35. Lavander

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"Non è che non mi fido, Cupcake. Sono solo preoccupato: non voglio che succeda niente di sconveniente visto che ci sono anche Caroline e Wheezie" dico per l'ennesima volta.

"Perché non puoi semplicemente goderti la serata? John B è ricco e dobbiamo festeggiare" afferma Kiara mentre cerca di allacciare una collana senza successo.

Alla fine, Rafe è andato a recuperare le buste chiuse che il padre aveva lasciato per lui, le ragazze e John B nella sua cassaforte prima del sacrificio. Quando parlo di sacrificio, lo intendo letteralmente: ha manomesso la barca in modo che tutto potesse sembrare un incidente, portando con sé il corpo defunto di Rose a bordo prima che tutto scoppiasse in aria. Alla fine, l'unico modo che ha trovato per liberare i figli da quel disastro che aveva combinato con le sue stesse mani è stato uccidersi, togliersi la vita per consentire ai figli di continuare ad averne una. In più, giusto per assicurarsi che a Sarah non mancasse niente, ha lasciato un mucchio di soldi a John B rendendolo, di fatto, quello che più lontano c'è da un pogue. In pratica, l'unico ad essere rimasto povero sono io. Che novità...

Mi avvicino alle sue spalle, spostandole di lato i capelli con attenzione e afferrando i due lembi della catenina, sottraendoli dalle sue dita sottili.

"Faccio io" dico in poco più di un sussurro.

Chiudo velocemente la collana e appoggio i palmi nello spazio tra il suo collo e le spalle, applicando appena una leggera pressione con i polpastrelli.

"Mmh" si lascia scappare un gemito inclinando piano la testa all'indietro.

"Qualcuna è tesa?" mormoro sottovoce, continuando a muovere le mani sulle sue spalle.

Accarezzo la sua pelle, premo sui muscoli rigidi del collo e dei trapezi e una scia di brividi le si formano lungo tutto il corpo.

Mi inclino verso di lei, iniziando a baciarle lo spot subito sotto l'orecchio lasciato libero dai capelli spostati di lato.

"Che ne dici? Posso farti rilassare un po'?" propongo.

"C'è Caroline di là" dice in un unico veloce sospiro.

"Sono sicuro che riuscirai ad essere brava e a non farci scoprire, Cupcake" continuo.

Lascio scivolare le mani dalle spalle alle braccia, spingendo il petto contro la sua schiena e attaccando con un po' di forza in più la bocca al suo collo.

"Jay!".

L'urlo di Caroline ci fa sobbalzare e mi costringo immediatamente a spostarmi da Kiara e ad assumere un atteggiamento quanto più normale possibile.

La bambina corre nella mia camera da letto; sebbene sappia che quando la porta è chiusa non deve entrare senza bussare, c'è qualcosa nel modo impaziente con cui ha chiamato il mio nome che mi preannuncia il fatto che questa regola, oggi, non sarà rispettata.

"Che c'è, Caroline? E, soprattutto, cosa abb..." provo a terminare la frase prima di essere interrotto dalla sua futura frase.

Bene, ormai non posso nemmeno più rimproverarla. L'avevo detto che queste donne mi avrebbero distrutto prima o poi.

"Ti prego, ti prego, ti prego" dice venendomi ad abbracciare.

Alzo le sopracciglia e la guardo con aria interrogativa, alternando gli occhi tra lei e Kiara che, stupita quanto me, attende che si riveli l'arcano.

"Di cosa mi stai pregando, precisamente?" domando spaventato dalla risposta che posso ottenere.

Prende un lembo della mia t-shirt con una mano e con l'altra afferra il polso di Kiara trascinandoci verso l'esterno della baracca.

Al di là del mare - JIARA💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora