24. Dare un senso al dolore

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Sarah non si fa vedere da giorni e continua a propinarci scuse per non uscire di casa. La preoccupazione in ognuno di noi è evidente, dopotutto siamo al corrente del tipo di persona che è suo fratello e di ciò che è capace di fare dopo quello che ha fatto a Kiara.

Il fatto che non ne abbia mai più parlato ha sempre destato sospetti per quanto mi riguarda, ma ora non mi sembra più solo strano ma anche preoccupante.

Tutti abbiamo provato a chiamarla o a scriverle messaggi nelle ultime 24 ore, ma nessuno risposta è arrivata.

Per questo, io e John B siamo qui di fronte la villa Cameron pronti a bussare alla porta della famiglia più ricca e potente della contea solo per chiedere se Sarah sia in casa.

Non muoio dalla voglia di incontrare Rafe ma, se siamo fortunati, starà pippando nella depandance in giardino o nella camera hobby.

"Cosa diciamo quando aprono?" chiedo nervoso a John B.

"Chiamo se c'è Sarah" dice alzando le spalle.

"John non credo che il signor Cameron sia felice che sua figlia venga cercata a casa da due pogue" lo faccio riflettere.

"JJ non mi interessa, dobbiamo capire se è tutto apposto e se questo è l'unico modo per farlo allora va bene".

"E se è successo davvero qualcosa e peggiorassimo solo le cose?".

"Tu non lo faresti per Kiara?".

Touché, John B.

Il mio amico suona il campanello un paio di volte prima che una domestica sulla quarantina si riveli dietro la massiccia porta di cedro della villa.

"Desidera?" domanda squadrando entrambi dalla testa ai piedi, confusa del perché due tipi come noi stessero bussando a quella porta.

"Sarah è in casa? Siamo suoi amici" risponde John B con un sorriso poco convincente.

"La signorina Cameron non riceve visite".

La domestica fa per chiudere la porta, ma – per istinto – infilo un piede tra di essa e lo stipite, bloccando la chiusura.

"Mi scusi, signorina, ma sarebbe davvero urgente: questione di vita o di morte" intervengo provando a convincerla.

"Lei è...lei è il figlio di Luke Maybank?" domanda corrugando la fronte.

"Altrimenti detto JJ" annuisco.

"Dica a suo padre che mi deve 100 dollari".

"Facciamo così: io le do i suoi 100 dollari entro stasera, ma lei adesso ci fa entrare, così parliamo con Sarah. Se qualcuno ci becca, diremo che siamo entrati di nascosto dal giardino" suggerisco appoggiandomi sullo stipite della porta della villa.

Mentre alzo il braccio, lo sguardo della donna si sposta dal mio viso al braccio, per poi appoggiarsi sulla porzione di busto lasciata scoperta dalla maglietta che si è leggermente alzata.

Mi avvicino di un passo, abbassandomi in avanti per avvicinare la bocca al suo orecchio.

"...e poi chissà, magari le farebbe piacere fare un giro" sussurro vicino al suo lobo.

Il suo respiro si fa più veloce e le guance le si tingono di un imbarazzante rosso.

"Può entrare solo uno di voi due, altrimenti finirò nei guai".

"Grazie" rispondo spingendo John B in avanti dentro la casa "e ci vediamo stasera per i suoi 100 dollari".

Mi volto di spalle e mi incammino verso la moto, parcheggiata poco più avanti nel vialetto.

Al di là del mare - JIARA💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora