30. Il 12 agosto (pt. 1)

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KIARA's POV

L'estate dura sempre troppo poco, è questa la verità.

L'oceano diventa presto freddo e i tramonti arrivano sempre prima, lasciandoci l'amaro di quella malinconia che inizia a subentrare nelle giornate di tutti già all'inizio di agosto.

L'idea di ritornare alla routine e di dover svuotare lo zaino dalla sabbia per riempirlo di nuovo di libri, scartoffie o – peggio – per sostituirlo con grosse borse o 24 ore rende i visi delle persone più spenti e tristi.

Agosto è il mese in cui le Outer Banks sono più piene di turisti che pretendono di trascorrere le settimane più belle della loro vita, facendo finta di ignorare che questa sia solo una piccola parentesi nelle loro esistenze fatte di orari stabili e agende piene, di babysitter per i figli e di personal trainer per prendersi cura delle proprie mogli.

"Tra poco è il tuo compleanno" dice John B a JJ, trascinandomi fuori dai pensieri malinconici che si accompagnano al tramonto che colora di rosso l'acqua della palude, dove i ragazzi stanno pescando.

È vero: tra pochi giorni sarà il compleanno di JJ e farà 21 anni; finalmente, compirà un reato in meno bevendo nell'età consentita.

"Cosa hai intenzione di fare?" continua.

"Mh, credo nulla di particolare. Mi basta passare una serata insieme senza drammi, anche se forse è chiedere troppo" sospira JJ tendendo i muscoli delle braccia per evitare che il pesce che ha appena abboccato possa scappare via.

Caroline si diverte giocando con delle bambole che ha portato sulla barca di John B, quindi posso concedermi di ascoltarli con attenzione nonostante stia guardando altrove, fingendo di non badare ai loro discorsi.

JJ non ha mai amato i compleanni anche se non vuole ammetterlo. Quando vivi una vita come la sua è probabile che il compleanno ti ricordi più ciò che non hai che quello che hai, per cui ha sempre rifiutato di festeggiare. 

Ricordo ancora il suo sedicesimo compleanno. Eravamo tutti senza un dollaro nelle tasche e il giorno prima suo padre lo aveva picchiato talmente forte che il povero ragazzo era rimasto incosciente per quasi 24 ore. Come sempre, non aveva voluto fare nulla di particolare per celebrare i suoi 16 anni, così chiesi ai miei genitori se avessi potuto portare i ragazzi al Wreck e offrire loro una cena. 

Nonostante mio padre non sia mai stato un grande fan dei miei amici, dopo aver sentito che si trattasse di JJ non ha potuto fare altro che accettare: non voleva che lo frequentassi, eppure ha sempre acconsentito a fare qualcosa per aiutarlo o fargli passare un bel momento. In fondo, una volta che sei un genitore lo sei per sempre e non posso fare altro che pensare che sapere che un ragazzino sia così solo al mondo non abbia lasciato indifferenti mia madre e mio padre. 

Quella sera, ognuno di noi portò a JJ un piccolo regalo: Pope gli regalò uno dei suoi berretti più nuovi, così che potesse sostituirlo a quello che aveva da tanto tempo; John B rubò un set da pesca da una delle barche del porto di Figure Eight e ci arrotolò intorno un grosso filo di spago, chiudendolo con un fiocco enorme – il che fece ridere un po' tutti; io – infine – chiesi ai miei un po' di soldi per comprargli qualcosa di speciale che potesse farlo sentire meno solo. Sapevo che, quando era a casa sua, aveva sempre difficoltà ad addormentarsi in camera, perché non aveva una luce da comodino che potesse tenergli compagnia e avvisarlo dell'eventuale presenza del padre nella stanza. Una volta mi ha confidato che una notte suo padre si intrufolò in camera sua mentre dormiva e lo colpì sulla fronte con un piatto; da allora, le notti le ha passate quasi tutte in bianco. I miei mi diedero appena 20 dollari ed entrai in un piccolo negozio di antiquariato del Cut dove trovai una lampada di sale che emetteva una calda luce aranciata, non troppo forte da dare fastidio agli occhi ma nemmeno troppo debole da lasciare in ombra gli angoli di una stanza piccola come quella di JJ. Fu quello il mio regalo: una lampada. Quando gliela porsi mi guardò con gli occhi colmi di lacrime, ma solo io riuscii a vederlo. Fui davvero felice di avergli donato un sorriso e, soprattutto, di avergli donato qualche notte di tranquillità in più.

Al di là del mare - JIARA💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora