Cap. 29 Un patto é un patto

20 1 0
                                    

Come un cane bastonato Eric ritornò verso casa, lasciando Amanda crogiolarsi nel suo dolore. Quando si chiuse la porta alle spalle, il motore della moto di Daryl cessó il suo fastidioso rumore mentre il suo rancore verso quell'uomo rude e primitivo divenne assordante.
Bastò un istante e il silenzio venne distrutto dalle grida di Amanda. Eric si immobilizzó, chiudendo con forza gli occhi. Sarebbe corso fuori ad alzarla da quella strada e gridarle di reagire, ma non poteva, non toccava a lui farlo. Fece solo un grosso respiro e si rinchiuse in camera, sperando che quelle grida cessassero al più presto.

***

Uno, due, tre, l'arciere iniziò a perdere il conto dei colpi ricevuti al volto. Le concesse tutto, qualsiasi parola velenosa nei suoi confronti e ogni colpo al viso.
Li incassó uno ad uno, rifiutando l'aiuto che il grosso William cercó di offrirgli quando si avvicinò a loro preoccupato e in pena. Amanda sembrava essersi mutata nel peggior nemico. Il collo le si riempì di vene, gonfie di rancore, e i denti stretti come un cane randagio accentuarono le prime rughe accanto agli occhi.

Non c'è nulla da guardare!
Gridó ripugnato Micheal, rivolgendosi ad un uomo rimasto ad assistere alla scena e che solo dopo due richiami decise di rientrare nella sua bottega chiudendosi dentro. Quell'evento tragico sembró aver incupito l'intera comunità, nonostante sapesse poco di Amanda.

***

Tara proseguì lungo la strada, senza curarsi di chi avrebbe potuto incontrare. La fiducia era più grande del terrore di essere rapita e magari sgozzata come la sua Margaret.
Rick e Michonne proseguirono con i ragazzi nel verso opposto, ma lei non riuscì a rinunciare a tutto e Hilltop rappresentava l'unica via di fuga.
Le scarpe usurate alle punte venivano spinte a fatica dai passi che si susseguivano, e l'asfalto iniziò quasi a farle venire il voltastomaco per quanto ne avesse percorso in quelle settimane.
- C***o!
Esclamó portando su il braccio destro per asciugare il sudore della fronte. Le strade le sbravano tutte uguali e l'assenza di acqua e cibo delle ultime ventiquattrore aumentarono la nausea. Ma ad un tratto uno scricchiolio alle sue spalle le fece accapponare la pelle.

***

Le scarpette bianche di Amanda avevano la parte laterale completamente sporca di terra. Daryl l'alzó di peso da terra, trascinandola a fatica dietro un edificio, mentre lei si dimenava incessantemente. Era necessario per l'arciere portarla al sicuro da occhi indiscreti, lì dove gli occhi erano troppi.

Ti odio!
Gli gridó prima che Daryl le tappasse la bocca con violenza, dandole così anche uno schiaffo sulle labbra, quelle labbra tanto desiderate. Con l'altra mano la reggeva contro la parete in mattoni bordeaux, mentre le lacrime continuarono ad irrigarle le guance.
Sta bene.. Capito ?.. Sta bene..
Le ripetette mentre lei sembró voler riprendere lo scontro fisico. Poi la bocca aperta e gli occhi spalancati e increduli riuscirono a far tirare un sospiro di sollievo all'arciere che le afferró con forza la nuca, costringendola a poggiare il viso contro il suo petto.
Sta bene..
Continuó a sussurrarle baciandole il capo. Le mani di Amanda finalmente gli cinsero la schiena e le dita affondarono nel suo maglione.

***

E ora?
La voce tetra di quel grosso omone con il viso putrefatto avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque, ma non a lei. Quella donna spietata continuava a voler restare nel suo mutismo, escogitando qualsiasi altro piano malefico che le facesse riavere la voglia di riprendere il proprio viaggio verso la conquista successiva. In disparte una donna, magrolina e bassa, sembrava piangere accasciata accanto ad un ramo. Furono quei lamenti ad ottenere la sua attenzione. Malgrado la disgraziata avesse perso marito e figlio durante lo scontro ad Alexandria, rappresentava per il gruppo, se così poteva definirsi, un anello debole. Non servirono gli spintoni di un'amica a farla star zitta e smettere di frignare, ma una lama lunga venti centimetri lungo l'addome. Con freddezza estrema Alpha, quella che rappresentava la leader induscussa, pose fine alle sue sofferenze, dinnanzi agli occhi freddi e pietrificati del resto della mandria, nascosti alla perfezione dietro quelle maschere sporche e maleodoranti.
Ho bisogno di tempo.
Comunicò stufa la donna al suo omone, restando con i piedi incollati al terreno e gli occhi rivolti alle mura della prossima conquista.

***

L'ufficio di Eric era sempre buio, o almeno così era sempre parso a Daryl. Trovarselo davanti, con quella sua solita aria seria e presuntuosa, riusciva ogni volta ad innervosirlo.
- Siediti pure.

Gli comunicò il biondone dagli occhi di ghiaccio, con fare gentile, ma dal tono autoritario.
Daryl si sentì in obbligo ad accettare, ma avrebbe desiderato avere a che fare con il muscoloso Michael piuttosto che con lui.
Come vanno le ricerche?

Daryl sapeva che Eric era ormai stufo di aspettare. Esigeva avere notizie di Negan e l'arciere non potette tirarsi indietro. Amanda fu accettata solo per ottenere informazioni sul fratello, ormai scomparso e non per compassione.
Non ho ancora scoperto nulla, sto seguendo diverse tracce.
Si limitò a rispondere Daryl, sapendo in cuor suo che non aveva altro da offrire.
Ti concedo ancora un altro po' di tempo.
Rispose a tono Eric, tirando all'indietro lo schienale della sedia e iniziando a farla girare nervosamente.
La bambina sta bene?
Riuscì allora a domandare, prima che Amanda aprisse la porta dell'ufficio con un grosso sorriso sulle labbra, segno che Denise fosse viva.
La biondina aveva ancora un borsone in una mano quando vide il volto serio di Eric.
Allora? Andiamo via?
Chiese finalmente felice, talmente felice da spezzare il cuore ad entrambi gli uomini seduti lì.
No..
Rispose invece Daryl, degnandola solo di un rapidissimo sguardo.
Cosa significa?
Chiese allora perplessa, facendo scivolare lentamente il borsone dalla sua mano.
Non sei ancora in grado di poter venire.
Continuó a spiegare Daryl, mentre i suoi occhi già imploravano pietà.
Sto bene...
Rispose subito lei, cercando il volto di Eric per avere la sua approvazione.
Diglielo anche tu.
Continuó guardandolo carica di speranza, ma Eric chinó il capo, gettando la spugna e cedendo la mano a Daryl per spezzarle il cuore.
Non credo che tu sia ancora in grado di occuparti di lei.
Quelle parole rappresentarono una pugnalata al petto per tutti i presenti. Vederla impallidire e osservare le sue labbra tremare nervosamente era troppo anche per Eric.
Ti dico che sto bene.
Riprese a ribadire lei, questa volta con tono duro e dispregiativo.
È vero, sta meglio. Non ha avuto altre crisi.
Eric finalmente sembró aver trovato il coraggio di intervenore tra i due e Amanda lo ringraziò indicandolo con una mano mentre gli occhi erano rivolti a Daryl.
Non gli credi?
Iniziò ad insinuare lei, ponendo entramne le mani ai fianchi in segno di sfida.
Sí...
Rispose con un filo di voce l'arciere, prima di lanciare un'occhiataccia ad Eric per l'affronto.
Ma voglio che tu stia meglio.
Continuó questa volta, guardandola finalmente negli occhi.
Dove si trova?
Chiese stufa e affannata per la rabbia, riferendosi solo alla sua Denise.
Non posso dirtelo.
Tiró a corto lui, alzandosi dalla sedia e tirando dalla tasca un foglio accartocciato.
Cosa?
Gridó a squarciagola Amanda, colpendolo con un pugno al braccio senza provocargli la minima reazione. Il foglio cadde sul tappeto color rosso porpora ed Eric si alzò d'impulso.
Tu non mi molli qui.
Continuó a litigare lei, sperando in una sua reazione.
Verrò a prenderti presto.
L'arciere le toccó anche una spalla per rassicurarla, prima che questa strattonasse via la sua mano.
Non farlo.
I denti serrati di Amanda non fecero presagire nulla di buono. L'indice puntato a terra fece già intuire all'arciere che non sarebbe più potuto tornare indietro.
Smettila Amy..
Disse sbrigativo, un modo per alleggerire la situazione, specie dinnanzi ad Eric.
Esci da qui e non mi rivedrai più.
Questa volta gli occhi azzurri di Amanda erano privi di lacrime, ma sembravano prender fuoco per la rabbia.
Verró a prenderti la prossima volta.
Rispose con fare brutale Daryl, colpendola alla spalla col braccio mentre usciva della stanza.

Eric e Amanda erano rimasti soli, insieme al borsone ormai da svuotare e quel foglio ancora adagiato sul tappeto. La porta di casa si chiuse e Amanda si limitó ad alzare il foglio e portare in spalla il borsone.
Grazie dell'aiuto.
Quel filo di voce non servì ad impietosire Eric, ormai già in piedi e davanti alla scrivania.
Non è così semplice come credi.
Le comunicò quasi vergognandosi del patto stretto con l'arciere a sua insaputa.

The Walking Dead - In Punta Di piedi SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora