Capitolo 33. Forgive me.

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"It's you.
It's you."

Eva Pov's:

Non ho mai pensato a me e Stash come una coppia normale, ormai era da tempo che non stavamo più insieme, eppure mi sembrava di appartenere, indissolubilmente, solo a lui. Fin da piccola ero stata abituata a vedere l'amore come una sorta di nido felice, un rifugio dove correre per scappare dalle paure. Ora guardando me e Miriam, sedute sul letto, reduci da relazioni tutt'altro che da fiaba, tutte quelle fantasie sull'amore mi sembrano tutt'altro che realistiche.

La finale si avvicina, e nonostante sia domenica mi dirigo in salone, dove spartiti e appunti sono sparsi sul tavolo centrale. Miriam è ancora in camera, in un dormiveglia deprimente, con gli occhi semichiusi ad aspettare una chiamata di Guido. Io non aspetto più. Al contrario suo ho imparato a muovermi e non ad aspettare, ad andare a riprendermi ciò che è mio. Le mie relazioni sono sempre state un disastro, e non lo dico di certo con orgoglio. Fin da piccola, dai primi fidanzatini, non riuscivo a tenermene uno per più di qualche mese, o scappavano loro o scappavo io.
Non sono riuscita mai ad amare qualcuno fino in fondo forse perché  non mi sono mai amata io per prima, amavo la musica, le sigarette, lo sballo. Non me stessa, figuriamoci riuscire ad amare qualcun altro. Sono sempre stata assorbita piuttosto nelle amicizie, Guido e Miriam per primi. Loro mi hanno sempre aiutata, non sono mai stata facile neanche come amica, e loro hanno sempre lottato a denti stretti per me, per difendermi dalle mie pazzie e dai momenti in cui volevo andarmene.

Guido non ha chiamato, Stash neppure.
"Torneranno?" Miriam spegne la sigaretta sul cornicione del balcone della cucina.

"Chi lo sa, tu sei disposta ad aspettare?"

Si accende l'ennesima sigaretta. "Purtroppo si."

Stash Pov's:

E forse il mio futuro è Eva.
Anzi, il mio futuro è Eva.
E me ne convinco di più ogni passo che faccio verso casa sua. Mi convinco che stavolta sarà diverso, stavolta riusciremo a farcela.
Citofono, una voce femminile risponde.

"Sono Stash."

Silenzio.

"Eva non c'è."

Mi sporgo verso il suo balcone e vedo una figura dai capelli scuri muoversi dietro le tende.

"Miriam non dire cazzate, fammi salire."

Ancora silenzio, mi siedo vicino al portone, sono disposto a restare qui anche tutta la giornata se è necessario. Ma poi dei passi provenienti dalle scale nell'atrio, Eva. Occhiaie profonde sotto agli occhi, i capelli tirati per metà su. Le labbra screpolate, gli occhi leggermente umidi. Non riconosco più la ragazza di cui mi sono follemente innamorato.

"Come ho fatto, come ho fatto a ridurti così?" Non mi guarda neppure, passandosi una mano sulle braccia scarne.

"Stash, che c'è?" la voce rotta dall'emozione.
Mi avvicino a lei, accarezzandole la guancia.

"Sono stato uno stronzo." Eva ha gli occhi spenti. "Da quant'è che non mangi? Che non sorridi?"

Non risponde, le labbra serrate.

"Da quando hai preferito lei a me, da quando te ne sei andato." Si gira, andandosene.

"Ti prego, non andartene." La raggiungo cingendole le spalle.

Si gira, voltando il viso. "Lasciami andare Stash."

"No."

Cerca di voltarsi un'altra volta, ma io la tengo stretta.

"Non lo capisci?" premo le sue braccia, sento il sangue scorrere sotto il sottile strato di pelle, gli occhi di Eva si fanno grandi, le pupille si dilatano.

"Non lo capisci che non riesco a stare senza di te? Che non riesco a mangiare senza di te? Che mi sento male, che non respiro?" la scuoto tra le mie braccia per farla reagire, perché mentre parlo urlo, piango, ho bisogno di lei.

"Sì, lo capisco, Stash." Mi guarda dritto negli occhi. "Resta."

Non ci rendiamo conto di star urlando, sono arrabbiato con me stesso per non essermi reso conto prima di ciò che stavo perdendo.

Eva si aggrappa a me, mi bacia. Graffia il viso, affonda le mani nei miei capelli, di rimando cingo la sua vita con le braccia, sollevandola. Sento le lacrime bagnarle le guance, fondersi con le mie.

Siamo una cosa sola.

Spazio Autrice
Sorpresa, alla fine ho aggiornato, eh si! Ho fatto vari magheggi e ho trovato una connessione. In questo capitolo scopriamo che Eva e Stash non sono proprio duri come ci vogliono far crede, e FINALMENTE, tornano insieme...
Fatemi sapere cosa ne pensate, scusate se ultimamente non rispondo ai commenti ma la connessione va e viene.
Un bacione,
Elisa.

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