XXII - Quanto peserai?

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La mattina dopo

Athena

Mi svegliai prestissimo nonostante fossi andata a letto verso le due di notte.

Saranno state le sei ed io ero in piedi, incapace di riaddormentarmi.

Presi il walkman regalatomi da Georg anni prima ed ascoltai una cassetta dei 'Nirvana'.

Avrei voluto ascoltare la nostra cassetta con le nostre canzoni, negli ultimi anni l'avevamo parecchio aggiornata, ma ascoltare quelle canzoni mi avrebbe riportato alla mente dei ricordi che dovevo dimenticare.

Dopo qualche minuto decisi di alzarmi.
Sempre con il mio walkman mi diressi verso la cucina dove presi la mia tazza da riempire con solo i cereali.

(1*)
"Come as you are, as you were
As I want you to be
As a friend, as a friend
As an old enemy..." Canticchiai mentre mi sedetti sul divano mettendomi un cucchiaio in bocca.

"...Take your time, hurry up
Choice is yours, don't be late
Take a rest as a friend
As an old..." Sentii qualcuno continuare dopo di me.

Avendo le cuffie non intuii a chi appartenesse la
voce, ma non mi importò.

"Memoria, memoria
Memoria, memoria" Continuammo insieme senza che io mi voltassi.

La voce ridacchiò ed io spensi il walkman.

"Non ti facevo mattiniero Kaulitz" Dissi vaga.
Non sapevo quale Kaulitz avessi alle spalle, ma nessuno dei due era mai in piedi prima delle undici, perciò non dovetti specificare.

"Non ti facevo una da 'Nirvana'"
Tom.

"Hai sempre criticato i miei gusti musicali al di fuori della band, ho smesso di parlartene"
"Già... Che altro ascolti?" Mi rispose lui sedendosi accanto a me con la sua tazza uguale alla mia.

"Non lo so così su due piedi... Eminem, Akon, gli AC/DC, i Queen, 50CENT..."
"E..." Mi fissò impaziente, avevo dimenticato qualcuno?
"E?"
"Dove lo hai lasciato Bruce(2*)? Il nostro primo concerto? Il tuo primo viaggio in aereo? La tua chiaccherata con lui!"
"Si certo, anche Bruce" Ridacchiai.

Ci fu un attimo di silenzio, per evitare l'imbarazzo mangiai un altro boccone, ma notai che Tom era in difficoltà con la conversazione.

"E come mai sei sveglio a quest'ora?" Chiesi mentre masticavo.
"Sensi di colpa e ai 'Nirvana' non si dice di no"
"Mhmh" Annuii io, sperando che proseguisse.

"Mi... dispiace, per ieri. Mi sono comportato da stronzo" L'impegno che ci stava mettendo, mi fece quasi commuovere.
Sapevo quanto l'orgoglio lo comandasse la maggior parte delle volte, ma ora stava cercando di metterlo da parte in tutti i modi, per me.

"Grazie" Gli sorrisi io.
"Perché con te è sempre così facile fare pace?" Chiese lui fingendosi infastidito.
"Perché non hai ancora fatto cazzate importanti" Ribattei io sogghignando.

Lui sbuffò e ci mettemmo a parlare del più e del meno.
Mi era mancato troppo durante questa settimana, e domattina gli avrei detto 'addio' di nuovo.
Era ingiusto.

"Cosa vuoi fare oggi?" Chiese lui a un certo punto.
"Non so, stasera vorrei andare a una festa"
"Mi prendi per il culo? Tu vuoi andare a una festa volontariamente?" Mi rispose incredulo.
"Lo so lo so, ho voglia di stare in mezzo al casino seduta sul divanetto a guardarvi come ai vecchi tempi"
"Nonono, se vieni balli con noi" Ribatté fin troppo seriamente.

Non sapevo ballare in discoteca.
In realtà non lo sapevo fare da nessuna parte, ma in particolar modo in discoteca.
Una volta sola ci avevo provato ed avevo saltellato da un piede all'altro tutto il tempo pensando di star facendo qualcosa di figo.
La mattina dopo Dunke smontò tutti i miei sogni mostrandomi un video.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma anche lei era imbarazzata solo guardandomi.

Salvami e DistruggimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora