III.

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Arrivai a casa mentre mia mamma si stava mettendo gli orecchini e continuò ad urlarmi contro di muovermi fino a quando non sentì l'acqua della doccia chiudersi.
Mi guardai allo specchio e feci una smorfia disgustata: e adesso come cazzo mettevo i capelli? Optai per un semplice chignon lasciando qualche ciocca ricadermi sulle spalle. Misi il vestito amaranto che mia mamma aveva insistito tanto che mettessi con i tacchi neri, un filo di matita nera e scesi all'entrata.
"Mi hai sorpreso! Ci hai messo solo 40 minuti.. queste sono le soddisfazioni della vita!" Sbuffai mentre lei ridendo usciva di casa.

Durante il viaggio messaggiai un po' con Matt a cui raccontai anche dell'incontro con Alex della sera e lo convinsi a farmi mandare una canzone del loro gruppo che avevano registrato prima che lui partisse.
Arrivammo al locale e dalle finestre intravidi il bordello di gente che c'era all'interno.
"Su, Drew ci aspetta al tavolo! Muoviti che voglio vedere il concerto!" Parcheggiò in fretta e furia nel primo parcheggio vuoto che trovammo e ci fiondammo all'interno, cercando il nostro tavolo.
"Julie! Siete arrivate finalmente!" Ci salutò l'uomo facendoci accomodare al tavolo.
"Non hanno iniziato a suonare ancora?" Chiesi io osservano il palco ancora vuoto.
"In realtà dovevano iniziare venti minuti fa, ma il cantante ha fatto ritardo.. le sue solite manie di protagonismo. In realtà questo non è il vero cantante del gruppo, ma lui non è potuto venire a causa di una forte influenza, così si sono dovuti 'arrangiare'" Sbuffò irritato facendo il segno delle virgette con le mani.
Pochi istanti dopo le luci si spensero, il fumo invase tutto il palco ed intravidi quattro ombre salirvici sopra.
Uno di loro si avvicinò al microfono centrale, si sistemò la chitarra al collo e afferrò l'apparecchio.
"Buonasera a tutti."
No, non poteva essere lui. Dovevo aver sentito male.
Le luci si puntarono contro il palco e in poco il fumo scomparve facendo finalmente vedere a tutti la band. E Alex era al microfono.
Iniziarono ad intonare le note della loro prima canzone, mentre io mi alzai in piedi scandalizzata, attirando l'attenzione del cantante. Mi guardò sorpreso, poi sorrise come suo solito fare, mentre io scappai fuori a prendere una boccata d'aria, ignorando i richiami di mia mamma.

Mi nascosi bene dietro l'edificio e tirai fuori dalla borsa una sigaretta, che iniziai a fumare con rabbia cercando si rilassare i nervi.
Su, infondo perché essere irritata da tutto questo, è un bel ragazzo! Finita la sigaretta diedi uno sguardo al cellulare notando di non avere messaggi da parte di Matt, così rientrai per cenare.
"Dov'eri finita?!" Chiese Julie abbastanza arrabbiata.
"Scusami, ma Matt aveva una cosa davvero importante da dirmi." Buttai là addentando il primo boccone di pasta, cercando di evitare di guardare verso il palco.
"E cioè?" Incrociò le braccia al petto.
"Non posso parlarne, mamma." Scosse la testa e Drew le posò una mano sulla spalla calmandola.

Eravamo arrivati al dolce, e la band stava per suonare la loro ultima canzone. A dire la verità quell'Alex aveva veramente una bella voce, non potevo fare a meno di ammetterlo. Ma avevo perso il conto delle ragazze a cui aveva ammiccato un occhiolino o un sorriso.
Sbuffai irritata quando la sua voce interruppe i miei pensieri.
"Questa sarà l'ultima canzone della serata, vogliamo tutti in pista a scatenarsi!" Julie e Drew non se lo fecero ripetere due volte e si avviarono verso la pista, cosa che fecero tutti i presenti, tutti tranne me.
Me ne rimasi da sola, seduta al tavolo a giocare con i cucchiaino e la mouse di cioccolato mentre osservavo ogni movimento del cantante. Come poteva essere così fottutamente bello e antipatico allo stesso momento? Avrei voluto prenderlo a schiaffi, ma allo stesso tempo morivo dalla voglia di sapere come baciassero quelle sue labbra che si muovevano lentamente vicino al microfono.

