X - Sorprese

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Un mese dopo

Athena

Io, Bill e Tom avevamo messo insieme la nostra piccola band.
Anche Dunke partecipava, lei faceva il coro, ma suo padre diceva che quello che suonavamo noi era demoniaco e spesso le impediva di venire.
Di solito usciva di nascosto e provava lo stesso con noi.

Io ero ovviamente al piano, Tom alla chitarra e Bill alla voce, ma non eravamo quasi mai troppo soddisfatti perché ci mancava un po' di ritmo per la musica che volevamo fare noi.

Si era fatto ottobre oramai e a Magdeburgo si teneva un concerto organizzato dagli 'artisti emergenti'.
Sostanzialmente, se ti andava, iscrivevi il tuo gruppo o te da solo in caso fossi solista. Dicevi se avevi bisogno di una base o se facevi tutto da te e suonavi davanti a un piccolo pubblico.

Ogni tanto tra il pubblico c'era qualche ospite famoso e se notava dei talenti, avevi creato la tua carriera li.

Noi decidemmo di partecipare, più per divertimento che per altro.

Era una delle prime volte che suonavamo davanti ad un pubblico che non fossero Michelle, Simone e Achille, perciò eravamo tutti e tre abbastanza emozionati.

Bill continuava a mordicchiarsi le unghie, per poi ricordarsi di starle facendo crescere e tirare subito giù la mano.
Tom era seduto ed all'apparenza poteva anche sembrare calmo, ma quando aveva lo sguardo così perso nel vuoto ed era immobile, voleva dire che stava ragionando su tutte le cose che potevano andare storte quel giorno.

Io ero un po' agitata, ma il piano mi piaceva da morire e sapevo che non mi avrebbe tradita oggi.

Dunke non poteva partecipare con noi, ma ci assicurò che sarebbe stata in prima fila accompagnata da sua sorella, il tutto ovviamente di nascosto.

Toccava quindi a me fare il coro, ed era questo ciò che mi preoccupava sostanzialmente, non ero particolarmente brava a cantare ed avevo paura di stonare.

Motivo per cui avevo chiesto di abbassare molto il volume del mio microfono, in modo che sarebbe stato solo un sottofondo, ma non si potessero captare gli errori.

Eravamo uno tra i gruppi più giovani ad esibirsi.
Ed ora era il nostro momento.

Ci chiamarono sul palco, adesso eravamo li, non ci si tirava indietro.

Bill abbracciò me e Tom prima di mettersi al suo posto, era il suo portafortuna.

Mi sedetti, scrocchiai schiena e collo ed appoggiai le dita sulle prime note della nostra canzone.

La base registrata sotto aveva solo la batteria.
Purtroppo non avevamo un batterista ma era fondamentale per il nostro pezzo.

Suonammo 'Love Like There's No Tomorrow' (*1) perché era la preferita di Bill e quando lui era fissato con qualcosa, era impossibile smuoverlo.

Partii io con il piano, poco dopo si aggiunse Tom e poi Bill cantò.

So, love me like there's no tomorrow
Hold me in your arms, tell me you mean it
This is our last goodbye
And very soon it will be over
But today just love me like there's no tomorrow

(Quindi, amami come se non ci fosse un domani
Tienimi tra le tue braccia, dimmi che dici sul serio
Questo é il nostro ultimo addio
E presto sarà finita
Ma oggi semplicemente amami come se non ci fosse un domani)

Tutto sommato andò bene.
Probabilmente anche perché non c'erano dei giudici, ma solo un pubblico che spesso ignorava la maggior parte delle nozioni sulla musica.

Salvami e DistruggimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora