Capitolo 25. The driver.

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"And I, I figured it all to be love. But this isn't lovely."

Stash Pov's

"Elisa, ti prego, non posso provare solo con Dan?" mi ritrovo a frignare come un ragazzino, non ho il coraggio di rivederla un'altra volta.

"No Stash, tieni le questioni personali fuori dal lavoro, Eva si è dimostrata professionale e non mi ha di certo implorato per non fare le prove con te!" mi guarda dura, vedo che non c'è modo di smuoverla.

"Va bene, se sono obbligato allora proverò con lei." sbuffo mettendomi seduto sul letto.

"Devi pensare alla tua musica ora, cerca di stare tranquillo, pensa a lei come una persona appena conosciuta," cerca di rassicurarmi, ignara del fatto che anche quando conoscevo appena Eva non riuscivo a starmene tranqullo.

Esce dalla stanza, mi ritrovo solo con i miei mille pensieri a offuscarmi la mente.

"Eva è arrivata." Virginia è entrata nella mia camera e i suoi grandi occhi indicano la porta dell'ingresso.

Stringo in un pugno le lenzuola, mi alzo tremante. Quando arrivo in cucina trovo Eva seduta intenta a scrivere al telefono, una canottiera di tessuto nero le fa risaltare la carnagione rosea, una parte della canottiera gira intorno al collo delineandone la pelle, i capelli sono raccolti in modo disordinato. Non si è accorta della mia presenza, mi perdo nell'osservarla, come se non la vedessi da mesi.

"Eccomi." al suono della mia voce rimane calma e ferma per poi alzare lo sguardo dallo schermo e passare ad inquisirmi con gli occhi.

"Andiamo." la sua voce è più roca del solito e vedo le mani tremare. Il suo corpo la sta tradento, mi sta facendo capire che non riesce ad essere indifferente alla mia presenza.

Ci dirigiamo nella saletta dove proviamo. L'aria è tesa e mi sembra di non respirare.

"Stash non siamo ragazzini, possiamo farcela." mi ferma mentre sto per sbraitare alla mia maldestra non riuscita nell'accordare la chitarra. Ha evidentemente capito che sono nervoso, a pezzi, che non dormo sereno da quel fottuto giorno.

"Hai ragione."

Ricominciamo a provare e la situazione diventa più rilassata. Provo qualcosa di ancora forte nei suoi confronti ma riesco a controllarmi.

Qualcuno bussa.

"Stash sai per caso dov'è Virginia?" Giorgio si affaccia dalla porta.

"No Giò, perchè?" rispondo perplesso mentre Eva è indaffarata a leggere uno spartito.

"Beh, ho trovato questi per casa e Virginia mi aveva detto che oggi avrebbe fatto la lavatrice dei capi chiari quindi..."dice mentre sventola un paio di pantaloncini rosa confetto, dal taglio inguinale e decisamente di qualche taglia in più per il fisico minuto di Virginia. Impallidisco appena realizzo che i pantaloncini sono di Ambra, vedo anche Giorgio imbarazzarsi all'istante.

"Vabbè la vado a cercare." continua dopo aver visto la reazione sul mio volto.

Eva mi guarda sconcertata, deve aver capito. Borbotta qualcosa.

"Ti sei dato subito da fare a quanto vedo."

"Neanche tu hai perso tempo." rispondo indicando lo schermo del suo cellulare accendersi e spegnersi alla chiamata di "Mattia".

"Non possiamo biasimarci, infondo nella vita si va avanti, no?" pronuncia queste ultime parole infilando la borsa, riesco a percepire un sottofondo di amarezza.

"Si va avanti." sibilo appoggiandomi al muro.

"Dopo tutto non siamo poi così diversi." ora il suo sguardo è velato di rassegnazione.

"No, c'è una differenza sostanziale tra me e te invece, questo l'ho capito solo adesso." respiro rumorosamente.

"La differenza è che tu alla fine sei riuscita ad accettare anche i miei demoni, mi hai salvato, io invece sono scappato da me stesso, da te, tenendoti in bilico."

Mi guarda a lungo, sento i polsi tremare.

"Forse mi sarei salvata io se fossi scappata dal marcio dei tuoi demoni, forse ho combattuto io per entrambi, ma ho perso, abbiamo perso." vedo il verde dei suoi occhi tramontare, spegnersi, lasciando il posto a un dolore spigoloso.

Spazio Autrice:

Nuovo capitolo, ormai dovete AMARMI, sto aggiornando tutti i giorni! Commentate, votate, fatemi capire che siete partecipi. Aggiornerò sicuramente domani. Vi ringrazio per i commenti del precedente capitolo come sempre!

Un bacione,

Elisa.

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