V - Concorsi

9 0 0
                                    

Qualche settimana dopo

Athena

Questa mattina mi svegliai prima della sveglia e detestavo quando accadeva.
I gemelli mi avevano influenzato con la loro tendenza ad arrivare sempre in ritardo, ma oggi, che mi ero svegliata prima, cercai di occupare il bagno prima di loro e di portarmi avanti.

Ero mezza addormentata e dimenticai di chiudere la porta a chiave, ma stavo solo lavandomi il viso, perciò non c'erano troppi problemi.

Indossavo un pigiama leggero perché si stava avvicinando la primavera ed aveva queste dannatissime spalline sottili alla quale bastava un minimo movimento per cadere giù.

Lo odiavo, e decisero di cadere proprio mentre la porta si aprì.

"Scheiße!" (Merda!) Sussurrò Tom e uscì furtivamente.
Io sobbalzai e mi affrettai a ritirarle su.
Non mi aveva vista nuda, non era un dramma, ma era stato comunque imbarazzante.

Mi diedi una mossa e mi stupii quando, uscita dal bagno, lo trovai appoggiato al muro a fissarmi.

"Che c'è?"
"Aspettavo che uscissi dal bagno, sei lenta"
"Non devi fissarmi per aspettare"
"Se non ti fissassi non saprei quando esci"
"Al diavolo"

Scesi di sotto, lui aveva sempre una risposta pronta e talvolta era fastidioso.
Inoltre si era segretamente alleato con mio fratello, perciò ero sicura che mi prendessero in giro ogni volta che ne avevano l'occasione.

"Morgen Michelle"
"Morgen Nin! Non pensavo fossi già in piedi! Vanno bene i cereali?"
Adoravo quando Michelle mi chiamava Nin. Inizialmente mi chiamava 'Athenina' ma mi faceva altamente schifo, perciò lo abbreviò con Nin che era decisamente meglio.

"Si i cereali vanno bene non ti preoccupare, grazie"
Michelle mi sorrise e mi porse la tazza. Non si scomodò ad aprire il frigo per prendere il latte perché sapeva che non lo univo mai ai cereali.
Nemmeno Tom lo faceva e Bill ci guardava come alieni ogni volta.

"Devo svegliarlo io tuo fratello o ci hai pensato tu?" Chiese appoggiandosi al bancone della cucina.
Le rivolsi un'occhiataccia. Era logico che io non sarei mai entrata in quella fogna che Achille aveva il coraggio di chiamare camera.
Michelle alzò gli occhi al cielo divertita e salì di sopra.

Allo stesso tempo scese Bill.
Il viavai in casa nostra era assurdo, ma d'altronde eravamo in sei.

"Morgen Athe! Come va?"
"Tutto bene Bill, hai fatto sogni strani?"
"Uhm, prometti di non dirlo a Tom?"
"Oh andiamo, mi hai mai vista parlare con Tom di mia spontanea volontà?"

Non odiavo suo fratello, ma non mi andava nemmeno troppo a genio, e non mi preoccupavo di nasconderlo a Bill.

"E va bene, ho sognato che mi baciavo con Laura"
Lo guardai scioccata.

Avevano iniziato a chiaccherare e si vedeva che c'era del tenero tra di loro, ma baciarsi era fuori discussione, insomma, erano entrambi troppo piccoli!

"COSA?!"
"Shh, Athe abbassa la voce, non voglio che Tom lo sappia..."
"Che io sappia cosa?"

La voce arrogante di Tom era alle spalle di Bill, che si era immobilizzato e mi fissava in cerca di aiuto.

"Ehm, che... che Bill ti ha rubato una figurina del tuo nuovo album"
Annunciai soddisfatta.

Tom fulminò il fratello che però parve rilassarsi ringraziandomi con lo sguardo.

Athena

Una volta pronti per uscire, di mio fratello non c'era traccia.
Chiesi a Michelle se dovevamo aspettarlo o se potevamo iniziare ad avviarci, ma lei ci pregò di aspettare ancora qualche minuto.

Avevo preso dimestichezza con la bici, ed ora mi fidavo ad andarci con Bill, Tom ed Achille, e non avevo bisogno della presenza di Michelle.

Loro mi prendevano sempre in giro perché andavo molto piano, ma a me piaceva godermi la brezza primaverile sulla faccia mentre mi scuoteva i cappelli biondi.

Dopo circa quindici minuti arrivò Achille, con gli occhi semichiusi, mentre finiva di masticare a bocca aperta. Un maiale.

