Cap. 48 Non ci credo!

10 2 1
                                    

Il corpo di Amanda fluttuava. La caduta le procurò un vuoto nello stomaco e preferì chiudere gli occhi aspettando l'impatto, proprio come accade nei sogni.
Le orecchie le fischiavano e la testa le esplodeva.
Riuscì a stento ad aprire gli occhi.

Ogni notte sognava sempre la stessa scena, sempre e sempre. Nessun particolare mutava, eppure lei non riusciva a ricordare tutto.

***

La donna della discarica aveva finalmente fatto lo scambio con Maggie, ma alzò la posta in gioco per la consegna successiva. Maggie era molto preoccupata e si arrabbiò quando Jesus le suggerí di rifornirsi da Eric.
Cosa potrei mai dargli in cambio poi?
Pensò, immaginando il grosso impero che quell'uomo fu in grado di realizzare in tutti quegli anni.
E non aveva tutti i torti.

***

Ci stai andando ogni giorno, finirai il poco carburante che abbiamo.
Rick era in pena per Daryl che continuava a tormentarsi. Si recava all'edificio e controllava ogni volta, sperando di aver dimenticato qualche particolare, ma nulla.
Restava tutto sospeso, compresi i ricordi sfocati di Amanda.
Devo capire...
Rispose serrando i denti per la rabbia.
Lo so, ma solo Amanda potrà raccontarci tutto. Dalle il tempo di riprendersi.
Daryl posò lo sguardo al suolo. Solo Tara era andata a trovarla, gli altri si rifiutarono. Sapere di poter vedere Negan in giro era inaccettabile, ma l'arciere non riusciva ad accettarlo.

Daryl buttò uno sguardo alle due donne poco distanti da casa sua. Le nuove arrivate sembravano troppo tranquille e lui a stento aveva scambiato due chiacchiere, considerando che con una di loro risultava difficile, vista la sua sordità.

Poi l'arciere mise in moto e proseguì la sua corsa ancora una volta.

***

Deve mangiare, anche se chiude a fatica la bocca. Sono poche le sacche che ho ancora a disposizione.
Il medico pronunciò con timore quell'ultima frase, sapendo che Eric avrebbe potuto farlo fuori. Ma non accadde, anche lui si rese conto di come Amanda non volesse reagire in alcun modo.
Così Eric liquidò il medico con un segno del capo, e tirò fuori Amanda dall'ambulatorio.
Ora iniziamo a fare qualche passo...
Le anticipò, afferrandole le mani senza la sua approvazione.
Poi si chinò per liberarle anche i piedi, e l'alzò di peso. Era leggera e non oppose resistenza. Ma Amanda non collaborò.
Forza...
Le sussurró ad un orecchio.
Abbiamo un discorso in sospeso io, te e Daryl...
Amanda poggió la testa contro la sua spalla. Aveva già troppi pensieri per la testa per poter pensare anche alla sua vita amorosa.
Mostrami cosa sei capace di fare...
Continuò a incoraggiarla.
Amanda riuscì a muovere qualche passo, facendo sorridere enormemente Eric, prima di crollare appena Daryl entrò dalla porta.

L'arciere tentò di aiutare Eric a rimetterla sulla sedia, ma lui riuscì a farlo da solo.
Amanda ricadde nel suo mutismo e il suo sguardo era perso nel buio, ancora una volta.
Adesso facciamo una passeggiata...
Sussurrò l'arciere ad Amanda, coinvolgendo anche Eric nella loro uscita.

Quando giunsero nel punto, la testa di Amanda era ancora posta all'indietro contro il sedile.
Aprì gli occhi solo quando sentì l'auto spegnere il motore.
Spostò lentamente il capo e sgranò gli occhi insieme ad Eric. Quel cassonetto verde era ancora ricoperto di sangue e ammaccature.

Eric scese immediatamente, avvicinandosi a quello scempio, quasi sforzandosi di non crederci. Alzò poi la testa, e notò la vetrata del terzo piano completamente rotta. Ripercorse con lo sguardo i tre pian, fino a tornare nuovamente sul bidone. Poi si voltò a guardare Amanda, ancora immobile in auto.

Quando Daryl la caricò sulle spalle, Eric non immaginava che volesse salirla fino al terzo piano. Si mise dietro di lui, sorreggendo il corpo di Amanda temendo in una sua caduta. Lei chiuse gli occhi tutto il tempo e sembrò farfugliare qualcosa di incomprensibile. Entrambi capirono che si stava opponendo a quella situazione, ma continuarono a salire.

Il tempo era cupo quel giorno, ma le vetrate riuscivano comunque a rendere ben visibile tutto. Daryl si pose dinnanzi alla vetrata e mise Amanda nella direzione esatta: il punto da cui probabilmente era volata giù.
Quando finalmente si decise ad aprire gli occhi, rimase in silenzio, quasi come se non provasse nulla.
É da qui che sei caduta?
Domandò Eric, mentre Daryl era posto con il capo verso destra per vederle il volto.
Ti ha lanciato lui?
Continuò ad insistere l'arciere, ma lei fece cenno per mettersi in piedi. Daryl seguì le sue indicazioni ed Eric l'aiuto con una mano a sorreggersi. Entrambi l'aiutarono ad accostarsi alla vetrata, sorreggendola forte.
Fa attenzione..
Continuò preoccupato Eric.
Ma Amanda arrivò a guardare giù, per poi tirarsi indietro di colpo, chiudendo forte gli occhi.
I due uomini si scambiarono uno sguardo, prima di decidere di cambiare direzione. Questa volta fu Eric a prenderla sulle spalle e Daryl li seguiva lentamente.
Amanda sembrò finalmente collaborare: si guardava in giro con attenzione.
Aspetta..
Farfugliò a fatica, facendo fermare Eric accanto alla penultima porta del corridoio. Era tutto in subbuglio, come se all'interno fosse scoppiata una bomba.
Eric la rimise sulle sue gambe, e Daryl la sorresse insieme all'altro.
Amanda deglutiva, mentre guardava ogni particolare della stanza insieme agli altri due.
É iniziato tutto qui?
Chiese Daryl, prima che lei rispondesse con un lamento per dirgli di sí. Adesso sapevano che Beta si trovasse in quella stanza quando Amanda lo trovò. Avevano lottato, fino a ripercorrere il corridoio e giungere alla vetrata, per poi cadere giù.
Eric si fermò, mentre Daryl sembrava voler continuare il giro in quel caos.
Aspetta!
Disse subito dopo, notando sul pavimento, sotto ad una sedia, un cavo nero. Lasciò Amanda nelle mani di Daryl e si chinò a prenderlo tra le mani. Amanda seguì ogni mossa, non lo ricordava, eppure sembrava della stessa dimensione di quello usato per strangolarla. Eric e Daryl si scambiarono un lungo sguardo. Quest'ultimo gettò con disprezzo la corda sul pavimento, per poi aiutare l'arciere a portarla via da lí.

Eric e Daryl erano ancora intorno al bidone, Amanda invece li guardava dall'auto.
Erano preoccupati per lei e lei si tormentava perché molte cose ancora le sfuggivano. Eric si voltò poi a guardarla, segno che era in pena per lei e che ancora non credeva ai suoi occhi. Era viva per miracolo, ancora una volta.

Com'é possibile?
Chiese allora all'arciere, fermatosi ad ascoltarlo.
Non lo so, ma Amanda é cosí. Sta ricevendo la fortuna che non ha avuto in tutta la sua vita.
Dopo aver ascoltato quella frase, Eric puntò nuovamente gli occhi nella sua direzione. Era una frase triste, rivolta ad una persona che lui amava, ma di cui non conosceva nulla. Cosa poteva portare ancora custodito dentro di sé?

The Walking Dead - In Punta Di piedi SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora