Per tanto tempo Celeste si era posta la stessa domanda, sempre.
Come sarebbe stato morire? Come raggiungere il cielo? Come essere una stella?
Per anni queste domande la tormentarono, le strizzarono cuore e cervello, le scavarono l'animo, le inasprirono le emozioni, le tappavano la bocca per non farla urlare. Per farla annegare dentro il suo stesso dolore, per morire dentro, prima di morire fuori. E pochi mesi prima di quel giorno, prima di quel 31 Dicembre, aveva provato a darsi una risposta. Ma qualcuno glielo impedì. Ma chi? Il cielo? Le stelle? Era sempre colpa loro. O forse era colpa sua? Era talmente sciocca da non riuscire neanche a togliersi la vita, falliva anche in questo. Falliva sempre in tutto. Per questo non meritava di vivere. Per questo doveva sparire, per sempre.
I giorni dopo il Natale li aveva passati in camera con i suoi amici, eppure le pareva come se con la fine dell'anno stesse giungendo anche la fine della sua vita. E sapeva che anche Castor stava provando ciò, lo capiva dal suo sguardo sfuggente, dalle risate meno rumorose, da quell'ora che passava in bagno, e lei non interveniva mai. Ma non interveniva neanche Pollux. Pareva che anche lui stesse vivendo le loro stesse emozioni. L'entusiasmo dei giorni passati a divertirsi era terminato. Lo sconforto era calato in quella stanza, in quella città. La fine era vicina, se lo sentivano.
E quella sensazione non la lasciava mai, neanche mentre si stava preparando per uscire con Castor ed andare sulla Torre Eiffel. Entrambi avevano salutato Pollux, uscito con gli amici, con l'accordo di rivedersi in stanza dopo la mezzanotte.
Anche il tempo era avverso. Pioveva sulle loro teste, proprio come il giorno che arrivarono a Parigi, ma la magia se sentivano all'ora, non riuscivano più a percepirla. Le nuvole grigie ricoprivano il blu del cielo. La notte incombeva su di loro, pesante sui loro corpi. Passeggiavano con la testa china e le spalle ricurve, senza parlare. Si stringevano nei loro abiti, le mani nelle tasche. Sapevano che dovevano festeggiare il futuro anno. Ma come potevano farlo se per loro non c'era futuro?
Le strade erano intasate da gente che rideva, scherzava, urlava, i bambini giocavano. Non erano preoccupati di essere notati, nessuno badava a loro. Coma nessuno aveva mai fatto, d'altronde.
Quando giunsero sotto la Torre Eiffel, si guardarono, sospirarono. Celeste tirò fuori una mano dalla tasca del giacchetto, e lo stesso fece Castor. Le loro mani si unirono e con tutta la forza di volontà che riuscirono a trovare camminarono verso le scale della torre. Scavalcarono facilmente le transenne, avevano affrontato di peggio durante quel mese. E piano piano, uno scalino alla volta, in rigoroso silenzio salirono. Eppure quel silenzio li stava uccidendo. C'era qualcosa che non andava, lo sentivano.
Giunsero alla cima, il punto più alto.
Li, sopra la Torre Eiffel, pareva che Celeste e Castor potessero dominare e controllare Parigi. Da quell'altezza si sentivano potenti, straordinari, insuperabili. Urlavano a squarciagola, buttando fuori tutte le urla che avevano trattenuto nel loro cuore per anni. Urlavano. Urlavano con tutta la voce che possedevano, con tutte le energie che erano rimaste nei loro corpi. Sprigionavano libertà, gioia. Facevano volare via la paura, la rabbia, la tristezza. Urlarono fino ad avere la gola secca, fino a farsi uscire le lacrime dagli occhi, prima di crollare per terra esausti, prima di rendersi conto che forse il momento era arrivato.
Cosa avrebbero potuto fare di meglio? Cadere dalla Torre Eiffel, già se lo immaginavano sui giornali francesi.
Si aggrapparono alla ringhiera, entrambi guardarono la città illuminata, le poche macchine che passavano, le strade colme e straboccanti di passanti. Poi guardarono le loro mani tremanti, sentirono il battito accelerato, il respiro pesante, la vista offuscata ed il momento della morte. La sentivano, proprio dietro di loro, pronta a spingerli di sotto. Quella cara e vecchia amica...
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COME UNA STELLA CADENTE
General Fiction[IN REVISIONE] Celeste ha tentato il suicidio a soli 17 anni. Quando viene ricoverata in ospedale psichiatrico incontra Castor, ragazzo che sveglia la curiosità di Celeste. I due diventano in fretta amici, accumunati dal motivo per cui si trovano in...