Talmente presa dai miei pensieri, non mi accorsi che il moro mi stava guardando, questa volta senza sorridere. Ci fissammo per secondi che parvero anni. Un brivido percorse la mia schiena, così scossi la testa e distolsi lo sguardo, perdendo quella battaglia di sguardi che il cantante fu felice di vincere, si poteva capire dal sorrisetto che gli era apparso sul volto subito dopo.

"Oh Joe sei stato davvero bravo!" Mia mamma continuava a fare complimenti al figlio di Drew facendolo arrossire e io non potevo che ridere vedendolo in imbarazzo.
"Christall, non è vero che è bravissimo?!" Chiese continuando a strapazzargli le guance e guardando verso di me, mentre il biondo mi mimava un 'salvami'.
"Oh sì, ma penso che l'abbia capito mamma." Joe si mise a ridere e lei tolse le mani dalla sua faccia rendendosi conto di aver esagerato.
Mentre continuavano a parlare mi guardai intorno, non sapevo chi cercavo, ma quando intravidi una chioma castana dalla parte opposta della stanza lo capii: Alex.
Era al bancone del bar a bere qualcosa e ci stava evidentemente provando con una bionda con due tette che sembravano avessero scritto sopra "gli stupratori sono benvenuti".
Mi venne un conato si vomito, così distolsi lo sguardo.

Tornata a casa corsi in camera a controllare le mail. Scorsi fra tutte le pubblicità rompicoglioni, alla ricerca del messaggio di Matt. Appena trovai la sua mail e vidi il file allegato, persi un battito.

"Spero ti piaccia, sei la prima che la sente, sii onorata!
Matt x"

Scaricai la canzone, poi misi le cuffie e misi play. Partì una chitarra e nel frattempo lessi il titolo della canzone: Mardy Bum. Risi, quei ragazzi avevano davvero una grande immaginazione. Partì la voce del cantante, una voce che ti teneva incollato alle cuffie, creava dipendenza. La misi a ripetizione per un'altra decina di volte, e intanto scrissi un messaggio a Matt.
"Ne sono già dipendente. Giuro che la adoro! Appena torni voglio conoscere le scimmiette al completo!"
Posai il cellulare sul comodino e continuai ad ascoltare quella canzone, finendo per addormentarmi con le cuffie.

"Chris, svegliati!" Sentii le mani di Julie accarezzarmi la guancia, così aprii gli occhi lentamente.
"Devi venire con me, devo fare alcune compere ed ho bisogno del tuo aiuto." La guardai, mi stava sorridendo come quando ha qualcosa da nascondermi. Così pensai a cosa potesse succedere di lì a poco.
"Che giorno è oggi?" Chiesi mettendomi a sedere sul letto mentre lei si avviava verso la porta.
"Dodici giugno, come mai?" Cazzo! Mancano due giorni al mio compleanno!
"Bene, se volevi farmi il regalo di compleanno bastava dirlo!" Lei uscì ridendo e io mi preparai per poi scendere in salotto.
Trovai Joe seduto sul divano a guardare la tv.
"Oh buongiorno!" Mi disse sorridente.
"Verrai con noi a scegliere il mio regalo di compleanno?" Gli chiesi scandendo bene le ultime parole in modo che mia mamma dalla cucina capisse. Il biondo rise, poi spense il televisore e si alzò.
"Esattamente, hai bisogno dei consigli di un esperto!" Risi mentre lui mi spettinava i capelli. Aveva due anni più di me, e anche una 15ina di centimetri in più, ma ci siamo trovati bene insieme fin da quando i nostri genitori iniziarono a frequentarsi.

Mia mamma uscì dalla cucina e ci fece strada fino alla sua macchina, salimmo e partimmo con direzione il centro di Sheffield.
Durante il viaggio misi le cuffie e non potei fare a meno di ascoltare di nuovo Mardy Bum, beandomi di quella voce divina ancora una volta.

Buongiorno a tutti! Sì, sto aggiornando velocemente, ma solo perché i primi capitoli preferisco metterli velocemente, anche perché prima o poi ci metterò molto di più hahaha
Volevo solo avvisarvi del fatto che probabilmente le canzoni non saranno in ordine cronologico, ci può stare che parli di una canzone di Suck It And See e subito dopo di una di Whatever People Say I Am, That's What I'm Not e subito dopo di una di AM, o magari le troverete in ordine, insomma, non lo so nemmeno io hahahah

Grazie a chiunque abbia letto.xx

Martina:)

Arctic Monkeys || 505Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora