Le tre ore in compagnia di Lila e Matilda furono a dir poco caotiche.
Dopo aver mangiato pizza in quantità esorbitanti, ci fiondammo in camera mia per iniziare a prepararci per la festa, che sarebbe iniziata poco prima di mezzanotte.
Per arrivare a Redwood ci sarebbe voluta circa un'ora e mezza, quindi contavamo di partire più o meno per le dieci.
Lila e Matilda avevano decisamente esagerato: si erano portate un borsone da palestra a testa pieno di vestiti, trucchi e scarpe, e Lila aveva addirittura portato la piastra per capelli.
Dopo almeno un centinaio di cambi d'abito ed accessori e attente riflessioni, finalmente tutte e tre avevamo trovato gli outfit giusti: io avevo scelto un tubino nero a costine, con una profonda scollatura a V e le spalline sottili, Lila invece aveva optato per un completo composto da una gonna in raso rosso fuoco in perfetta tinta con i suoi capelli e un top a fascia nero, e Matilda, dopo vare pressioni da parte nostra per convincerla a puntare su qualcosa di più audace del solito, aveva indossato controvoglia un abito in raso blu elettrico che le ricadeva morbido sul seno e sui fianchi, e che creava un'affascinante contrasto con i suoi capelli chiari. Tutte indossammo degli anfibi neri, perfetti per restare comode per tutta la notte senza rinunciare allo stile. Dei tacchi sarebbero stati sicuramente perfetti accostati ai nostri vestiti, ma decisamente troppo poco pratici per il terreno irregolare e fangoso del bosco.
Ci truccammo insieme al grande specchio del bagno, e io mi incorniciai gli occhi con una affilata riga di eyeliner nero.
Quando fummo tutte e tre pronte scendemmo dalle scale e trovammo zia Iris ad aspettarci, seduta sulla sua poltrona, che ci riempì di complimenti.
Per la prima mezz'ora di viaggio zia Iris non fece altro che darci raccomandazioni, e poi si perse nei suoi stessi discorsi iniziando a raccontarci delle feste alle quali andava lei alla nostra età.
Arrivammo al centro di Redwood poco prima di mezzanotte. Chiedemmo a zia Iris di lasciarci lì e la ringraziammo per il passaggio, e quando lei se ne andò, ovviamente dopo averci dato ulteriori raccomandazioni, iniziammo a seguire le indicazioni che ci aveva fornito Ambra per messaggio quel pomeriggio.
Dopo circa venti minuti di camminata tra alberi fitti, rocce e radici sporgenti e il ronzio distante della musica, finalmente raggiungemmo il luogo della festa.
Davanti a noi trovammo un'ampia parte di bosco in cui gli alberi erano meno fitti e la terra era più piana e regolare, e al centro c'era un grande falò con attorno dei ceppi di legno a fare da sgabelli. Alcuni alberi erano adornati con luci scintillanti appese tra i rami, e la musica avvolgeva l'aria con note vibranti e coinvolgenti.
Il posto era già pieno di gente: alcuni ballavano, altri chiacchieravano in piccoli gruppetti, e altri ancora camminavano frettolosamente di qua e di la per andare a salutare gli amici.
Sulla destra si ergeva una piccola cabina in legno, e davanti ad essa era posizionato un grande tavolo con al di sopra bottiglie di alcol di tutti i tipi. Un ragazzo stava preparando un drink alla ragazza di fronte a lui, e altre persone stavano attendendo il loro turno per riempirsi i bicchieri.
Avevo già bevuto alcolici in precedenza, ma non mi ero mai ubriacata, e quella sembrava proprio essere l'intenzione di tutti i presenti.
«Andiamo a prendere qualcosa da bere?» gridò Lila per sovrastare il forte suono della musica.
«Certo!» esclamai io.
Matilda alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia in segno di disapprovazione, ma ci seguì comunque.
Lila prese tre bicchieri da una delle pile sul tavolo e ci versò dentro tre dita di gin in ciascuno, aggiungendo poi della limonata.
«Gin lemon!» annunciò orgogliosa porgendo a me e a Matilda i bicchieri.
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Petali e Spine
Romance❤️🥀 COMPLETATA 🥀❤️ Rosaspina ha da poco compiuto diciott'anni, e sta per affrontare l'ultimo anno del liceo artistico della città di Dawnguard, dove abita da anni con la zia Iris. Lei, con un nome così particolare, è la rosa amata da tutti per la...