Capitolo 23. Ain't Nobody.

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"It looked to me like all the sidewalks started walking."

Stash Pov's:

Fottuto alcool, fottute troie che mi girano intorno. Ma come ho potuto? Come ho potuto dirle quelle cose orribili, tutta quella rabbia. Il vecchio Stash apatico e rabbioso, era tornato. Avevo sperato inutilmente che Eva potesse salvarmi, salvarmi da me stesso e invece non ci era riuscita, non potevo di certo biasimarla, neppure lei era in pace con se stessa. Da tempo ero inquieto accanto a lei e forse Guido mi aveva dato solo l'input per riuscire a chiudere il nostro rapporto. Eravamo adulti e avevamo chiuso come due bambini, mi aveva cacciato da casa sua.

"Stash, sei sicuro di stare bene?" Daniele mi guarda preoccupato.

"Sì, mai stato meglio." Rispondo con un ghigno mentre sono intento a tranguggiare il liquido nel bicchiere.

"È successo qualcosa con Eva..?"
Lascia le parole in sospeso nell'aria e sento un peso nello stomaco, non avrebbe senso fingere anche con lui.

"Sì, Daniè, abbiamo chiuso."
Credo debba aver capito dal mio sguardo quanto in fondo sia ferito e non fa altre domande, mi stringe in un caloroso abbraccio.

"Stash ascoltami, io non ti ho mai visto così preso da qualcuna come da lei negli ultimi anni, forse con Ambra c'era un po' di interesse, ma con Eva è diverso. Siete complicati, da morire, e forse il vostro non è amore. Ma ascoltami, vi appartenete. Ne stavamo parlando con Giada su quanto fossi felice nell'ultimo periodo. E adesso cos'è successo? Siete orgogliosi e testardi, ma non lasciare che tutto si rovini così." Parla con foga, con l'intento di aiutarmi.

"Daniele, grazie veramente" lo interrompo e lo guardo a lungo negli occhi," ma stavolta è diverso, stare separati ci farà bene..." Cerco di mascherare il dispiacere.

"Dalla sicurezza con cui lo dici suppongo di sì, io e Alex torniamo in albergo, mi raccomando, torna in casetta, domani abbiamo le prove." Risponde con un sottotono amaro.
Mi lascia un'amorevole pacca sulla spalla e se ne va, intravedo Alex in lontananza farmi un cenno.

Mi sveglio con un fischio assordante nella testa, cerco di girarmi nel letto ma qualcosa me lo impedisce, o meglio, qualcuno.
Ambra è aggrappata al mio petto e respira rumorosamente.

Cosa cazzo ho fatto? Se prima c'era solo una possibilità di rimediare con Eva ora stiamo a zero.

"Buongiorno Stash." Giorgio ridacchia affacciato alla porta.
"Ieri ci siamo dati da fare eh, stai tranquillo che con Eva mantengo il segreto, però certo a che livelli ti sei abbassato. " mi guarda con un ghigno, "se io avessi una ragazza come Eva non mi guarderei di certo intorno." Mi fissa con disapprovazione.

"Eva non è la mia ragazza, coglione" gli tiro un cuscino, consapevole di quanto questa notizia gli faccia piacere.

Dei momenti riguardanti ieri sera affievoliscono nella mente, ho scopato con Ambra, devo essere proprio disperato.

Nel frattempo Ambra si è alzata, gira per la casetta con un perizoma rosso fuoco addosso.

"Sei proprio un puttaniere." Virginia mi guarda con disprezzo.

"Io ed Eva non stiamo insieme okay? Posso fare quel che cazzo mi pare, smettetela!" Urlo in preda a un momento di sconforto. Giorgio si gira verso Ambra e le sorride con malizia, Virginia se n'è già andata.

Esco dalla casetta spazientito. Dopo poco mi raggiunge Ambra vestita e con la borsa in mano.
L'accompagno fino al parcheggio dove c'è il suo motorino.

"Chiamami quando ne hai bisogno. " Ammicca mentre mi schiocca un viscido bacio sul collo e se ne va.

Mi guardo intorno e noto una macchina, la sua macchina. L'auto di Eva parcheggiata verso la parte dove c'è la casetta dei bianchi, oggi è lunedì e lei lavora solo il pomeriggio.
Mi avvicino verso l'entrata della casetta bianca e sento delle voci provenienti dal giardino.

"Ci vediamo oggi pomeriggio. Grazie per ieri." Mi allontano per paura di essere scoperto e vedo Eva uscire vestita ancora come ieri sera, stessa maglietta, con il trucco sbavato. Mattia dietro di lei che le accarezza la schiena e le rivolge uno sguardo fin troppo complice.
Eva cammina verso la sua macchina, poi si ferma, lo saluta un'altra volta e capisco che è successo qualcosa. Non posso prendermela con nessuno, infondo anche io ho fatto la stessa cosa, eppure appena vedo la macchina allontanarsi tiro un calcio ad un secchio vicino al giardino provocando un rumore assordante. Mattia e Valentina si affacciano. "Stash che ci fai qui?" Valentina mi guarda perplessa.
"Un giro, si può?" Rivolgo il mio sguardo verso Mattia che deve aver capito già le mie intenzioni.
"Ci vediamo sabato Stash, rientriamo Vale" chiude il cancello dietro di sè e io ritorno in casetta.

Rovisto nell'armadio in cerca della mia giacca di pelle perché dobbiamo andare agli studi e fuori è più freddo del solito. Non la trovo e spazientito mi arrendo sedendomi a terra, provo a fare mente locale.
L'ho lasciata a casa di Eva ieri.

Merda.

Angolo Autrice:
Ecco arrivato il capitolo, ragazze commentate, votate, insomma fatemi capire che ci siete! Ho mantenuto la promessa e ho scritto alla fine. Stash è quasi impazzito come avete notato. Beh, fatemi sapere cosa ne pensate, domani arriva il seguito. Un abbraccio,

Elisa.

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