VIII - Successi

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Qualche ora dopo

Tom

Mancavano quindici minuti al mio concorso.
Non avevo una canzone da provare che avrei suonato davanti a tutti, saremmo stati tutti noi chitarristi vicini ed il direttore avrebbe detto all'uno piuttosto che all'altro di iniziare a suonare e chi non fosse riuscito sarebbe stato eliminato.

Ero abbastanza in ansia perché non lo puoi mai sapere a che punto verrà interrotto chi stava suonando e ti verrà chiesto di iniziare al posto suo, e se avessero scelto di farlo su degli accordi difficili non penso ce l'avrei fatta.

Prendevo corsi di chitarra a scuola da circa due anni, ma non potevamo permettercene una nostra a casa, perciò per provare dovevo sempre aspettare il giovedì pomeriggio in cui avevo le mie due ore da passare nella stanzetta con un maestro.

Fortunatamente, in previsione di questo concorso, mi venne data la possibilità di portarmela a casa, a patto che ritornasse indietro intonsa.

Vidi tutti che si sedevano sulle scomode sedie del teatro, e la mia ansia cresceva ogni secondo di più.

Iniziai a tremare ed a sudare freddo, non ero abituato a queste reazioni perché non mi era capitato spesso di dovermi esibire in pubblico.

Ad un certo punto vidi Athena alzarsi e venire verso di me.

"Ei tutto okay? Volevo darti questa, io e Bill l'abbiamo fatta insieme come portafortuna per te. So che non é molto nel tuo stile, ma spero ti possa piacere ugualmente" Mi sorrise lei porgendomi un sacchettino in ciniglia.

Lo aprii e tirai fuori una collanina di perline in legno.
Alcune erano colorate di nero, mentre altre erano state lasciate con le loro naturali sfumature marroni.
Al centro c'era un dente come ciondolo.

"Che dente é?"
"Ci é stato detto che era un dente da latte di un delfino dell'acquario. Quando perdono i denti li conservano e li rivendono"

Le sorrisi a mia volta, ma dubitavo che fosse realmente un dente di delfino. Non importava, loro si erano impegnati per me e mi bastava questo.

"Davvero Tom, stai sudando e tremando allo stesso tempo, sei sicuro di stare bene?"
"Si" Risposi secco.
Le riconsegnai il sacchettino senza la collana al suo interno.

"Tom... non sembri stare bene sai?"
"Te lo assicuro, un po' di ansietta da prestazione e basta"

Lei mi guardò incerta.

"Vuoi un abbraccio?" Mi chiese lei all'improvviso.
"No! No no voglio dire... no grazie"

Lei mi sorrise ancora e poi tornò indietro.
Mi ero un po' calmato, ma ero ancora spaventato.

"Sul palco i concorrenti del secondo anno di elementari prego!"

Salii reggendo la chitarra con una mano.
Le mie mani erano sudatissime perciò era pericoloso in realtà tenerla così, ma non potevo fare una figura del genere.

Mi sedetti al mio posto e con un fazzoletto tentai di asciugare le mani.

"Che c'è bambolina, hai... paura?" Mi sussurrò ridacchiando Erik Leutz, il fratello di Josh.
Erano entrambi odiosi.

"Smettila Erik se vuoi avere ancora le dita attaccate al palmo alla fine della gara" Lo minacciai.
Sapevo di non fargli paura, ma se tu ti mostri sicuro di te, gli altri perdono interesse a prenderti in giro... credo.

Lui rise coi suoi amici e mi lasciò in pace.

Io mi girai a mia volta e mi concentrai sul direttore d'orchestra che ci disse solo chi sarebbe partito.

Salvami e DistruggimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora