XV - Los Angeles

5 0 0
                                    

15 Agosto 2003 - Magdeburgo

Laura

Blum era partita, se n'era andata per vedere il concerto che le aveva regalato Tom e c'era andata con lui.
Non mi sembrava vero.
Ripeteva di non sopportarlo dalla mattina alla sera e poi se lo portava dietro in America al concerto del suo cantante preferito?

Ad ogni modo, io invece ero rimasta in Germania con Bill.
Era difficile per lui, non era abituato a stare lontano da Tom.

"Bill ti va di fare un giro in bici?" Proposi.
"No"
"Bill andiamo, non puoi rimanere chiuso qui finché Tom non torna. Pensi sia questo ciò che vuole per te?"
"Non sarebbe dovuto partire allora"
"Bill, glielo ha chiesto Athena e quando te lo ha riferito tu non ti sei opposto. Non é né colpa loro né colpa tua, ma non puoi rimanere li sdraiato per sempre. Alzati e vieni con me"
"Ho detto di no!" Sbottò lui facendomi sobbalzare.

"Se ti dico che non voglio fare una cosa, tu non sei nessuno per obbligarmi, é chiaro?!" Mi disse mentre si avvicinava a me minacciosamente.

Non sapevo cosa fare, non avevo mai visto Bill in queste condizioni.
Non ero una ragazza forte come Blum, iniziai a piangere.

Trattenni i singhiozzi e mi obbligai a guardarlo in faccia, mi permisi solo di lacrimare.

Alla vista del liquido salato che mi rigava le guance, Bill fu come se si fosse risvegliato dal suo stato di trance.

Tentò di appoggiarmi una mano sul volto, ma io indietreggiai.
Non gli diedi alcuna spiegazione, non ce n'era bisogno.
Mi girai ed uscii di corsa in lacrime da casa sua.

Cosa sta succedendo Bill?

Bill

Ma cosa diamine avevo appena fatto?
Cosa mi era saltato in mente per comportarmi così con Laura? La persona più dolce dell'universo?
Quella che mi é sempre stata accanto, che mi ha sempre appoggiato in tutto?

Lei era spaventata da me, ma anche disgustata dal mio atteggiamento.
Sapeva che non ero io quello che le aveva detto quelle cose, ma ora sapeva che questa persona esisteva dentro di me e non sarebbe stato facile riavvicinarla.

Non persi tempo. Uscii di casa in fretta e tentai di raggiungerla.
Non poteva essere andata troppo lontano.

"Laura!" Urlai vedendola sul marciapiede davanti a me.

Lei si girò senza fermarsi ed inizió a correre per scappare.
Scappare... da me.

"Laura ti prego aspetta! Mi dispiace!" La rincorsi finché non arrivai a lei.

I suoi occhi erano gonfi e rossi, le guance bagnate.
Non riusciva a guardarmi in faccia e io mi sentivo uno schifo.

"Laura perdonami. Non so cosa mi sia preso.
Io... io non so davvero cosa dire perché non posso giustificarmi, ma ti prometto che non ricapiterà. Te lo giuro"
Lei tirò su col naso e non mi rispose.

"Laura mi dispiace così tanto" Dissi per poi stringerla a me.
Lei ricambiò il mio abbraccio e pianse ancora per un po' stretta a me.

"Bill, non volevo reagire così ma... sono sensibile e sentirmi dire quelle cose... io avevo paura... ma non di te. Avevo paura di aver perso il mio Bill, sono giorni che sei così. Hai quattordici anni! Cosa ti succede? Vuoi abbandonare la tua vita solo perché Tom starà via qualche giorno?" Mi chiese asciugandosi le lacrime.

Abbassai lo sguardo, sapevo bene che aveva ragione.

"Io... ti chiedo scusa" Fu tutto ciò che riuscii a dire.
Lei mi guardò ed annuì.

Salvami e DistruggimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora