Uscite dalla biblioteca, Ella quasi sembrò sgridarla: «Allora? Non hai nulla da raccontarmi?»
Rosie era ancora elettrizzata. «Oh, Ella, riesci a crederlo? Ho aiutato l'Eremita a tradurre un testo, un testo difficilissimo! Se una settimana fa qualcuno mi avesse detto che avrei studiato fianco a fianco ad uno dei più famigerati Maghi di Prima Casta, gli avrei dato del pazzo!»
«Ma sorellona, quell'uomo è pericoloso, non ricordi cosa ha detto Lady Louise a pranzo?»
La irritò molto sentir pronunciare il nome di quella donna da sua sorella. «Ella, perché qualche volta non pensi con la tua testa, invece di dar credito a tutte le chiacchiere che senti?»
Ad un tratto Ella si fermò e appena Rosie si accorse che la sorellina non camminava più al suo fianco si voltò verso di lei. Ella era visibilmente adirata. «Sei cattiva, Rosie! A forza di passare il tempo insieme all'Eremita, stai diventando come lui.»
Rosie sbuffò seccata. «In realtà ero cattiva da molto prima di conoscere il signor Van Darner.» Quando vide che però Ella ci era davvero rimasta male, sospirò addolcendo il tono. «Perdonami, sorellina. È stato un pomeriggio pesante, quel testo era così difficile che mi ha reso un po' impaziente e scontrosa.»
«Va bene...» Ella ammiccò un sorriso e riprese a camminare con lei. «Quindi adesso sei diventata amica dell'Eremita?»
Domanda complicata a cui rispondere. «Sinceramente non lo so. Però credo che adesso ci rispettiamo un po' di più a vicenda.»
Mentre le ragazze attraversavano il cortile del campus, il giorno pian piano finì di morire, lasciando spazio alle tenebre. La neve era stata accumulata ai lati dei sentieri del cortile. Dopo un po' le sorelle Jansen giunsero al bivio il quale imbocco a destra le avrebbe condotte ai loro alloggi. Ella si accinse a svoltare quindi verso quella direzione, ma invece Rosie tirò dritto. La sorellina la raggiunse, ma perplessa le chiese: «Scusa Rosie, dove stai andando? Gli alloggi sono di là.»
«Lo so, ma prima devo fare un salto in Ambasciata.»
«A fare cosa? Te l'ha detto papà di andarci?»
«No. Ho bisogno di parlare con la Prima Esecutrice Incaricata.»
Ella era sempre più confusa. «E perché?»
«Ho i miei motivi, Ella. Tranquilla, non ci metterò molto.»
Senza ulteriori domande, la piccola sorellina si limitò a seguire Rosie. Da quando era arrivato quel Van Darner, Ella vedeva che la sorella maggiore era più strana del solito. Temeva che quel vecchio la stesse influenzando in modo negativo. Tuttavia, lei aveva una grande stima di Rosie, perciò cominciò a chiedersi se la convinzione della sorella non fosse davvero così erronea dopo tutto. Ciononostante, per Ella rimaneva un mistero il motivo per cui la sorellona aveva bisogno di parlare con Lady Louise. Ipotizzò che forse si trattava di qualcosa che le aveva detto l'Eremita, ma tanto presto lo avrebbe saputo, di certo Rosie non l'avrebbe esclusa dall'incontro.
Giunte negli uffici dei funzionari dell'Ambasciata, i quali erano vuoti per la metà per via del fine settimana, dove solo metà del personale lavorava, alcuni impiegati le guardarono perplessi. Uno tra loro le riconobbe e le salutò. «Ragazze! Cosa ci fate qui? Vostro padre è andato a portare le pratiche agli Esecutori di sopra.» Era Grimbold.
Rosie gli rispose: «Non sto cercando mio padre, signor Grimbold. Cerco la Prima Esecutrice Incaricata Gubin. Può ricevermi?»
«Credo di sì, ma perché vuoi vederla? Sicura che non posso aiutarti io, Rosemary?»
«Ho bisogno di parlarle in privato, signor Grimbold, si tratta di massimo dieci minuti.»
«Ok... Conta che se fossi arrivata mezzora dopo non l'avresti più trovata, e per tua fortuna, gli ultimi tre quarti d'ora per lei sono quelli più leggeri, in cui vista le pratiche da spedire il giorno seguente. Perciò penso non le darà fastidio ricevere la figlia di Jansen. Il suo ufficio lo trovi appena salite le scale, il primo corridoio a sinistra, lo precorri tutto e l'ultima porta a destra è la sua. Non puoi sbagliarti, davanti c'è la targhetta con il suo nome.»
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La Resistenza dell'Ovest - La minaccia del Radelgard
Fantasía"Aprì gli occhi. La prima cosa che vide fu della pioggia che picchiettava sulle macerie intorno a lei. Si accorse che era sdraiata, con il ventre e il petto sul pavimento, schiacciata da altre macerie sopra di lei. Alzò la testa e tentò con estrema...