Cap 18: Il mostro mi aspetta...aiutami mamma

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Daryl si era svegliato molto tardi quella mattina. Il divano non gli sembrava più così scomodo e Amanda quella notte non era scesa di nascosto per stare con lui. Non toccare il suo corpo da più di ventiquattro ore iniziava a farlo diventar matto.

Si asciugò la fronte e rimase per un po' seduto. Quello strano incubo continuava a fargli visita ogni notte: Hilltop, Amanda e l'esplosione. Una successione che si ripeteva sempre allo stesso modo, ma che poi svaniva nel nulla.

Il sole lo costrinse a socchiudere gli occhi, finché si ributtò con le spalle contro il divano, sbuffando per la poca voglia di iniziare la nuova giornata.

***

Denise era arrivata all'ultimo quadrato disegnato sull'asfalto con un gessetto rosso quando si voltò verso la recinzione, dopo che una folata di vento le provocò un brivido lungo la schiena.

Sapeva che quel mostro era ancora lì, fermo ad aspettarla.

Ti sbrighi?
Chiese ormai stufa di aspettare Judith, coprendosi meglio il volto con il suo cappello da sceriffo, lo stesso che Carl indossava da sempre.
Denise!
La chiamò allora, quando la piccola iniziò a stringere i pugni e tenere gli occhi puntati verso il vuoto.
Hei!
Continuò toccandole il braccio destro per farla tornare in sé.
Lasciami!
Gridò terrorizzata la piccola, allontanandosi da lei nemmeno si fosse trattato di un mostro in carne ed ossa.

Che ti prende?
Chiese quasi offesa Judith, osservandola allontanarsi terrorizzata verso casa.

Amanda era ferma accanto a Eric, riuscito ad incastrarla prima della sua fuga, quando Denise si avvicinò a lei correndo.

Mamma!
La supplicò in lacrime tirandole una mano.
Che ti prende?
Chiese dura e fredda Amanda, restando a guardarla glaciale mentre piangeva singhiozzando. Eric rimase invece di stucco. Stentava a riconoscere e ancor di più a credere che Amanda si fosse sempre comportata così con sua figlia.

Ho paura.
Ammise finalmente Denise, deglutendo con le lacrime che le colavano senza fine sulle delicate guance.
Lui è in casa..

Rispose serrando le labbra Amanda, mentre Denise rimase a singhiozzare ancora accanto a lei.
Ma io voglio te.
Ammise con voce tremolante la piccola, cercando ancora una volta di afferrare la sua mano. Ma Amanda la allontanò da lei, facendole chinare il capo verso le sue scarpette ormai sporche.

Ti ho detto che papà è in casa.
Ripetette ancora più aspra la madre, prima che Denise scoppiasse di nuovo in lacrime e corresse verso la porta di casa.

Amanda non la guardò durante la sua corsa, ma chiuse gli occhi quando sentì sbattere la zanzariera all'ingresso.

Eric era ancora lì.
Perché?
Le chiese restando a bocca quasi aperta.
Perché cosa?


Chiese ancora con fare duro Amanda.

Perché sei così str**za con lei?
Il tono di voce di Eric era un misto tra incredulità e disgusto. Anche se si era sempre mostrato prepotente e privo di cuore, non avrebbe mai trattato in quel modo una bambina, ne tanto meno sua figlia.

The Walking Dead - In Punta Di piedi SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora