Capitolo 19. Could you make it easier.

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"And I, I thought it'd be easy to run but my legs are broken."

Eva Pov's:

Mi sveglio ancora attorcigliata nelle lenzuola calde, ho le tende chiuse e la stanza è buia. Svogliatamente mi alzo, legando i capelli. Guardo l'orologio sul comodino, è ancora presto, ho le prove alle tre di pomeriggio e sono solo le undici, posso fare con calma. Mi dirigo verso la cucina dove Miriam ha lasciato un biglietto, è andata a correre. Sul tavolo ci sono i piatti sporchi della sera precedente, vicino al lavabo invece c'è un vassoio con due tazze vuote e un cartone di latte. Afferro quest'ultimo e bevo, assaporo il latte con gusto e guardo inorridita il disordine lasciato nel salone, nell'ingresso. Miriam non si è degnata neppure di dare una ripulita. Sul tavolo di ciliegio ci sono ancora buste semi vuote, bicchieri di plastica accartocciati e tappi di bottiglie di vino. Devo dire che ci siamo divertiti, e non poco. Esco in terrazzo e noto la terra dei vasi sparpagliata sul pavimento, i portacenere strabordanti, ci sono mozziconi di sigaretta ovunque, sul tavolo sono rimasti avanzi di cibo e sui divanetti qualcuno si è dimenticato una sciarpa, una giacca, degli orecchini. Erano mesi che non organizzavamo una festa, e ora la casa è ridotta in una discarica. Apro la porta del bagno e trovo la tenda della vasca tirata giù.

"Guido ma che cazzo ci fai qui!" urlo strattonandolo, è accovacciato nella vasca con indosso ancora la camicia di ieri, i capelli umidi ed emana una puzza di alcool allucinante.

"B-Buongiorno piccoletta." sbiascica mentre si alza.

"Vieni qui che ti aiuto." lo aiuto a tirarsi su, ieri sera abbiamo organizzato una festa a sorpresa per lui, per dargli il bentornato, anche se un po' in ritardo... e ora lo trovo qui nella vasca seminudo e rincoglionito. Mi trattengo dal ridere mentre lo asciugo, gli tolgo di dosso la camicia bagnata e gli infilo una maglietta larga lasciata qui da chissà quale ex ragazzo di Miriam. La maggior parte delle volte è stato lui al mio posto, è stato lui a pulirmi il trucco e infilarmi i vestiti asciutti dopo una serata di pazzie. Noto che è ancora più magro di un tempo e i capelli sono più opachi, ha il viso giallognolo e i denti anneriti dal fumo.

"Stai meglio?"

"Sì grazie Eva." sorseggia il suo caffè.

"Sei sicuro di stare bene? Posso chiamare al lavoro e dire di avere un impegno."

"Stai tranquilla, piuttosto tutto questo casino? Dai ti aiuto a mettere in ordine."

"Guido ora devo andare al lavoro, lo facciamo sta sera." gli rispondo frettolosamente mentre infilo una camicia chiara, piuttosto larga.

"Va bene." poi si ferma osservandomi. "Quando la smetterai di nascondere il tuo corpo?"

Gli do un bacio sulla guancia e sento ridacchiare alle spalle "Sì, ignorami, ci pensa Stash ora suppongo a te."

Spero proprio che ci pensi lui a me, rifletto mentre chiudo la porta.

Arrivo in studio e trovo Mattia furioso, che urla contro Dan. Sento poi Dan rispondergli a tono.

"Mattia mi devi ubbidire, io sono un tuo maestro, se la tonalità è questa tu fai come dico io!" Non ho mai visto Dan così arrabbiato, non l'ho visto mai agitarsi.

"Dan, tranquillizzati, ti prego." punta i suoi occhi cerulei su di me, respira piano. "Hai ragione, ma levamelo dalla vista" indica con il mento Mattia, che scompare tra i cameramen.

"Ma chi si crede di essere? Non ho parole, è solo un ragazzino e pretendere di fare come vuole, di ragionare a suo piacimento, se è arrivato fin qui è anche merito mio."

"Dan, Mattia è impulsivo, ma soprattutto ha paura adesso, dopo l'uscita di Cristian nei bianchi sono pochi, e lui si sente l'anello debole, cerca di capirlo, se proponiamo brani troppo difficili lui si chiuderà a riccio e non ti darà più ascolto." vedo Dan annuire.

"Vado a parlargli."

Dopo una manciata di minuti li vedo abbracciarsi, Mattia mi guarda e mi sorride.

Sono passati sette giorni dal bacio con Stash, siamo stati sempre insieme, forse troppo. Lo vedo totalmente preso e ho paura che trascuri la carriera per me, già fa progetti, piani per il futuro, dice che se vince amici divento la sua chitarrista ufficiale, facciamo le tournèe insieme, i viaggi insieme. Mi sento stretta nella vita di coppia, credo di deludere le sue aspettative di mogliettina perfetta. Mi sento in gabbia anche quando sto da sola a casa, figuriamoci adesso con lui.

Sento due mani afferarmi i fianchi. "Buonpomeriggio." mi sussurra dietro al collo, vengo distolta dai miei pensieri negativi al solito. Gli afferro il volto e stampo un bacio sulle sue labbra.

"Proviamo?" mi metto seduta sullo sgabello di pelle nera davanti al piano forte.

"Va bene, sono pronto."

No, you know that I'm not cool like you, I'm not true like you, I'm trying to figure out your mood. It's not our world me minus you.

Sto cercando di capire il tuo stato d'animo.

Vorrei tanto che lo facessi veramente Stash, che capissi come mi sento, vorrei che mollassi la presa, che non pensassi troppo al futuro, davvero, vorrei viverti ora, non tra dieci anni come dici tu.

Stash si gira e mi sorride, vedo nei suoi occhi una strana voglia di dirmi qualcosa, ma non riesco a percepire cosa voglia dirmi, forse sono troppo presa dai miei pensieri, riprendo a suonare, sento gli occhi di Mattia puntati su di me, ancora.



Spazio Autrice:

Ecco il nuovo capitolo, prevedo aria di tempesta tra i due, staremo a vedere. Grazie al solito per i commenti e i voti, a tutte. Fatemi sapere cosa ne pensate ancora un'altra volta, ci tengo molto alla vostra opinione, per questo faccio dei ringraziamenti speciali a:

Debbiiii che ormai è una mia commentatrice assidua e a cui mi sono anche un po' affezionata!

sabi_tzn_ale che commenta sempre con ottimi giudizi.

Poi a AMOREEODIO, sugar9403, SarahFogli, Justinmyheero, Koloredd_ , nicolewilson01, stashers_ e a tutte la altre ragazze che commentano e votano sempre e che non posso elencare per ovvi motivi, mi piacerebbe conoscervi quindi quando volete scrivetemi in privato.

Un abbraccio, Elisa.

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