La tiepida e dorata luce del mattino, filtrando tra il denso e mantello di alberi sempreverdi che circondava la casa, mi svegliò dolcemente.
Aprii lentamente gli occhi, mentre il calore del sole timido di gennaio scaldava gradualmente la pelle del mio viso, e il mio corpo era ancora avvolto nelle morbidi e pesanti coperte del letto.
Guardai alla mia sinistra, ma al posto di Riven trovai soltanto il suo cuscino stropicciato e le coperte raggrumate. Erano appena le nove e mezza di mattina, e pensai che sicuramente era già al piano di sotto a preparare la colazione.
Mi girai di nuovo dall'altra parte, e guardando fuori dalla finestra vidi gli alberi mossi da un leggero venticello.
Sospirai, e con un po' di coraggio riuscii ad uscire dalle coperte.
Appena mi misi seduta e appoggiai i piedi sul pavimento gelido, un brivido di freddo scosse il mio corpo. Indossai immediatamente la felpa che avevo lasciato appesa dal cappuccio allo spigolo della testiera del letto.
Il pavimento in legno scricchiolò sotto ai miei piedi scalzi non appena mi alzai, e io infilai subito le ciabatte morbide e pelose recuperandole da sotto al letto.
Aprii la finestra con riluttanza per far arieggiare la camera, e sentii subito il vento frizzante, fresco e pungente sfiorarmi il volto.
«Buongiorno, Spina» disse Riven alle mie spalle, con voce dolce e calma.
Mi voltai di scatto, colta di sorpresa, e lo vidi appoggiato con una spalla allo stipite della porta, con le braccia conserte e un tenue sorriso stampato sul volto. Aveva i capelli umidi, che gli ricadevano sulla fronte unendosi in piccole ciocche appuntite.
«Buongiorno. Non ti ho sentito arrivare» farfugliai, mettendomi subito le mani nei capelli per cercare di sistemarli almeno un po'.
«Non volevo spaventarti» rispose lui, venendomi incontro. «Il pavimento ha fatto rumore, perciò ho immaginato ti fossi svegliata».
Mi avvicinai anche io a lui, e lui si sporse verso di me per darmi un tenero bacio. I suoi capelli umidi e freddi sfiorarono la mia fronte, facendomi il solletico.
«Hai fatto la doccia?» gli chiesi, mettendogli una mano tra i capelli e scompigliandoglieli.
«Si. Vai anche tu, ti ho lasciato un asciugamano pulito» rispose, facendomi l'occhiolino e rimettendosi in ordine.Uscì dalla stanza, e poco dopo lo sentii scendere a passo svelto le scale.
Sorrisi spontaneamente, era incredibile come fossero cambiate le cose nel giro di poche settimane, e poi di pochi giorni. Fino a tre mesi fa non ci potevamo nemmeno vedere da tanto che non ci sopportavamo, quasi una settimana fa ci eravamo timidamente confessati i nostri sentimenti a vicenda, e ora stavamo ufficialmente insieme, passando le nostre giornate come due perfetti innamorati, scambiandoci sorrisi dolci, teneri baci, momenti passionali e attenzioni affettuose.
Ridacchiai tra me e me, incredula di ciò che eravamo diventati: da acerrimi nemici ad innamorati pazzi.
Dopo aver sistemato un po' i cuscini e le coperte sul letto, mi diressi in bagno per farmi la doccia, portando con me un cambio di intimo e vestiti puliti.
Il bagno era ancora saturo di vapore caldo, e lo specchio e i vetri della doccia erano appannati. Accesi l'acqua per farla scaldare, mi tolsi il pigiama e lo piegai con cura, appoggiandolo poi sulla cassettiera insieme al cambio pulito, ed entrai nella doccia. Appena l'acqua sfiorò la mia pelle un brivido di freddo scosse il mio corpo, ma poi mi buttai sotto il getto e quella sensazione passò.
Chiusi gli occhi, concentrandomi sul tepore dell'acqua e del vapore. Ma non feci in tempo a rilassarmi nemmeno per mezzo minuto, che sentii bussare alla porta.
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Petali e Spine
Romance❤️🥀 COMPLETATA 🥀❤️ Rosaspina ha da poco compiuto diciott'anni, e sta per affrontare l'ultimo anno del liceo artistico della città di Dawnguard, dove abita da anni con la zia Iris. Lei, con un nome così particolare, è la rosa amata da tutti per la...