Cap. 34 Non superare i confini

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Non cadeva così tanta acqua da mesi e il terreno sembrava assetato come non mai. Il cielo divenne nero come il sangue che ormai scorreva nel corpo di Amanda.
Non fece mai un passo falso.
Eric insistette per accompagnarla durante le ricerche, ma lei riuscì ad ottenere la sua fiducia. Non sarebbe scappata ed Eric lo aveva capito da tempo.
Ogni giorno la fissava dalla tende mentre rientrare dalle sue ricognizioni. Usciva all'alba e rientrava solo al calar del sole. Dal volto capiva se aveva trovato qualcosa di buono o era stato solo un buco nell'acqua. Ma quel pomeriggio tardó a rientrare e le mani di Eric si strinsero forte alla sedia di pelle nera.

***

Era seduta su un ramo con le gambe che le penzolavano, completamente bagnata e infreddolita, ma questo non l'avrebbe scoraggiata, costringendola a rientrare. Sapeva di essere vicina, di aver capito dove si nascondevano i sussurratori, ma non poteva muovere tutti gli uomini di Eric su una pista sbagliata, mettendo a rischio la vita di Negan.

Scosse la testa.
Più volte si ritrovó a farlo, scacciando dalla testa il pensiero di dover salvare quell'essere di cui desiderò la morte ogni giorno della sua vita.
Gli occhi si socchiusero per scrutare meglio tra la vegetazione e alzó le gambe per nascondersi meglio, ma una freccia le si conficcó nella suola della scarpa. Non gridó ne puntò l'arma per fare fuoco sul bastardo che la colpì perché le bastó osservare meglio quella maledetta freccia per capire di chi si trattasse.
Attenta.
Gridò l'arciere appena Amanda afferró con entrambe le mani quel proiettile di legno per tirarlo via dalle sue scarpe ormai completamente andate.
Fu costretta a spezzarla, lanciandogliela contro con rabbia.
Non lo aveva più rivisto da quella notte a Oceanside e continuó a non guardarlo anche dalla cima di quell'albero.
Scendi.
Le ordinó con modi sgarbati, ormai già stufo di dover badare anche a lei durante le ricerche.
Educazione Dixon, educazione...
Bisbiglió la biondina inzuppata, facendogli tornare in mente tutte le volte che la tormentó dopo aver ritrovato il ciondolo di Michael che aveva perso e che non le diede per giorni. La costrinse a cambiare i brutti modi ed essere più educata nei suoi confronti, finendo poi col partorire il loro bambino purtroppo morto. A quanto pareva la situazione si era ribaltata.

Denise ti manda questo.
L'arciere aveva tra l'indice e il medio un foglio piegato, e come una bandiera di resa lei scede velocemente giù atterrando sul terriccio fangoso con le scarpe squarciate.

Daryl la trovó in forma. Una tuta nera aderente metteva in bella mostra quelle curve di cui ne era stato il proprietario per molto tempo, le stesse che continuava a sognare ogni maledetta notte.
Ma Amanda ficcó il disegno in tasca e inizió a camminare mollandolo su due piedi.
Cosa vuoi che le dica?
Le gridó deluso.
Che verró a prenderla presto .
Bisbiglió sottovoce, impedendo all'arciere di sentire una sola di quelle parole. Così lui rimase a vederla andar via insieme ad ogni sua speranza.

***

Tara aveva il braccio il piccolo Hershel, addormentatosi su una panchina mentre il resto dei bambini era ormai rientrato in casa. Segno che Maggie era davvero impegnata, a tal punto da perdere il controllo anche sulla vita di suo figlio. Anche sua zia Beth sembró non avere tempo da dedicare a quel piccolo bimbo con gli occhi a mandorla ereditati dal suo papà. Fu in quell'istante che le passó in mente il viso di Glenn, ma il sorriso sulle labbra le svanì nello stesso istante. Se ci fosse stato lui ancora in vita probabilmente molte cose non sarebbero accadute e Maggie sarebbe ancora quella di una volta.
Andiamo.
Sussurró dolcemente al bimbo, stringendolo nelle sue braccia.

***

Quel maledetto motore sembró paragonabile al ronzio di una zanzara nel bel mezzo di una notte afosa d'estate. Non aveva altri mezzi, se non la sua bici per poter ritornare da Eric ed era anche in tremendo ritardo quel giorno.
Daryl la vide camminare sul ciglio della strada mentre trascinava quella bici con la ruota bucata, la stessa che lui bucó per scoraggiarla a continuare le ricerche.
Sali.
Continuó ad ordinarle, senza che Amanda si voltasse a guardarlo. Sembrava tranquilla e minimamente convinta di accettare il suo passaggio.
Ci metterai una vita a rientrare.
La voce di Daryl iniziò ad assumere un tono meno duro, ma questo non servì a convincerla.
Era preoccupato, terrorizzato che potesse accaderle qualcosa di brutto nel bel mezzo del nulla e da sola.
Non voglio che tu esca.
Riprese allora con tono autoritario, sapendo che era l'unico modo per punzecchiarla e magari ottenere una risposta.

Non sei tu a comandare la mia vita.
Bingo! Sapeva sempre come colpirla e far centro nella sua autostima.
C

arol ha perso suo figlio.
Così non aspettò per pronunciare subito quelle parole e vedere i suoi passi bloccarsi sull'asfalto. Amanda socchiuse gli occhi e l'immagine di quel giovanotto dai capelli biodi le provocò una tristezza immensa. Odiava Carol e le sue morbose attenzioni verso Dixon e Denise, ma immaginarla disperata per la sua perdita la fece sentire uno schifo.
Aveva visto poche volte quel giovane ragazzo, figlio che Carol e il re avevano adottato con immenso amore.

Sono stati loro.
Riprese a spiegare Dixon, ottenendo finalmente il suo viso pallido. Quegli occhi tristi incontrarono quelli del suo arciere, ancora fermo sulla sua sella.
Non puoi gironzolare da sola, non ora. Ci sono dei confini adesso da rispettare e tu li stai oltrepassando.
La fronte di Amanda si corrugó. Dixon le spiegó degli uomini del regno trovati morti lungo la strada. Fu lui a sorreggere Carol dopo la scoperta. Le loro teste erano conficcate in canne di legno messe in bella mostra.
Ad Amanda venne quasi da vomitare dopo quel racconto, così portó il volto verso il cielo e respiró profondamente per evitare di farlo.
Sono in ritardo.
Aggiunse salendo a bordo della moto senza mai toccare la schiena di Dixon. Lui speró di ritrovarsi quelle mani avvinghiate ai fianchi, ma lei rimase con la schiena dritta e tesa. All'arciere bastò poterla guardare dallo specchietto, finché la riportó a casa con la sua bici.

Lungo il tragitto si fece spiegare ogni dettaglio, i punti da evitare e quelli migliori per poter scovare nuovi indizi. Dixon sapeva che non avrebbe potuto fermarla così le diede indicazioni precise. Meglio informata che vederla rischiare la vita ogni giorno.
Con un cenno della mano si fece fermare prima di una grossa curva. Eric non doveva vederla con lui, non dopo quel tremendo ritardo.
Fa attenzione.
La imploró Daryl, vedendola riprendere il cammino con quel rottame.
Cosa le dico?
Le gridó prima che scoparisse dietro la curva.
Che ho tagliato i capelli.

Gli gridó, sparendo dalla sua vista.

Dixon sorrise al pensiero che Denise sapesse quanto Amanda l'amasse, e glielo ripeteva ogni santo giorno e ogni volta che la metteva a letto. Ma lei, con quel viso piccolo e perfetto, rispondeva sempre: lo so papà!
Ma da quel giorno avrebbe ripreso a disegnare la sua mamma con i capelli corti.

Rientrata alla base, Eric era sul portico. Si tranquillizzó quando la vide con la ruota bucata e il cigolio assordante.
Mi si è bucata.
Si giustificó lei, portandola di peso sotto al portico, mentre il cielo riprese buttar giù altra acqua.
Eric le sorrise. Era completamente bagnata e bellissima più che mai.
Vai a farti un bagno caldo.
Le sussurró guardandola dolcemente negli occhi.


The Walking Dead - In Punta Di piedi SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora