Correvo da una parte all'altra cercando affannosamente un posto in cui fermarmi per mettermi al sicuro e potermi schiarire la mente, ma non sentii di nuovo la musica. Stavo sicuramente andando dalla parte opposta, e la cosa non mi piaceva per niente.
Ma non potevo fermarmi, non potevo tornare indietro e rischiare di trovarmi davanti Ethan.
Corsi ancora e ancora, senza fermarmi mai, e anche se continuavo ad inciampare e a cadere sulle ginocchia, mi rialzavo e riprendevo a correre.
Quando davanti a me vidi il bosco farsi meno fitto e la luce della luna filtrare tra gli spessi arbusti, tirai un sospiro di sollievo.
Continuai ad andare verso quella direzione pregando di trovare un posto sicuro in cui fare una pausa, e quello che vidi davanti a me fu tanto bello quanto inaspettato.
Varcata la soglia degli ultimi alberi, mi trovai di fronte ad un lago vasto, calmo e piatto, ma che rifletteva la luce del cielo con giochi di luce affascinanti.
Man mano che avanzavo verso quello specchio d'acqua luminosa, il terriccio scuro del bosco venne sostituito da dei ciottoli lisci e tondeggianti.
Rallentai il passo, e mi guardai attorno per trovare un posto nascosto dove sedermi. Sulla destra vidi degli scogli, e decisi che sarebbero stati perfetti.
Mi avvicinai, e dopo essermi sistemata il vestito, che era ancora sollevato fino ai miei fianchi, mi sedetti dietro ad uno di quegli enormi sassi spigolosi.
Mi tolsi gli anfibi e i calzini, li appoggiai accanto a me e allungai i piedi verso l'acqua.
Guardai le mie ginocchia ricoperte di terra e fango mescolato al mio sangue, e sospirai tremando.
Alzai la testa , e osservai quel bellissimo lago incorniciato dagli alberi. Quel posto mi sembrò familiare, ma ero sicura di non averlo mai visto da nessuna parte.
Le lacrime iniziarono ad sgorgare incontrollabili sul mio volto, e mi abbandonai a quel pianto liberatorio e disperato, cercando di non singhiozzare e di non fare troppo rumore.
Quello che era appena successo mi avrebbe tormentata per tutta la vita. Non sarei mai riuscita a dimenticare gli occhi perfidi ed insensibili di Ethan, il suo sorriso divertito e compiaciuto mentre io tremavo per la paura, e le sue dita aggrappate alla mia carne.
Sentii il rumore di passi che muovevano i ciottoli alla mia sinistra, e mi portai istintivamente le mani alla bocca per coprire il mio respiro accelerato dal pianto. Strizzai gli occhi, preparandomi ad essere presa con forza un'altra volta da Ethan, e mi portai le gambe al petto per farmi più piccola.
«Va tutto bene?» chiese una voce calda e seria, che non poteva di certo essere quella di Ethan.
Aprii gli occhi, e quando lo vidi lì, davanti a me, con sguardo confuso e preoccupato, non riuscii a trattenermi dall'alzarmi di scatto e abbracciarlo, nascondendo il viso sul suo petto.
Riven era lì.
Riven, la persona che meno mi aspettavo di incontrare il quel momento, e la persona che mai avrei pensato di riuscire a vedere come un riparo.
Non avevo una spiegazione del perché fossi così contenta di vederlo e non fossi riuscita a contenermi dal buttargli le braccia al collo, ma in quel momento andava bene così.
«Perché mi stai addosso? Che cosa è successo?» chiese lui, restando impalato con le braccia abbandonate lungo i fianchi mentre io mi stavo stringendo a me.
Provai a dire qualcosa, ma appena aprii la bocca per parlare, scoppiai nuovamente in un pianto inconsolabile.
Lui, titubante, ricambiò l'abbraccio stringendomi in vita. Chinò il capo, e appoggio le sue labbra sulla mia testa. Non disse nulla, e restò immobile in quell'abbraccio, lasciando che sfogassi il mio pianto, incurante del fatto che gli stessi riempiendo la maglietta di lacrime.
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Petali e Spine
Romance❤️🥀 COMPLETATA 🥀❤️ Rosaspina ha da poco compiuto diciott'anni, e sta per affrontare l'ultimo anno del liceo artistico della città di Dawnguard, dove abita da anni con la zia Iris. Lei, con un nome così particolare, è la rosa amata da tutti per la...