17. Lezioni di Surf

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"JayJ, JayJ, JayJ, JayJ".

Apro gli occhi con la voce di Caroline che ripete il mio nome in loop.

Cerco Kiara al mio fianco restando deluso quando, tra le mani, non ho altro da stringere se non il lenzuolo.

"Ehi, puzzola" apro gli occhi lentamente, assicurandomi di avere addosso almeno le mutande prima di mettermi seduto sul letto.

"Solo John B può chiamarmi così" mi dice con voce contrariata.

"Oh, scusa allora. Quindi John B può chiamarti così e io no? Non sarà che...hai una cotta per zio JB?" le dico alzando le sopracciglia.

Caroline spalanca gli occhi e le guance le si colorano di rosso in un nanosecondo; non riesco a trattenere una risata vedendola scappare via dalla camera a gambe levate.

Metto qualcosa addosso velocemente e mi dirigo a mia volta nella cucina; man mano che mi avvicino, il profumo di uova e bacon è sempre più forte, provocando un languorino che presto diventa un grugnito del mio stomaco.

"Oh, qualcuno qui ha fame" la voce di Kiara ai fornelli attira la mia attenzione.

È intenta a preparare la colazione con Sarah mentre John B, giusto di fronte, è al telefono con Pope – almeno credo sia Pope.

"Nottata movimentata?" dice Sarah guardandomi sott'occhio con un sorriso soddisfatto sotto i baffi.

"Che significa?" interviene Caroline.

"Che si rigirava nel letto perché non riusciva a dormire" risponde subito Kiara spingendo Sarah di lato in segno di disapprovazione.

"Co...che?" provo a chiedere con sguardo interrogativo, ma il modo in cui Kiara si è girata di scatto alzando le sopracciglia mi suggerisce che stare zitto è la cosa migliore.

"Hai perso la lingua, JJ? Ho per caso ragione?" insiste Sarah.

"Non so di cosa tu stia parlando" taglio corto aprendo il frigo per riempire una tazza di latte per Caroline.

"No? Dai rumori che provenivano dalla vostra stanza avrei giurato di sì".

Sarah mi lancia un occhiolino che mi fa letteralmente raggelare il sangue, come se mi stesse divorando un certo senso di colpa. Non sono sicuro che a Kie vada bene che qualcuno sappia – o quanto meno sospetti – cosa sia successo tra noi la scorsa notte; d'altro canto, ci siamo chiaramente detti che sarebbe stato solo per una volta, almeno finché non fosse riuscita ad elaborare bene cosa le fosse successo.

~~~

La colazione del quattro luglio è all'insegna di uova strapazzate, bacon fritto e birra gelida, tutto consumato rigorosamente sul portico dello Chateau.

Alla fine ci ha raggiunti anche Pope che, ora, è seduto con Caroline in braccio mentre decidiamo cosa fare del resto della giornata.

"Ce l'ho, ce l'ho: surf tutta la mattinata, pranzo a sacco e giro in barca al largo con birra, fumo e musica" suggerisce John B.

Lo guardo con aria dispiaciuta, sapendo bene di non potermi permettere di divertirmi con loro; tuttavia, non voglio smorzare l'entusiasmo che tutti hanno dimostrato alla sua proposta, quindi mi limito ad annuire: almeno per la prima parte della giornata staremo insieme a divertirci, poi li lascerò andare in barca mentre io resterò qui con Caroline. Di questo, però, li metterò al corrente solo dopo, altrimenti sono sicuro che cambierebbero i loro piani per riadattarli alle mie esigenze.

Lo Chateau si trasforma in poco tempo in un via vai di persone che entrano ed escono velocemente dalle porte, alternandosi tra le varie stanze nella fretta di prepararsi il prima possibile alla mattinata tra le onde.

Al di là del mare - JIARA💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora