chissà quale cazzata. La odio, un tempo stavamo insieme, l'ho lasciata per i suoi atteggiamenti, mi controllava, e io non l'amavo. Ogni tanto si ripresenta, rivendicando di essere ancora innamorata di me. Mi fa schifo pensare che qualcuno con cui un tempo dividevo tutto ora sia diventata qualcosa da evitare.

Devo calmarmi.

Esco di fuori a fumare, ripenso ad oggi. Ripenso alla scena di prima. Averla avuta così vicina mi ha chiuso la bocca dello stomaco, ho percepito il suo profumo, ho osservato le sue labbra screpolate, ma mai, mai l'ho guardata negli occhi. Ho paura delle reazioni scaturite in me dai suoi occhi. Per quanto possa odiarla devo ammettere che mi affascina. Mi attrae.

Rientro e mi avvicino, le sfioro volontariamente il polso, e solo questo impercettibile gesto mi provoca una scarica di brividi che mi porta a spostarmi.

"Tensione sessuale eh?" bofonchia Alex guardandomi.

"Sta zitto." dico a denti stretti dandogli un colpetto sulla spalla.

Incomincia a suonare un pezzo dei Dire Straits, le dita si muovono velocissime sulle corde, e guardandola tutta l'attrazione fisica muta in invidia totale.

"Dà qua, guarda e impara." le dico facendole cenno di darmi la chitarra.

Sgrana gli occhi per un attimo.

"Scusa?" dice ridacchiando sarcastica.

Le sfilo la chitarra e incomincio a suonare lo stesso pezzo mettendoci la doppia energia e il risultato è magnifico.

"Come ti dicevo..." le dico mentre le porgo la chitarra.

Eva si gira di scatto, mi trovo a pochi millimetri dalla sua bocca, ma mette la mano sul mio petto e mi allontana.

"Sì, sei bravo." dice mettendo la chitarra nella custodia e voltandosi per andare via.

un complimento, wow.

"Ragazzi potete andare, ci vediamo domani." Elisa ci congeda e saluta Eva che già è uscita dalla porta.

Torno in casetta, prendo il pc accovacciandomi sul letto. Cerco il suo nome, sono curioso di sapere se cuore di ferro ha una vita sociale oltre alla musica.

Ne rimango stupito, ma sì, ce l'ha. Appaiono centinaia di foto che la ritraggono in locali, con amici, altre in cui suona, e qualche decina con lo stesso ragazzo. Vengo colpito da una foto con una ragazza che già conosco.

Anne, cazzo. Improvvisamente mi ritornano in mente scene veloci di un backstage, due grandi occhi grigi e poi la folla che ci divide e poi ancora una ragazza dallo sguardo imbronciato, un portone. Lei, è lei. Domani devo assolutamente dirle che già la conosco, che non è un caso esserci ritrovati, no aspetta forse meglio di no, troppo smielato.

Scorro ancora e noto che ci sono parecchie foto nello stesso locale.

Chakra. Così si chiama, chiudo il computer di scatto, stasera si esce a bere.

Sì, solo a bere...

"Luca, Giorgio, preparatevi, si esce!" urlo infilandomi la giacca.

Giorgio è in sala a provare, ancora. Entro e lo trascino via, Luca dice qualcosa, ma ormai sia io che Giorgio siamo convinti ad uscire, salutiamo le ragazze ed usciamo.

Sono proprio curioso di vederla fuori dagli studi, sarà la stessa? Entriamo in macchina e ci mettiamo alla ricerca del locale che si trova al centro di Roma. Dopo una buona mezzoretta di ricerche troviamo posto. Parcheggio, davanti al locale ci sono parecchie persone. Luca mi da una gomitata.

"Ma quella non è Eva?" dice indicandomela.

"Sì, è lei. " è più bella che mai, vestita di nero, i capelli sciolti e labbra scarlatte.

Entriamo, ci sarà da divertirsi

Spazio Autrice:

si, lo so, capitolo cortino, ma sto uscendo e avevo voglia di scrivere lo stesso. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un abbraccio, Elisa.

Differences. «S.F»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora