IV - Laura

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Athena

"Piacere, io sono Laura"
Mi sorrise la mia compagna di banco.

"Athena" Le tesi la mano, e lei mi guardò storto.

Mi lasciò con la mano a mezz'aria mentre andava avanti con il suo discorso.

"Il tuo cognome è fantastico, ma è l'opposto di te..."
"Dici?" Parlava come se mi conoscesse da una vita.

"Si! Guardati! Sei bianca cadaverica e ti vesti con questi colori scuri... più che girarti verso il sole, tu ti giri per non vederlo..."
Sorrise.
Capivo che non mi stava criticando, perchè non c'era cattiveria nelle sue parole.

"Tu invece come ti chiami di cognome?"
Provai a chiedere per conversare.
"Prometti di non ridere?" Mi chiese ridacchiando.
"Ma stai già ridendo tu! Perchè non dovrei io?"
"Beh, forse dovremmo scambiarci i cognomi... io mi chiamo Laura Dunkelheits..."
(Dunkelheits -> Buio)

"Stai scherzando?" Risi sonoramente e lei mi accompagnò.

"Dai! Ti avevo chiesto di non ridere!" Urlò sghignazzando ed intimandomi di abbassare la voce per non farci sgridare dalla maestra.

"Scusami, ma sembra veramente fatto apposta"
"Lo so! Potremmo inventarci dei nomignoli!"
"Dei nonignoli? A cosa ci servono dei nomignoli se abbiamo i nostri nomi?"
"Eddai non essere drastica! Sono divertenti! Ti chiamerò Sonne e tu mi chiamerai... Dunke!"
"Sonne però vuol dire sole, Dunke non vuol dire nulla, non sono equi!"
"Uhm hai ragione... allora ti chiamerò Blum! Accetti?"

Mi fece gli occhi dolci e spinse in fuori il labbro inferiore.
Finsi di pensarci su, ma in realtà mi piaceva l'idea di avere un'amica e di avere già un nomignolo per lei.

"Mh... va bene!"

Bill

Sta mattina speravo di fare colazione con i nostri nuovi coinquilini, ma mia madre ci spiegò che Michelle li aveva fatti uscire prima per comprargli delle bici.
Sarà sicuramente andata da Fred, comprare da lui era un affare.

"Che ne pensi dei nostri coinquilini?" Chiesi a Tom.
Sapevo che al mattino non amava conversare, ma ero impaziente di avere un suo giudizio.

"Uhm boh"
Si limitò a dirmi senza distrarsi dal versare i suoi cereali nella ciotola senza latte.
Si, lui mangiava i cereali senza il latte, ho sempre pensato fosse pazzo.

"Andiamo! Dovrai pur esserti fatto un'opinione!
Achille, il più grande, non ha parlato molto ieri, non capiva la maggior parte delle cose che dicevo, ma sua sorella sembra simpatica invece! Potresti fare amicizia!"
"Non ci tengo, ma grazie. E non ho ancora capito perché sono qui" Sbuffò Tom.

"Perché non ci sono più i loro genitori" Spiegò nostra madre entrando in salotto e sedendosi accanto a noi a consumare la sua colazione.

"Il padre è morto in un incidente aereo e la madre è diventata un'alcolizzata. Ora si trova in comunità"
Ci raccontò tristemente.

Tom non parlò più e nemmeno io sapevo più cosa dire.
Prima non sapevo cosa li avesse portati qui e forse avrei preferito non scoprirlo.

"Potrei... parlargli" Si sforzò di dire Tom, interrompendo il silenzio.

"Sarei molto fiera di te ometto. E sono molto contenta di te Bill, sei stato molto bravo ieri"
Nostra madre ci scombinò i capelli e poi ripose la sua ciotola nel lavandino.

"Mi raccomando, non fate tardi a scuola!" Ci urlò prima di correre al lavoro.

Bill

Qualche minuto dopo io e Tom andammo in bagno e ci preparammo per la scuola.

"Gli parlerai davvero o lo hai detto solo per fare felice nostra madre?" Gli chiesi.

"Gli parleró. Se mi staranno antipatici te li rifilo e sto per i fatti miei" Ammise lui.
Non ero pienamente soddisfatto della sua risposta, ma sapevo che avere a che fare con degli sconosciuti, significava uscire dalla sua comfort zone.

Ci recammo a scuola ed ovviamente eravamo in ritardo.

"Kaulitz! Un altro ritardo e vi mando dal preside!"
"Ci scusi" Dicemmo in coro.
"Sedetevi"

All'intervallo andammo in giardino come al solito e trovammo anche Athena e Achille.

"Ei guarda! I nostri amici!" Esclamai indicandoli.
"Mhmh" Annuì lui mentre morsicava la sua mela.

"Athena!" La chiamai e quando si girò mi sbracciai per farle individuare la provenienza della voce.

"Bill! Come va? Conosci già Laura?" Indicò la sua amica al suo fianco.

"No, ma mi fa piacere conoscerti, io sono Bill e lui è-" Mi voltai per indicare Tom, ma Tom non era più dietro di me. Lo cercai con lo sguardo per qualche secondo, ma non trovandolo mi arresi.

"Era Tom..."
"Non ti preoccupare Bill. Non hai la merenda?"
Mi ero dimenticato di prenderla dal davanzale in cucina e Tom ovviamente non mi aveva detto nulla per rinfacciarmi per l'ennesima volta quanto fossi distratto solo una volta usciti di casa.

"Ehm, no, ma non importa"
"Oh si che importa! Il pranzo è fra tre ore, morirai di fame!"
Mi diede metà del suo panino.
"Tieni, è tutto quello che ho da darti, Laura tu hai qualcosa di avanzato?"
"No Athena davvero non c'è bisogno. Questo è il tuo panino, mangialo" La interruppi io e le sorrisi.

Era testarda e determinata, me ne stavo rendendo conto piano piano.
"No, mangialo tu. Tieni questi sono i biscotti avanzati da Laura"
"Danke Laura" Mi arresi, sapevo che non sarei riuscito a restituirle quel cibo.
"Figurati..." Lei arrossì leggermente, ma io non ci diedi peso.

Suonò la fine dell'intervallo e tornammo in classe.
"Ma dov'eri? Avevi detto che gli avresti parlato!"
"Ho parlato con Achille, te sembri stare bene con Athena..." Fece un sorrisetto che non mi piacque.

Athena era simpatica e mi piaceva stare con lei, ma non ne ero assolutamente innamorato.
La conoscevo da un giorno!

"Cosa?! No assolutamente no! In ogni caso, di che avete parlato?"
"Uhm sisi certo... Abbiamo parlato di musica, ho scoperto che gli piacciono molto i Nirvana"
"Allora andremo d'accordo!"
"Si... immagino di si"

Athena

"Sei arrossita?!" Chiesi divertita alla mia amica.
"Io?! No! No no no! Piuttosto tu! Gli hai dato tutta la tua merenda!"
"Stava morendo di fame ed io avevo già mangiato ciò che mi serviva per avere energia. Si chiama gentilezza"
"Uhm sisi, sono sicura che a suo fratello non avresti offerto nulla..."
"Lo conosci?"
"Se lo conosco?! È tipo il più figo della scuola! Tutte parlano di lui!"
"Ma ha solo sette anni Dunke! Piace anche a te?"

Voglio dire, non era un brutto ragazzo, ma essere l'idolo della scuola mi sembrava un titolo ben lontano dalla sua portata...

"No! Cioè... okay si lo trovo molto carino... ma ho sempre preferito Bill! Mia sorella invece è innamorata di Tom, lei è in classe con lui e me ne parla dalla mattina alla sera!"
"Ti piace Bill! Lo hai ammesso!"
Laura diventò bordeaux e io risi, poi ci decidemmo a tornare in classe.

Salvami e DistruggimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora