Capitolo 15. Sweater Weather

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"She knows what I think about and what I think about is one love, two mouths, one love, one house, no shape no blouse."

Stash Pov's:

Ho visto quelle mani attorcigliarsi attorno al suo corpo, gli occhi luminosi, quel ragazzo magro, ossuto, che la prendeva e sollevava da terra, una figura mite che tratteneva un uragano. Non ho mai visto Eva piangere dalla gioia, e invece era lì pietrificata dall'emozione con le lacrime agli occhi. Se ne sono stati lì sul divano a ridere, a ricordare gli anni passati, a condividere attimi solo loro, complici di qualcosa che appartiene ad entrambi. Io ero di troppo, un semplice giocattolo che Eva usava a suo piacimento, a seconda dell'attimo, dell'umore. Non erano fidanzati è vero, ma io ero sicuro che sotto quello strato di patetica idolatrazione Guido amasse Eva, quegli occhi vitrei erano pazzi d'amore, d'orgoglio, erano lì, puntati su di me, sugli altri, come a dire non potrete mai essere per lei ciò che sono io, e sono sicuro che sia così, nessuno sarà mai all'altezza di Guido per Eva, neppure io. Eva in presenza di Guido è cambiata, è diventata più bella, per un attimo ho avuto paura che anche lei fosse innamorata di lui. Non è così, l'ho capito dai suoi occhi quando le ho detto di Ambra. Neri pece, rabbiosi, ha finto un sorriso e poi è andata vita.

Lo so, sono stato stupido, menefreghista, ma non riesco ad aprirmi con lei, non ancora, non dopo la serata passata a vederla ridere con un altro. Sono geloso, è vero, nonostante non mi appartenga, la odio, ma mi massacro per lei, le notti intere e masticare dolore, a sminuzzarlo per poterlo ingoiare meglio, per poter far finta di niente. Non l'amo, lo ripeto, non l'amerò mai, ma ora, qui, in questa stanza chiusa, sto per scoppiare e l'unica cosa che vorrei, ora, qui, è lei.

Venerdi pomeriggio, cammino lento per la casa, io e Luca stiamo aspettando Eva e Dan per le prove. La porta si apre di colpo, Dan entra e fa cenno di venire con lui, Eva è fuori in giardino, top verde scuro, jeans chiari, la vedo e perdo un battito.

Arriviamo nello studio del serale, incomincia Luca, prova i suoi inediti, i pezzi preparati per sabato, Dan è distratto, vedo che osserva il resto dello studio, Eva invece cammina intorno a Luca, tende l'orecchio per sentire se prende la nota giusta con la voce, prima dell'esibizione gli accorda la chitarra, vedo Luca immensamente riconoscente nei suoi confronti, con un'umiltà enorme si fa guidare da lei, assorbe tutto ciò che lei dice, ed Eva si rapporta a Luca con dolcezza, quando sbaglia lo prende in giro e ci scherza su, quando però l'errore si ripete gli si avvicina e gli mette una mano sulla spalla, sempre quella destra, gli dice qualcosa, poi Luca riprende e quasi mai ripete lo stesso errore. Con me invece è diversa, io mi pongo in modo sbagliato, non mi faccio mai correggere, la maggior parte delle volte finiamo a discutere, Elisa mi ha ripreso più di una volta per questo mio atteggiamento nei confronti di Eva. Eva invece non se ne lamenta mai, quando le dico qualcosa con l'intento di ferirla, o perlomeno di farmi notare, sposta l'attenzione su qualcos'altro, la maggior parte delle volte è Dan che lavora con me, fuori dalla sfera "sentimentale" Eva è quasi schifata dalla mia presenza, credo che non mi stimi musicalmente neanche un po', che non sappia neanche una canzone dei The Kolors, che preferisca lavorare con Valentina, Briga e Luca, immagino che ci parli della sua vita, che loro le raccontino dei loro problemi. Più volte nei day time ho visto scene di lei e Mattia che si confidano fuori in giardino, di Valentina che le prepara il pranzo o di Luca che le legge dei testi delle sue canzoni. Ha stretto più rapporti con i ballerini che con me, al serale la vedo ogni tanto confabulare con Klaudia, qualche volta ho visto perfino Giorgio e Christian abbracciarla, Virginia la saluta, si fermano alla macchinetta del caffè a parlare del programma. Con me no, mi saluta quando entra e quando esce dalla casetta, se rimane a pranzo con noi mi chiede come vanno le cose con Dan, durante il serale mi guarda a volte e mi sorride. Ma niente di più, dopo quei baci c'è stato un primo momento di rincorse e di momenti di felicità smisurata, poi il nulla, è come se non mi conoscesse, come se sentisse di essere rifiutata da me, ci confrontiamo solo per litigare sulla tonalità giusta, sui bassi da aggiungere alla base, per il resto zero. Vuoto totale. A volte vorrei urlarle che sono stufo di tutto questo, che vorrei passare una giornata con lei, seduto in una stanza e vorrei parlarle di quelle volte in cui ho gli incubi e la penso così forte da far sembrare che stia vicino a me, vorrei dirle che non siamo poi così da buttare, che non mi aggrapperò a lei, che sarò io forte per entrambi, che se lei vuole potremmo scappare insieme. Le vorrei dire che quando l'ho vista per la prima volta due anni fa sapevo che non avrei dovuto cercare in nessun altra perchè volevo solo lei, vorrei dirle che tutte quelle scopate nei cessi con le altre non mi hanno riempito neanche un po', che quei baci mi hanno saziato, solo i suoi baci mi riescono a saziare. Vorrei dirle che non importa ciò che siamo, non importa se litigheremo tutti i giorni, se staremo più tempo ad urlare che a fare l'amore, non importa, io vorrò sempre lei, ora, adesso, qui o tra vent'anni, pure se non sento di amarla ancora, o se lei non mi amerà mai.

"Stash tocca a te." Dan mi da un colpetto sulla schiena, infilo la chitarra. Eva mi passa accanto, mi guarda appena.

Vorrei dirle che ogni suo sguardo mi fa tremare, ma non glielo dirò, è troppo lontana.

Spazio Autrice;

Ecco un capitolo tutto dal punto di vista di Stash, spero vi piaccia, l'ho scritto per darvi il quadro più completo di ciò che prova nei confronti di Eva, che so appare spesso un po' confuso. Grazie al solito per i commenti, le visualizzazioni e i voti. Un bacione, Elisa.

Differences. «S.F»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora