Capitolo 32. Pretend to love.

585 59 20
                                    

"He was lost without her, she was lost without him."

Eva Pov's:

Non riesco ancora ad immaginare tutto quello che sta accadendo, mi sono fatta coraggio, ho lasciato il mio orgoglio da parte perché ho seriamente bisogno di Stash. Non sono mai stata brava con le parole né con le decisioni, per una volta in vita mia sono stata sicura di una scelta, lui. Non lo biasimo per aver rifiutato le mie parole, al suo posto anche io lo avrei fatto. L'ho ignorato per settimane e gli ho fatto del male, in realtà, ci siamo fatti del male. Capisco che la sua scelta sia Ambra, lei c'è sempre stata.

Torno a casa tardi, molto più tardi del solito.

"Eva, ma che ore sono?" Miriam, assonnata, si affaccia dalla porta della sua camera, vedo il letto vuoto dietro di lei.

"Le cinque Mì, te che ci fai ancora sveglia?" Mi sfilo gli orecchini e gli anelli, sciolgo i capelli, mi sento ridicola in quell'eccessiva eleganza.

"Ho lasciato Guido, se n'è andato di casa qualche ora fa." Lascia le parole in sospeso nel silenzio, fissando il vuoto. Capisco il suo dolore, deve essere successo qualcosa, l'abbraccio e il suo viso sprofonda nel mio petto incominciando a singhiozzare.

"Mi ha tradita capisci? L'ho trovato nel letto di casa nostra con un'altra, dovevo farlo," i singhiozzi si fanno sempre più forti e ripetuti, "Eva lo so che è il tuo migliore amico ma non potevo fare altro."

"E tu sei la mia migliore amica, hai fatto bene, di sicuro sarà disperato a quest'ora, vedrai che chiamerà, come ha reagito quando li hai visti insieme?"
Miriam si stacca dal mio corpo incamminandosi in cucina, dove dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua e aver respirato incominci a raccontare.

"Sono tornata dalla cena a casa dei miei, ti ricordi te ne avevo parlato" annuisco piano, "avevo detto a Guido che sarei tornata per mezzanotte e mezza\l'una, perché la mia famiglia, sai com'è fatta, credevo andasse per le lunghe..."
"E invece?"
"Invece alle dieci e mezza era tutto finito, ne ho approfittato per tornare prima e stare un po' con lui, ma che te lo dico a fare, appena sono entrata in casa la porta della nostra stanza era chiusa, poi ho aperto e c'era una ragazza sopra di lui."

Ricomincia a fissare il vuoto.

"Indovina un po', te la ricordi Anne? L'ex fidanzatina inglese di Stash? C'era venuta a fare una sorpresa, e nell'attesa si è fatta il mio ragazzo."

"Non ci credo, sei seria? Anne? Ma come, ora dov'è?"

"Via di qui sicuro, la stavo per menare, Guido non si è scomposto di una virgola, ha preso la sua camicia, si è allacciato i pantaloni, non è la nostra fine Miriam, mi farò perdonare. E se n'è andato."

"Mi dispiace tanto, veramente."
Ritorno ad abbracciarla.
"Te con Stash, com'è andata?"
"Adesso non importa, dormiamo va che è tardi."

Mi stendo accanto a lei, pensando che anche quell'amore che reputavo perfetto, il loro, si era frantumato, ho sempre pensato che solo io e Stash formassimo un errore, in realtà solo chi è disposto a sbagliare, ama fino in fondo.

Stash Pov's:

Ambra non ha fatto domande, quando ha visto la mia figura sulla soglia della porta è stata in silenzio, mi ha fatto entrare, mi ha abbracciato. Non importa se ero in lacrime per un'altra ragazza, lei mi ha accolto a braccia aperte, non curandosi dei miei errori.
Non abbiamo fatto sesso, mi sono accoccolato dietro di lei, tra le lenzuola stropicciate. Non riesco subito a prendere sonno, nonostante sia già tardi.

Sono qui che guardo il soffitto, non posso guardare Ambra, guardandola spererei solo che al suo posto ci sia Eva. Quindi aspetto, aspetto che il dolore passi, che la notte mi aiuti, che questa fitta lancinante al petto se ne vada, lasci posto a un respiro senza paure. Ho sbagliato anche io con Eva, e lei non si è fatta problemi a cancellarmi, quindi perché dovrei darle una seconda possibilità? Nonostante mi si spezzi il cuore quando la vedo stare male, ma per me Ambra era solo sesso, per lei Mattia era certamente qualcosa di più, anche se lo vuole negare.
Penso ai miei genitori, un amore immenso, duraturo, insieme da più di trent'anni, e poi penso a me, che non riesco a tenere accanto la ragazza che penso di amare, penso a me che neanche gliel'ho mai detto che la amo, che forse questa mia paura ha contagiato entrambi, facendoci perdere.

Mi sveglio presto, Ambra gira per la casa, devo correre in casetta, non posso restare altro tempo.

"Buongiorno." Le stampo un bacio sulla guancia.

"Buongiorno, stai meglio?"

"Sì, decisamente, grazie per ieri ..."
La vedo incamminarsi verso l'armadio, infilare una maglia larga e poi guardarmi, con uno sguardo diverso, freddo.

"Era per Eva,vero? Era per lei che piangevi."

"No, Ambra, per una serie di cose, cioè..." cerco di camuffare l'evidente imbarazzo, non voglio farla soffrire.

"Stash," si avvicina porgendomi la mia roba, "una donna capisce quando un uomo la guarda negli occhi e ne vede un'altra, quando l'abbraccia e cerca di percorrere il corpo di un'altra, quando mentre fanno l'amore non riesce a baciarla perché preferirebbe le labbra di un'altra."
Fa una lunga pausa con gli occhi lucidi, "il tuo futuro è Eva, corri, vai da lei."

Spazio Autrice:
Eccomi, sono in vacanza ma ho trovato una rete con cui connettermi dal mio portatile, quindi ho trovato il tempo e il modo di aggiornare. Sono sempre più felice dei voti e delle visualizzazioni e do un benvenuto alle ragazze che si sono appassionate da poco a questa ff, mentre alle altre... beh vi amo sempre di più! Aahah, fatemi sapere, come sempre le vostre opinioni sul capitolo!

Differences. «S.F»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora