«Ve l'avevo detto che sarebbe stato uno spasso questa festa, Eccellenza!» Affermò Olir prima di tornare a godersi lo spettacolo. Il Governatore di Pabo gli rispose con un solo ghigno soddisfatto.
Divertimento. Sì, quella festa era davvero divertente. Questa volta l'idea di Olir, suo consigliere bellico, era stata veramente buona. Una festa inaugurale per il recente avvio della campagna militare sull'Eridash era sicuramente di buon auspicio per la riuscita dei loro piani.
Il banchetto, in principio provvisto di ogni tipo di prelibatezza proveniente dalle terre della provincia di Pabo, ora era stato dimezzato da tutti quei famelici commensali. C'era da scommetterci che il più era stato spazzolato da quel grassone del conte Volor Passac: alcune malelingue dicevano che se il conte Passac mangiava distrattamente e in quel momento qualcuno gli passava davanti, era addirittura capace di mangiare il malcapitato. Ovviamente erano solo dicerie, ma alcuni stolti ci credevano a tal punto da stargli alla larga il più possibile. Uno di questi stolti era il suo apprendista Rudolph, nonché suo consigliere magico. Era un vero peccato che un ragazzo così intelligente da riuscire a maneggiare le arti arcane fosse anche così poco sveglio da credere a simili dicerie da taverna.
Ma adesso non aveva voglia di pensare a certe idiozie. Aveva una festa da godersi.
«Questi saltimbanchi sono proprio buffi, trovate anche voi Eccellenza?» Leart, consigliere economo, aveva fatto chiamare dei saltimbanchi tra i migliori sulla piazza, per intrattenere gli astanti.
«Certamente Leart, ma non sono i loro numeri privi di talento a divertirmi, tanto quanto tutte le burle e le umiliazioni a cui si lasciano sottoporre pur di guadagnarsi quelle poche monete d'oro a fine serata.»
Il Governatore di Pabo, Sutram Stegimar, interruppe il discorso solo per ridere dell'ultima beffa che un ragazzo, figlio di un rappresentante di una gilda dei mercanti, fece ad un giocoliere. Il suddetto ragazzo si avvicinò al giocoliere da dietro con una candela in mano e gli accostò la fiammella sul viso. Questi, distratto dal calore della fiamma sulla sua pelle, fece cadere tutti gli otto birilli cui stava facendo roteare in aria, sparpagliandoli per tutta la stanza.
«Come stavo dicendo,» continuò Sutram, «sono cose come queste che mi divertono di più. Mi piace il modo con cui alcuni dei nostri ospiti e dei residenti di palazzo – soprattutto Olir – si prendono gioco di questi buffoni!»
«Oh sì! Il tiro a segno improvvisato da Olir, prima, è stato veramente esilarante!»
«Per l'appunto.»
Mentre discorreva con Leart, Sutram vide, oltre le spalle del consigliere economo, il delegato del palazzo del governatore della provincia di Lidoc, Les Vakkar, guardare una serva che gli passò davanti con espressione lasciva e farle apprezzamenti alludendo alla possibilità che quella notte la donna sarebbe stata condotta nella stanza di Vakkar.
Sutram fece cenno a Leart di guardare. «Inoltre ci sono queste serve, le quali ho ordinato che fossero vestite di solo una camicetta e di una gonnellina proprio come delle straccione quali sono.»
«Sì, Eccellenza, esatto. Non sono altro che straccione! Non importa chi fossero prima, ormai sono tutte delle schiave. Le abbiamo tutte comprate nei mercati degli schiavi all'estero, visto che nel Radelgard non ce ne sono.»
Sutram fece un risolino sagace. «Non temere Leart, non dovremo attendere ancora molto per quello. Ho sentito voci dalla corte reale, le quali parlano di una, non molto lontana, apertura di tale mercato.»
«Ma non era illegale lo schiavismo nel Radelgard?»
Ora Sutram fece una risata ironica. Come poteva Leart non arrivarci da solo?
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La Resistenza dell'Ovest - La minaccia del Radelgard
Fantasy"Aprì gli occhi. La prima cosa che vide fu della pioggia che picchiettava sulle macerie intorno a lei. Si accorse che era sdraiata, con il ventre e il petto sul pavimento, schiacciata da altre macerie sopra di lei. Alzò la testa e tentò con estrema...