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«Sicuro che non ti abbia detto niente di importante

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«Sicuro che non ti abbia detto niente di importante. I suoi silenzi sembrano così strazianti, come se fosse costretto a sposarsi.» Seonghwa comincia ad alimentare la sua preoccupazione, così cerco di raccontargli la mia verità che può essere contorta.

«Seonghwa, si sa, i genitori dopo una determinata età spingono i figli a sposarsi. Noi non possiamo fare niente a riguardo, dobbiamo limitarci ad organizzare il loro giorno speciale.» mi limito a ripetere il concetto più di una volta. Non posso dirgli che per lui non è importante, mi costringerebbe a parlarci ancora una volta.

«Ma ti senti quando parli? Non sembri nemmeno più lo stesso. Dov'è il tuo amore per i matrimoni, la loro organizzazione, creando legami con gli sposi ed esaudendo i loro desideri?» comincia a farmi la predica, ma cerco di difendermi «A mia discolpa, posso dire che questo amore c'è ancora, è solo difficile instaurare un rapporto con la coppia, perché non sono mai in coppia».

Mi avvicino abbastanza a Seonghwa e gli faccio «Ho rispettato il patto, ora tocca a te. Chiama Hong Joong e fissa l'appuntamento per domani, specificando la tua presenza.» è il mio momento di metterlo alle spalle contro il muro, dopodiché vado nel mio ufficio senza guardarmi indietro.

[...]

Sento bussare alla mia porta e credo sia Seonghwa, ma non appena lo invito ad entrare, scopro che non è il mio collega. «Mingi?!» alzo lo sguardo dal computer e mi aspetto di vedere anche la sua futura moglie, ma è da solo.

«Sono venuto da solo. Avevo bisogno di parlarti.» lo vedo sistemarsi davanti a me, con le mani nelle tasche dei pantaloni scuri. «Va bene, ma non posso parlare dell'evento senza la sua fidanzata.» alza gli occhi al cielo e sospira «E riecco quel tuo modo di parlare».

Il suo tono potrebbe far capire tutt'altro, quando in realtà abbiamo fatto solo un'uscita. «Le devo ricordare che si trova nel mio ufficio.» cerco di non comportarmi come se non fosse mai successo nulla.

«Invece devo ricordarti quello che ti ho detto?» si fa più avanti, posizionando le mani contro la scrivania e sporgendo il suo busto in avanti.

«Signor Song...» mi interrompe subito e continua «No, smettila di chiamarmi così. Non voglio che tu mi chiami in quel modo così distante. Ascoltami bene Yunho.» fa il giro della scrivania e mi si avvicina, tenendo la mani sul bracciale della sedia.

«Vuoi sapere perché non parlo durante gli incontri? Perché questo matrimonio è una mia responsabilità che mi opprime... una delle tante.» rimango a fissarlo negli occhi, avendolo così vicino, riesco a sentire il suo fiato caldo sulla mia pelle.

Inclina leggermente la testa e riprende a parlarmi «Ma la mia responsabilità più soffocante in questo momento è resistere nel baciarti.» sposta lo sguardo verso le mie labbra.

Allontano leggermente la testa, spingendolo dal petto «Signor Song, si allontani. Le devo chiedere di tornare solo se ha un appuntamento.» mi avvicino alla porta dell'ufficio e, non appena la apro, vedo Seonghwa che stava per bussare.

La stanza si riempie inevitabilmente di imbarazzo mentre ci scambiamo degli sguardi. «Ho interrotto qualcosa?» la voce del mio collega sembra produrre un eco dentro di me, continuando a fissare l'imminente sposo.

«No, il signor Song stava per andarsene. La chiamerò non appena ci saranno delle questioni da organizzare insieme a lei e la sua fidanzata.» gli faccio, tenendogli la porta aperta e chiudendola non appena varca la soglia.

Mi accomodo sulla sedia e chiedo «Devi dirmi qualcosa Seonghwa?» lo vedo rimanere in piedi, esternando il suo disagio «Ho chiamato Hong Joong e ha detto che possiamo avvisarlo quando vogliamo, lui poi andrà subito in negozio».

Emetto un singolo cenno, continuando a smanettare con la tastiera, poi alzo lo sguardo e gli faccio «Finito?» lo vedo agitato e a disagio.

«In realtà mi chiedevo il motivo della sua visita senza preavviso e come mai stava oltre la scrivania.» intuisco che comincia a nutrire dei sospetti, così gli svio completamente la rotta «Aveva soltanto delle domande da farmi sul... sul... sull'addio al celibato, ma gli ho detto che tocca ai suoi amici organizzarglielo».

Sta per fare altre domande ma subito lo interrompo «Scusami Seonghwa, abbiamo mille cose da fare per questo matrimonio.» deduco che l'unico modo per smettere di ascoltare le sue domande è quello di uscire dall'ufficio e tenerlo impegnato.

«Fissa l'appuntamento con gli sposi per questo venerdì. Dovremmo andare a comprare il vestito...» mi si piazza davanti, bloccandomi il passaggio, esordiendo «Yunho, dimentichi forse che non sono il tuo segretario, ma un tuo socio, quindi trattami come tale».

Alzo le mani e mi scuso, poi aggiungo «Va bene, allora lo fisso io. Tu sai cosa fare, giusto?» annuisce convinto così lo lascio andare, tirando un sospiro di sollievo nel momento in cui entra nel suo ufficio e chiude la porta. Sono riuscito a chiudere il discorso delle domande, sperando che non torni mai più.

[...]

«Allora com'è andata con il tuo sposo?» rivolgo uno sguardo scontroso e minaccioso a Wooyoung che sa sempre come farmi perdere la pazienza. «Non è il mio sposo.» lo correggo ma lui decide di passare all'innocenza «Intendevo allo sposo della tua coppia».

Mi viene tanta voglia di fargli del male, ma mi trattengo, non sono mai stato un tipo manesco però posso sempre diventarlo. «Sta andando normalmente, niente di...» mi interrompo non appena lo vedo avvicinarsi con la sua fidanzata.

«Come va Jeong Yunho?» la futura signora Song esordisce con il suo tono felice, così le annuisco e mostro un leggero sorriso. «Signorina Yun, signor Song, volevo presentarvi Hong Joong, il proprietario della Classy Couture Corner.» ma non appena accenno a questo particolare, gli occhi della ragazza si illuminano.

Il signor Song comincia a guardarmi insistentemente che quasi non mi sento a disagio, notandolo con la coda dell'occhio. Sembra voler scavare dentro di me e vedere le emozioni che sto provando in questo momento, o a quello che sto pensando.

Devo ammettere che quel bacio è stato un errore, ma uno di quelli piacevoli, uno di quelli che faresti per sempre... ma non posso, ne va della mia carriera, la mia azienda, il mio futuro...

Si stringono subito le mani e la signorina Yun Hyejin si lascia andare a qualche complimento da ammiratrice. «Grazie mille, ma è troppo gentile.» di conseguenza, Hong Joong non è mai stata una persona a cui piace parlare di ciò che fa.

«Va bene, ora dobbiamo andare. Ci vediamo venerdì.» interrompo l'intera conversazione, salutando la felice coppia e allontanandoci sempre di più.

«Come li hai chiamati? Da quanto in qua segui questa corrente di pensiero?» Wooyoung continua a mettersi in mezzo ad affari che non gli riguardano, continua poco dopo «Non mi dire che parli con i tuoi clienti, dandogli del lei?» ma al mio silenzio, lui sembra subito capire cosa c'è dietro.

«Dov'è finita la tua politica del "rendere amici i tuoi clienti, solo così farai un lavoro eccellente"?» anche lui si unisce nel ricordarmi le mie stesse parole, ma non ho il coraggio di aggiungere niente per fermarlo, nemmeno un cenno.

Mi affianca e aggiunge subito dopo «Tu usi nel dare del lei o del voi, solo quando vuoi creare delle distanze.» in quel preciso istante, non so cosa sia successo, se è stata la rabbia di quella giornata che sembrava non finire tranquillamente, oppure l'ansia che scoprisse la verità, riesco finalmente a zittirlo.

«Wooyoung, sta' zitto per favore. È stata una giornata piena di impegni, lasciami in pace.» lo sorpasso e continuo a camminare per conto mio, pregando che le emozioni e i sentimenti possano passare con i giorni e le settimane... non voglio perdere tutto ciò che ho per rovinare la vita di una coppia.

Give me your Yes || YunGiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora