Capitolo 14. Body and Soul

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"I can hear your pulse racing from here, sitting next to this gun beats your heart in your mouth."

Eva Pov's:

Passiamo giorni intensi, eppure siamo felici, ridiamo, volenterosi di scoprirci, io nelle mie camicie larghe, i pantaloni stretti e i capelli sulle spalle, lui e la sua forza, la sua tenacia. Siamo qui che ci guardiamo e capiamo che forse non è tutto così sbagliato. Torniamo ad essere quasi bambini, ci rincorriamo, insaziabili. Le lezioni sono serene, tranquille, scherzo di più con i ragazzi, mi sono anche leggermente ingrassata perchè mangio di gusto, sorrido invece di digrignare i denti. Dan è partito e mi ritrovo con il doppio del lavoro, ma non mi importa, passo le giornate intere negli studi e penso che qui più che in ogni altro luogo sto bene. Ho cancellato dalla mente le brutte serate in cui io e Stash ci siamo odiati. La scorsa volta, quei baci, quella foga, mi hanno riempita di voglia di lui. Siamo così testardi nel volere le cose che non ci potranno mai appartenere. Io e Stash siamo così, ci desideriamo, tanto, troppo, eppure a volte siamo così distanti, anni luce, chilometri.

"Eva, mi aiuti un attimo, non riesco a trovare la tonalità giusta." ho Mattia a pochissimi centimentri dal viso, lo guardo dubbiosa, non mi è mai capitato di trovarmelo così vicino.

"Ehm, sì, aspetta." prendo lo spartito, siamo vicinissimi, incomincio a indicare con la matita alcuni punti sul foglio, poi mi blocca.

"Eva, vorrei parlarti di una cosa."

"Dimmi."

"Io sono fidanzato, da tempo ormai, ma qui dentro ho cambiato modo di vedere la mia relazione, Ludovica non mi manca per niente, anzi, qui mi sento più libero, vorrei lasciarla, anche perchè qui ho conosciuto una ragazza..."

Lo fermo, gli prendo le mani.

"Mattia, non fare cazzate."

Gli porgo lo spartito, mi guarda dubbioso. Esco dalla sala prove, ripenso alla notte scorsa, quelle labbra umide. Era lui.

Sto andando da Elisa, mi ha comunicato che deve urgentemente parlarmi, cammino nella strada che divide le due casette e osservo che oggi c'è una pace inquietante, non si sentono voci, il solito brusio che proviene dagli uffici intorno è sostituito dal silenzio. Infilo gli occhiali da sole e mi stringo nel mio maglione grigio, entro in casetta blu, anche qui silenzio abbissale.

"Eva."

Mi giro di scatto, Guido, il mio Guido.

Corro ad abbracciarlo, sento le tempie scoppiare dall'emozione, respiro il suo profumo, sento mille baci inumidirmi le guance, è tornato, è tornato da me.

Mi guarda dritto negli occhi tenendomi il viso.

"Non sarei potuto restare lontano da te a lungo."

Guido è la mia salvezza, la mia ancora, la mia casa. Guido è la persona che credo mi abbia più amata nella vita, è stata una figura sempre presente, durante le lunghe notti, durante le giornate buie. Erano mesi che non lo vedevo, Guido suona come me, suona il piano forte ed era partito per un viaggio in Australia.

"Era questa la comunicazione urgente comunque." Elisa è scoppiata a ridere e si affaccia ora dalla porta, Giorgio, Luca, Stash e Virginia si guardano compiaciuti.

In breve scopro che Guido ha suonato in un concerto di Elisa, che aveva organizzato questa sorpresa da settimane. Lo stringo a me e quasi mi viene da piangere dal calore che proviene dal ragazzo accanto a me, sento le sue mani cingermi la vita e penso che questo vuol dire sentirsi amati. Guardo Stash, ha un sorriso malinconico sul volto ma si sforza di essere felice.

Passiamo la serata a ridere, a raccontare aneddoti, poi la produzione chiama me e Guido. Dobbiamo lasciare la casetta, è l'una inoltrata.

Prima di andare vado da Stash.

"Che hai?" gli accarezzo il braccio.

"Niente, stavo pensando alle persone che mi aspettano fuori di qui, ho visto Guido e te insieme, ti ho vista felice forse per la prima volta, e avrei voluto essere così felice anche io, ma proprio non ci riesco."

"Ma Stash guarda che io e Guido non stiamo ins..." mi interrompe prima che possa finire la mia risposta.

"Lo so, lo so, Elisa ci ha spiegato tutto, della vostra amicizia, del vostro rapporto, ma vedi a me manca proprio una ragazza affianco, forse mi manca Ambra."

ah, perfetto, gli manca la sua ex.

Lo guardo con occhi affilati, come lame, mi sento una lancia dentro il cuore, non lo voglio avere eppure non sopporto che sia di un'altra.

"Ottimo Stash, sai ciò che vuoi, chiama la produzione e chiedi di incontrare Ambra." rispondo acida, fredda, mi giro, esco e sento le lacrime uscire fuori dal nervosismo.

Non piangere, non un'altra volta.

Ricaccio dentro le lacrime perché sento Guido prendermi la mano.

"Andiamo a casa."

Spazio Autrice:

Mamma mia ragazze, siete più di duemila visualizzazioni, grazie veramente. Questo capitolo non è il massimo, prometto che farò di meglio. Un abbraccio, Elisa.

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