XI - Ich Bin Nich' Ich

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Due anni dopo

Athena

Stavo portando la limonata di sotto in cantina.
In questi giorni di Luglio faceva caldissimo e ringraziai infinite volte Michelle per aver comprato una piscina da montare in giardino che potessimo usare al mio compleanno.
Tra un settimana avrei compiuto dodici anni e non vedevo l'ora!

"Ho le limonate!" Esclamai sulle scale.
"Evviva!" Urlò Bill entusiasta che mi raggiunse ed alleggerì il peso del vassoio prendendosi la sua.

"Passa qua!" Gustav aveva una mano aperta nella mia direzione, perciò mi avvicinai piano tentando di non far cadere tutto.

Le limonate della nonna dei gemelli erano la salvezza.

"Allora, che ne dite dell'ultima canzone che abbiamo fatto?" Chiese Georg.
Ormai aveva sedici anni, ma non era troppo più alto dei gemelli che ne avevano due in meno.

"La base era pazzesca, forse dovremmo ragionare un po' di più sul testo" Rispose Bill serio.
Scherzava sempre, ma quando si parlava di musica era concentratissimo.

"Uhm si concordo, il messaggio è bello, ma dovremmo cambiare qualche parola" Aggiunsi io.

Gustav e Tom annuirono e ad un certo punto una voce squillante ci distrasse.

"Ragazzi! Come state!" Urlò Dunke una volta sceso l'ultimo scalino.

Bill le corse in contro e l'abbracciò, erano così dolci insieme.
Dunke iniziava ad avere già le prime forme, i suoi lunghi capelli rossi erano sempre curatissimi e portava ancora centinaia di collane colorate al collo, solo un pochino meno appariscenti.

"Dunke!" La salutai io e la abbracciai a mia volta quando Bill si allontanò.

"È un soprannome così stupido" Disse Tom, ma noi ce ne fregammo, eravamo abituate ai suoi commenti negativi su qualsiasi cosa facessimo.

Dunke era partita per fare una vacanza in Grecia con la sua famiglia ed era appena tornata dopo un intero mese passato li.

Noi altri avevamo passato le vacanze insieme in città, ma lei aveva chiamato ogni giorno per raccontarci le sue giornate e sentire i nostri aggiornamenti. Era una ragazza davvero speciale.

"Tom, finchè non ti fidanzerai con mia sorella, qualsiasi cosa dirai sarà insignificante" Gli rispose lei dopo avermi salutato a dovere.
Lui alzò gli occhi al cielo e si concentró sulla sua bibita quasi finita.

Karim aveva quattordici anni adesso ed era una vera e propria signorina.
Il suo fisico era mozzafiato, i capelli si erano scuriti molto ed erano quasi neri e lei li curava sempre moltissimo, cosa che aveva insegnato a sua sorella.
Era diventata più taciturna e meno espansiva riguardo al suo amore verso Tom, ma non si arrendeva ancora.
Era diventata in qualche modo più simpatica ed onestamente avevo iniziato a sperare anche io che si fidanzasse con lei piuttosto che con Eloise.

Quell'oca gli era sempre intorno e, a differenza di Karim, non era maturata minimamente caratterialmente parlando.
Se parliamo di aspetto fisico invece non c'è nulla da dire, era la più bella della scuola.
Pelle olivastra, occhi verdi, naso all'insù, labbra piene e rosee, capelli nerissimi e liscissimi. Una diva.

Ron lo avevamo perso di vista, era stato bocciato per poi cambiare scuola o qualcosa del genere.

"Di cosa stavate parlando prima che arrivassi?" Continuò Dunke.
"Della nuova canzone che stiamo scrivendo, non siamo troppo convinti del testo..." Le spiegò Bill.

Nell'ultimo anno avevamo iniziato a scrivere qualcosina, inizialmente per passare il tempo, e poi proprio perché ci piaceva avere qualcosa di nostro.
Per il momento avevamo circa quattro canzoni, il che era poco, ma considerando che facevamo tutto da soli, era normale.

Salvami e DistruggimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora