XXXIV.

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Praticamente Alexa si era proposta di accompagnarmi al concerto, ma non capivo come mai: il giorno prima mi parla male di Alex e poi vuole a tutti i costi accompagnarmi al suo concerto. Ma non potevo dirle di no, non ero il tipo.

Arrivammo ad un ristorante in centro e appena scendemmo, un ragazzo alto dai capelli chiari ci raggiunse abbracciando Alexa per poi presentarsi stringendo la mano a me e Joe.
"Piacere, David!" Mi guardò con uno sguardo brillante ed un sorrisetto che non mi piaceva.
"Christall." Sorrisi e finalmente lasciò la presa sulla mia mano.

Fu il pranzo più lungo della mia vita. Ma non per la quantità di portate, ma per l'immensità di noia che provai. Quel David ci provava spudoratamente con me, mentre Alexa si teneva sempre stretta al braccio di Joe che, a dire dal suo sguardo, non ne poteva più. Proprio come me.

Una volta a casa ed aver sospirato per almeno dieci volte dal sollievo, mi rifugiai in camera, con il pc.
Mancavano due giorni a capodanno, e quindi soltanto cinque al concerto. Non riuscivo a smettere di pensare che finalmente avrei rivisto Alex. Avrei riassaporato le sue labbra. Sorrisi, poi afferrai il computer ed iniziai a girovagare su internet, cercando Arctic Monkeys ovunque, guardando le loro foto, come facevo ormai ogni qualvolta avessi del tempo libero.
Una foto in particolare mi balzò davanti agli occhi: ritraeva Alex ed una ragazza dai capelli lunghi camminare abbracciati per delle strade che non riconobbi. Sentii la rabbia assalirmi, così presa da un'attacco d'ira aprii quel sito, trovando altre foto dei due. "Alex Turner e la sua nuova fiamma?"

Corsi giù per le scale ed uscii dalla porta, andando nel giardino nel retro e composi velocemente il numero di Matt.
"Ehy Chris!"
"Matt, dobbiamo parlare." Iniziai a camminare avanti e indietro come una pazza. Non riuscivo più a capire nulla.
"È successo qualcosa?"
"Questo dovresti dirmelo tu. Ho visto delle foto di Alex con una tipa." Il castano non rispose. Ci furono cinque secondi di silenzio. Giusto il tempo che i miei occhi impiegarono per iniziare a bruciare.
"Matt?"
"Quello stronzo. Me lo aveva giurato. Me lo aveva giurato!" La chiamata si interruppe e io rimasi lì, seduta sull'erba, sotto la luce fioca del sole che traspariva da sopra al manto di nuvole che ricoprivano Sheffield, a piangere silenziosamente.
Tornai lentamente in casa, non riuscendo nemmeno a capire a cosa dovessi pensare. Semplicemente, piansi. Arrivata in camera i miei occhi caddero automaticamente sui biglietti posati sul comodino.
Volevo davvero andare a vederlo? Sicuramente vedere Matt e gli altri mi sarebbe piaciuto moltissimo, ma non mi sentivo più affatto pronta per rivedere il moro. Così andai in camera di Joe, trovandolo sul letto con le cuffiette.
"Chris, cosa c'è?" Si alzò vedendo i miei occhi rossi, iniziando ad avvicinarsi a me.
"Ho bisogno del numero di Alexa."

Passò una settimana da quel giorno. I biglietti li regalai entrambi ad Alexa che decise di portarci una sua amica invece di Joe, dato che lui non voleva rivedere il cantante dopo che io gli ebbi raccontato l'accaduto.
Matt parlò con Alex che cercò di scusarsi dicendo che quella ragazza non gli si staccava un attimo di dosso e che gli avesse detto di essere amica della famosa ragazza per cui Alex perse la testa per la prima volta.
Dissi al batterista che non sarei andata al concerto, ma lo pregai di non farne parola con Turner.

Erano le otto di sera, e non potevo smettere di pensare ad Alexa con i miei biglietti che tra poco avrebbe visto i ragazzi. Mi mancava Alex, anche dopo tutto ciò. Volevo rivederlo, anche solo per insultarlo a voce, dato che non si era nemmeno degnato di chiamarmi per spiegarmi l'accaduto. Nulla. Ed io decisi a prescindere che non gli avrei scritto nulla.

Alex's p.o.v.

Mancava meno di mezz'ora al concerto e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era Christall. Speravo davvero che nonostante tutto fosse venuta e che finito tutto potessimo parlare da soli, in modo da potergli spiegare l'accaduto, e baciarla.

"Turner, sul palco." Matt mi fece un cenno con la testa dalla porta, riportandomi alla realtà, così posai il cellulare sul divano e lo seguii per i corridoi. Il castano non mi aveva più rivolto parola da quando Chris l'aveva chiamato, nonostante io avessi raccontato la verità. Mentre continuammo a camminare e gli altri due si unirono a noi, maledii circa un centinaio di volte quella tizia e me, per aver voluto sapere più cose su che fine avesse fatto la ragazza che mi spezzò il cuore per la prima volta, la prima ragazza ad avermi fatto sentire completo.

Salimmo sul palco e per un'ora non pensai a tutti quei problemi, ma pensai soltanto a divertirmi e a far divertire il nostro pubblico. Poi però arrivò il momento di scendere, e fare i conti con la realtà.
Raggiungemmo i camerini e dopo circa dieci minuti sentimmo bussare, entrò un uomo della sicurezza che poi fece spazio a due persone. Sentii il cuore far male, male come mai prima d'ora, vedendo che nessuna delle due era Christall.
"Ciao Alex!" Alzai lo sguardo verso la ragazza che aveva parlato, riconoscendo quella voce, ma non riuscendo bene a capire a chi appartenesse.
"Alexa?!" Lei sorrise, mentre io guardai la sua amica, ed era ancora la tizia per cui io e Chris avevamo discusso.
"Ne è passato di tempo, eh?" Disse sedendosi accanto a me nel divano, per poi far cenno agli altri presenti di uscire. Era davvero lei la ragazza che mi aveva distrutto il cuore la prima volta?
"Cosa ci fai qui?" Le chiesi allontanandomi leggermente.
"Christall mi ha regalato entrambi i biglietti, quindi sono venuta qua con la mia amica, ma penso tu già la conosca, no?" Annuii con la testa, poi ricollegai tutto.
"Sei stata tu a mandarla da me?!" Lei annuì contenta.
"Sai vero in che cazzo di situazione sono con Christall per colpa tua?!" La rabbia iniziò ad assalirmi, mentre lei sembrava avere tutto sotto controllo, come se avesse già pianificato tutto. Magari era quello che aveva fatto?
"Non mi ha detto nulla, mi ha solo chiamato per dirmi che non voleva più venire, è successo qualcosa?" Avvicinò una mano al mio volto, ma la fermai subito.
"Per favore, va' via." Mi guardò con sguardo triste, mentre io fissavo le mie scarpe, preferondole alla vista di colei che stava mandando all'aria tutta la mia vita.
"Ma Alex, pensavo ti facesse piacere vedermi di nuovo."
"Mi stai distruggendo la vita, voglio soltanto che tu ne esca fuori. Sia dalla stanza che dalla mia esistenza. Ciao Alexa." La guardai con sguardo fermo e deciso, lei non ebbe il coraggio di aggiungere altro, così si alzò e raggiunse la porta.
"Addio, Alex." Non risposi, aspettai solo che chiudesse la porta per poi tirare un cazzotto al muro, per poi osservare il sangue uscire dalle mie nocche.

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Here I aaaam! So che vi sono mancata eheh

Anyway, scusate per il ritardo! Ma comunque questo capitolo è un susseguirsi di colpi di scena dai, quindi perdonatemi!

Ps:cosa ne pensate di Everything you've come to expect? Io adoro Miracle Aligner.

Alla prossima! E grazie per le quasi 6 mila visualizzazioni. Vi adoro. Siete le mie scimmiartiche preferite.♡♡

Martina.x

Arctic Monkeys || 505Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora