Le sue labbra calde, morbide e carnose erano premute sulle mie, e la sua mano mi accarezzava dolcemente il fianco.
Restai rigida, congelata, con gli occhi sbarrati, incapace di realizzare ciò che stava succedendo.
Lui si staccò da me, e per un attimo restò a guardare la mia espressione di ghiaccio.
«Scusa, io non...» farfuglia indietreggiando, «Non...».
«Stai zitto» risposi duramente.
Feci un rapido passo verso di lui ricoprendo la distanza tra di noi, gli buttai le braccia al collo, e lo baciai.
In quel momento fu lui a rimanere impietrito, ma quando si rese conto di ciò che stava succedendo, sentii la tensione lasciare le sue spalle.
Quel bacio a stampo si trasformò presto in qualcosa di più intenso.
Lui mi prese i fianchi tra le mani, e mi accompagnò con delicatezza verso la porta. Mi ci fece appoggiare, io sciolsi l'abbraccio e mi lasciai andare completamente a lui, appoggiando i palmi sul suo petto.
Le labbra di Riven iniziarono a muoversi lentamente sulle mie, e io seguii senza indugio i suoi movimenti. Mi morse il labbro inferiore, lo leccò lentamente, e poi la sua lingua incontrò la mia. Mi accarezzò la guancia mentre continuava a baciarmi, sempre con più foga, e io non potevo fare nient'altro che arrendermi a quella passione travolgente che da tanto sognavo di liberare.
«Spina» bisbigliò tra un bacio e l'altro, rallentandone il ritmo.
Sembrava volersi fermare, ma senza riuscirci. E infatti tornò a baciarmi con lo stesso ardore di poco prima, succhiandomi il labbro e facendo danzare la sua lingua umida insieme alla mia.
«Spina» ripeté, rallentando di nuovo.
Voleva dirmi qualcosa, e capii che, anche se in quel momento avrei voluto rimanere incastrata in quel bacio per l'eternità, sarei dovuta essere io a fermarmi per prima, perché lui non ci sarebbe mai riuscito.
Con grande difficoltà interruppi il nostro bacio, e lo guardai negli occhi. Quegli smeraldi brillavano della luce di sempre, ma in maniera più intensa e splendente.
«Spina, io ti amo» disse, rubandomi un bacio a stampo.
Sentii un brivido scuotermi la spina dorsale, il battito d'ali di mille farfalle farmi vibrare lo stomaco, il cuore accelerare al massimo, come non aveva mai fatto prima d'ora.
«Io ti amo, ti amo con tutto me stesso. Non ce la facevo più a tenermi dentro tutto questo, e riesco neanche ad esprimerlo come vorrei» continuò, dandomi altri piccoli baci tra una parola e l'altra.
Anche lui mi amava. Anche lui provava le stesse cose che provavo io. Il cuore mi stava scoppiando di gioia.
«Ti amo anche io, aspettavo solo che me lo dicessi» risposi.
«Spina, mi sono reso conto di amarti la seconda volta in cui siamo venuti qui a Redwood. Ti amavo già, ma non ero abbastanza forte per ammetterlo a me stesso».
La convinzione che pochi giorni prima avevo avuto sulla fragilità della nostra connessione si sgretolò in un istante, sparendo nel nulla. Lui non solo ricambiava il mio amore, ma aveva provato le stesse identiche emozioni che avevo provato anche io.
I nostri cuori erano veramente fatti per incastrarsi alla perfezione, e la nostra connessione era tutt'altro che fragile: era un fuoco enorme e indomabile, uno scoglio in un mare in burrasca, un fiore bellissimo cresciuto tra le rocce.
«Ti amo, Riven» ripetei, guardandolo intensamente in quei suoi occhi profondi e pieni d'amore.
«Ti amo, Spina» disse lui, appoggiando di nuovo le sue labbra sulle mie.
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Petali e Spine
Romance❤️🥀 COMPLETATA 🥀❤️ Rosaspina ha da poco compiuto diciott'anni, e sta per affrontare l'ultimo anno del liceo artistico della città di Dawnguard, dove abita da anni con la zia Iris. Lei, con un nome così particolare, è la rosa amata da tutti per la...