"Alla buon'ora, ti stiamo aspettando solo da quindici minuti"
"E che sono quindici minuti, mica una tragedia. Ho fatto di peggio"
"Muoviti, non ho voglia di arrivare in ritardo. Mi devo vedere con la mia amica"

"Pensate di includerci nella conversazione o..."
Ci interruppe Bill.
Mi resi conto di aver parlato in italiano tutto il tempo e le facce stranite dei gemelli mi fecero sorridere.

"Entschuldigung!"
(Scusate!)

Tom

Mi facevano ridere quando i due parlavano in italiano perché significava che stavano litigando.
Non usavano mai la loro lingua madre se non per insultarsi e avrei pagato per sentire Athena da arrabbiata.

Quando era calma, tranquilla e felice, era noiosa, ripeteva sempre le stesse parole perché il suo vocabolario non era particolarmente ricco.
Ma quando litigava forse diventava interessante.

Ci dirigemmo verso la scuola e per la prima volta in un mese arrivammo in orario.

"Morgen Signora Flickman" Dicemmo in coro io e Bill.
Parlavamo sempre in coro quando ci rivolgevamo alla professoressa di storia, così non imparava a distinguere le nostre voci e se ci beccava a parlottare mentre spiegava, non sapeva mai chi sgridare.

"Morgen Tom!" Mi urlò Karim.
Alzai gli occhi al cielo attento a non farmi notare.
Karim era la sorella di Laura. Avevo intuito che Bill fosse interessato alla piccola, il che mi faceva strano perché noi avevamo sette anni, mentre lei cinque.
Ma comunque la più grande non mi convinceva.
Era simpatica, ma era ossessionata da me e non mi andava a genio.

"Morgen Karim" Replicai con poco entusiasmo.
Bill mi tirò una gomitata.
"Tranquillo Bill, il modo in cui io tratto Karim non influirà sulla tua relazione con Laura, te lo giuro"
Bill si fece paonazzo e si girò velocemente verso la lavagna, mentre io scherzai un po' con i miei amici, fingendo di ascoltare la lezione.

"Bene! Oggi è il primo giorno di concorso tra sezioni!
Come sapete, tutte le classi seguite dalla lettera 'E' saranno in squadra con voi.
Il concorso comprende svariate categorie e tutti saranno aiutati a trovare ciò che gli riesce meglio per partecipare. Tutto chiaro?"

Annuimmo tutti annoiati. Era da quando avevamo tre anni che ci veniva ripetuta la solita presentazione di queste stupide gare.
Io sapevo già che mi sarei iscritto al concorso di chitarre, mentre Bill di canto.

Ero curioso di sapere quale categoria avrebbero scelto i nostri amici.

Athena

La nostra maestra interruppe la lezione sullo scrivere in corsivo per spiegarci il progetto delle gare tra sezioni.
Ci spiegò che si trattava di esibirci sostanzialmente in ciò che più ci piaceva.

"Hai già in mente qualcosa Blum?" Mi chiese Laura.
"Uhm no veramente no, tu Dunke?"
"Io non sono brava praticamente in nulla, ma di una cosa sono certa, andrò ad ascoltare l'esibizione di Bill"
"Bill si esibisce? Cosa fa?"
"Lui canta! Ovviamente! Non hai sentito che voce melodica! E suo fratello suona la chitarra, ora che ci penso è anche sicuro che vedrò Tom data l'ossessione presentata da parte mia sorella nei suoi confronti"
"Già... sembra divertente, ma penso che mi limiterò a guardare come te" Le sorrisi.
Odiavo esibirmi, entravo in soggezione molto facilmente.

"No! Tu disegni benissimo Blum! Dovresti iscriverti al contest di disegno! Ti daranno un argomento da rappresentare e vince il dipinto che trasmette di più, indipendentemente dalla sua bellezza o meno!"
"Carino, ma non lo so..."
"Andiamo! Se non lo fai ora, quando pensavi di farlo?!"
"Onestamente? Mai Dunke" Risi guardando la mia amica, che mi fissò accigliata.

"Eddai fallo per me!" Fece la sua solita espressione dolce, non mi conquistava con quella faccia, piuttosto mi imbarazzava, ma quando accettavo le sue idee, voleva dire che ci avevo già ragionato e che avevo già deciso tutto.

"Oddio, okay, d'accordo!"

Salvami e DistruggimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora