X.

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Continuammo a camminare l'uno affianco all'altro, parlando normalmente. Nessuno dei due accennava a quello che era successo il pomeriggio a casa Helders, forse perché non voleva parlarne, o magari si vergognava.
Turner che si vergogna di parlare di cose del genere? HAHAHAHAHA bella questa Chris.

"Ehy ragazzi! Vi siete trovati per strada?" Chiese Matt appena ci vide arrivare. Lo abbracciai mentre Alex rideva.
"Chris, spiegagli come abbiamo fatto a trovarci!" Disse per poi iniziare di nuovo a ridere. Cosa ci trovava di tanto esilerante?
Matt iniziò a fissarmi confuso, così mi schiarii la voce e parlai.
"Beh, ho scoperto di essere la nuova vicina di Alex!" Feci spallucce e il batterista spalancò gli occhi incredulo, mentre Turner gli posò una mano sulla spalla.
"Amico, ti giuro non sapevo nulla." Gli disse mentre Matt ancora sembrava alquanto confuso.

Dopo una decina di minuti arrivammo al pub dove Andie e Jamie ci aspettavano con due birre seduti ad un tavolo.
"Ragazzi!" Ci salutammo tutti e anche noi ordinammo una birra.
"Allora Chris, com'è la casa nuova?" Chiese Jamie non appena ci arrivarono i bicchieroni.
"È molto bella!"
"Come il vicino." Aggiunse Turner ammiccandomi, ed io sbuffai roteando gli occhi. Gli altri non capivano, così vedendo che non seguivano il discorso, intervenne Matt.
"Abbiamo scoperto che Christall sta nella casa accanto ad Alex." Iniziarono a ridere increduli ed io sorrisi divertita.

Passammo la serata a parlare e scherzare, poi a mezzanotte decidemmo di uscire ed avviarci verso le rispetti e case, dato che la mattinata seguente avevamo tutti da fare.
"Dove scappi? Tanto facciamo la stessa strada, è inutile che cammini velocemente!" Sentii la voce del cantante sempre più vicina e in poco mi affiancò e io gli sorrisi.
"Ti dovrò sopportare sempre adesso." Scossi la testa.
"Sopportare? Dovresti essere grata di questo miracolo che ti ha fatto capitare proprio nella casa accanto alla mia!" Ridemmo e lui poggiò un braccio intorno alle mie spalle. Dei brividi comparvero sul mio braccio destro, dove i polpastelli della sua mano avevano sfiorato la pelle nuda della mia spalla.

Arrivati davanti casa tolse lentamente il braccio come a voler accarezzare la mia schiena.
"Quindi domani mattina lavori?" Mi chiese mentre percorrevamo i rispettivi vialetti, divisi soltanto da un piccolo muretto che mi arrivava alla vita.
"Già, come mai?" Arrivammo alle porte, sorrise mentre metteva la chiava nella serratura.
"Buonanotte Chris." Mi guardò prima di sparire dietro la porta senza aspettare la mia risposta.
"Buonanotte Alex.." sussurrai ormai al vento.

Mi svegliai grazie alla sveglia e mi stiracchiai più volte prima di trovare il coraggio di poggiare piede fuori dal letto. Feci una doccia veloce ed infilai un paio di jeans ed una maglia nera con delle maniche a tre quarti, tanto avrei dovuto mettere quella schifo di maglietta blu a lavoro.
Scesi notando che ero l'unica sveglia, così mi preparai un caffè e corsi fuori dalla porta mangiando una brioches. Percorrendo il marciapiede difronte casa mi venne spontaneo voltarmi ad osservare la casa di Alex. Chissà quale tra tutte le finestre era quella di camera sua. E proprio in quell'istante notai una tenda spostarsi, poi intravidi un volto dalla pele candida ed un ciuffo difficile da non riconoscere. Arrossii di botto notando che era senza maglia e che mi stava guardando. Sorrise ed io imbarazzata come mai prima d'ora distolsi lo sguardo iniziando a camminare velocemente.

"Buongiorno Chris!" Il proprietario mi accolse felice come sempre. Io gli sorrisi e raggiunsi il retrobottega dove posai la borsa e misi la mia maglia di lavoro.
Passai buona parte della mattina a sistemare le nuove chitarre arrivate, ed era la cosa che più mi piaceva fare, soprattutto in mattinate come quella dove non c'erano molti clienti.
"Christall, sono arrivati nuovi dischi in vinile!" Il poprietario mi chiamò dal retrobottega, così posai anche l'ultima chitarra ed andai a prendere lo scatolone di dischi. Mi misi difronte allo scaffale di vinili, proprio nel momento in cui sentii la porta aprirsi.
"Oggi siamo mattinieri eh Alex?" Spalancai gli occhi e sentii il corpo paralizzarsi.
"La mattina ha l'oro in bocca! Devo comprarmi una nuova chitarra amico.." mi voltai leggermente e lo vidi lì, alla cassa, che si guardava intorno, ed ero sicura che non stesse cercando la chitarra perfetta, ma me. Infatti appena i nostri sguardi si incontrarono mi sorrise, ed io ricambiai per poi tornai a concentrarmi sui dischi.

Lo sentii nell'altra stanza che iniziava a suonare Mardy Bum e non potevo fare a meno di canticchiarla a bassa voce.
Poi non sentii più nulla, quando dei passi si avvicinarono a me.
"Dovresti smetterla di seguirmi." Il moro sorrise continuando a passare in rassegna lo scaffale di fronte a lui. Sbuffai divertita a quella sua affermazione. 'Dovrei dirlo io a te' pensai, ma non risposi. Forse perché infondo non aveva tutti i torti?
"O adesso siamo passati alla modalità "Ti stalkero dal marciapiede aspettando che tu ti affacci nudo dalla finestra di camera?" Mi voltai incrociando le braccia al petto mentre lui si era appoggiato allo scaffale.
"Senti, passavo di lì e mi ero voltata un attimo! Non è colpa mia se ti affacci dalla finestra... aspetta, ERI NUDO?" Urlai rimanendo scioccata da quello che avevo appena sentito. Lui mi tappo' la bocca immediatamente. Arrossii a quel contatto.
"Cosa urli! Potrebbero pensare male. E comunque, non puoi capire quanta libertà ci sia nel dormire senza mutande." Disse soddisfatto allontanando la mano dalla mia faccia. Ma la mia espressione era sempre la stessa.
"Sei schifoso Turner." Ammisi scuotendo la testa mentre lui ridendo mi aveva di nuovo posato un braccio intorno alle spalle.
"La prossima volta farò in modo che si veda meglio dalla finestra. E mi scrivo sulla pancia "Buongiorno Chris!"" Risi mentre lui sorridente mi scompigliava i capelli.
"Ehy Turner non mi importunare la commessa!" Tolse subito il braccio dalle mie spalle sentendo il propretario che era appena arrivato alla cassa con la sua nuova chitarra. Fece due passi verso di lui, poi tornò dietro e si avvicinò al mio orecchio.
"Ti aspetto al bar qui di fronte." Mi sorrise allontanandosi e lo vidi scomparire fra gi scaffali, per poi sentire la campanela della porta che si chiudeva.

Era un appuntamento? O una semplice uscita tra amici? Infondo si trattava solo di passare due orette con lui per farci pranzo. Non potevo fare tanti viaggi mentali, infondo lui era Alex Turner.

Arctic Monkeys || 505Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora