XX.

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Cenammo in un ristorante nel centro di Sheffield. Mi faceva ridere, mi faceva dei conplimenti e prima di alzarci per uscire mi afferrò delicatamente la mano, accarezzandone il dorso con il suo pollice.

"Andiamo a fare una passeggiata?" Mi chiese il moro mentre mi porgeva una mano per farmi alzare dala sedia.
"Che modo gentile per dirmi che sono grassa e devo dimagrire!" Afferrai la mano e mi alzai mentre lui rideva. Sorrisi e uscimmo dal ristorante, per poi iniziare a camminare per le strade illuminate di Sheffield e finire in un parco non molto affollato.
"Ti ricordi quel pomeriggio a casa di Matt?" E me lo chiedi?
"Sì, come mai?" Mi voltai ad osservarlo e lo trovai girato verso di me che si mordeva il labbro inferiore.
Nemmeno il tempo di pensare a quanto fosse bello anche con poca luce che le nostre labbra erano finalmente unite. Ci stavamo baciando. Sentivo le sue labbra morbide e calde schiudersi sulle mie, e pensai solo che era addirittura meglio di quello che sognavo la notte. Mi cinse la vita stringendomi a lui, facendo aderire i nostri corpi, mentre io immersi le mani nel suo ciuffo scuro, sentendo finalmente quanto fossero morbidi i suoi capelli nonostante lo strato di gell. Non riuscivo a smettere di baciarlo, eravamo ipnotizzati l'uno dall'altro. Poi le sue labbra scivolarono sull'angolo dell mia bocca, e poi sempre più giù, fino a lasciare un bacio sulla clavicola destra.
"Non lascio mai le cose in sospeso." Sorrisi per poi far scivolare le mie mani da suo collo fino al suo petto. Mi allontanai leggermente per guardarlo: ed era lì, magnificamente perfetto in ogni suo difetto.
"Non mi guardare così, mi imbarazzi." Mise su il labbruccio e io gli diedi una botta sul petto.
"Mi scusi, Turner." Mi baciò di nuovo e sorrisi.

Tornammo alla macchina mano nella mano, e non so come ma il cuore riuscì a non esplodere dalla felicità.
Saliti in macchina accese il motore, mentre io iniziai a guardare fuori dal finestrino. Ma la macchina non si muoveva.
"Come mai non partiamo?" Lo guardai e lo trovai a fissarmi. Aspettai che parlasse, ma il silenzio rimase nell'auto per circa dieci secondi.
"Non partiamo finché non mi dai un altro bacio." Lo guardai e non ci pensai due volte.
Mi strinsi a lui e mi tuffai di nuovo sulle sue labbra che si muovevano da Dio. Sentii le sue mani percorrermi i fianchi per poi fermarsi sulle mie cosce, tirandomi fino a lui e facendomi sedere a cavalcioni sulle sue gambe. Cercò di approfondire il bacio, ed io non riuscii a trattenere una mezza risata.
"Cosa ridi?" Mugugnò tra un bacio e l'altro sorridendo, anche lui.
"Stai correndo, signorino." Mi allontanai poggiando la fronte sulla sua. Lui mi stampò dei baci sulle labbra alternati da svariati "scusa".
Sorrisi e tornai a sedermi sul posto del passeggero e in poco raggiungemmo casa.

Appena parcheggiò la macchina restammo in silenzio a guardare le nostre case attraverso il parabrezza.
"Dio santo Christall, mi fai impazzire." Mi voltai verso di lui e lo vidi con gli occhi chiusi e la testa poggiata al sedile. Mi sporsi verso di lui e lo baciai sull'angolo della bocca, ma prima che potessi allontanarmi e scendere dall'auto mi afferrò un polso riportandomi verso di lui. Mi diede un lungo e dolce bacio, dei brividi si formarono lungo tutta la mia schiena e maledii il moro nel momento in cui si allontanò.
"Buonanotte." Gli sorrisi e scesi senza aspettare che mi rispondesse.
Arrivata alla porta di casa mi voltai a guardarlo, ancora seduto in macchina che mi osservava. Lo notai mimare un "Buonanotte" e poi entrai, richiudendomi il portone alle spalle e poggiandomici contro.
Sospirai sorridendo a 32 denti. Raggiunsi camera mia senza fare rumore saltellando dalla felicità e mi buttai nel letto vestita com'ero, ripensando ad Alex e a quando tempo avessi fantasticato su questa serata.
E il giorno dopo come sarebbe stato? Adesso stavamo insieme? Quando sarebbero ripartiti in tour? E Matt?
"Matt!" Mi alzai di colpo tirando fuori il cellulare dalla borsa e composi il numero del batterista che ormai sapevo a memoria. Rispose dopo tre squilli nonostante l'orario.
"Ehy ehy! Chris!" Iniziai a camminare per camera scalza per disperdere un po' di agitazione.
"Helders! Cosa fai ancora sveglio?" Mi soffermai a guardare fuori dalla finestra e decidi di sedermi lì in terra e guardare il cielo stranamente sereno e pieno di stelle.
"Stavo sistemando qualche canzone, e tu invece scimmietta?" Una scia di brividi mi pervase ripensando a quello che avevo da dirgli.
"Sono tornata adesso. Sono uscita con Alex." Silenzio.
"Matt? Ci sei?" Sentii il rumore di una bacchetta che cadeva, ma del batterista nessun segno.
"Oh sì, scusa. Quindi sei uscita con Turner... e ci sono notizie buone o cattive? Insomma, ha combinato una cazzata delle sue?" Poggiai la testa al materasso del letto dietro di me e socchiusi gli occhi.
"È andata benissimo Matt. Ci siamo baciati." Sorrisi, ma di nuovo da Matt nessun segno.
"Helders siamo di poche parole stasera?"
"Scusami Christall, davvero, mi piace molto parlare con te, sei la mia migliore amica... ma stasera non me la sento. Mi dispiace, buonanotte." Rimasi in silenzio per assimilare le parole del batterista. Era strano, non mi aveva mai trattata così prima d'ora. Decisi di lasciarlo stare e di indagare il giorno dopo.

Un raggio di sole riuscito a scampare alle fitte nuvole che ricoprivano il cielo di Sheffield mi solleticò il volto. Arricciai il naso per la noia, poi aprii un occhio per guardare l'ora sulla sveglia sul comodino: le nove.
Decisi di prepararmi per andare a lavoro, così avrei avuto il tempo anche di passare da Matt e vedere come stava. Appena tornata dal bagno afferrai il cellulare e notai un messaggio di Alex di pochi minuti prima.

Buongiorno Musa.

Sorrisi e spontaneanente guardai fuori dalla finestra, verso casa Turner. Poi risposi.

Buongiorno Alex.

Facciamo progressi, almeno non
mi chiami più Turner.

Scossi la testa sorridendo mentre scendevo in cucina per fare colazione. La casa era deserta quella mattina.
Dopo aver sgranocciato qualche biscotto, afferrai la borsa ed uscii di casa. Appena chiusi il portone i miei occhi caddero spontaneamente su quello della casa accanto, e mentre camminavo per il mio viottolo, arrivai ad osservare la finestra dal quale mesi prima avevo visto Alex affacciarsi.
"Oh cazzo." Distolsi immediatamente lo sguardo ricordando che l'ultima volta era nudo. Mi sentii le guance avvampare, ma pur avendo accellerato il passo, non resistetti e buttai uno sguardo alla finestra, cercando di scrutare attraverso le tende bianche. Alex non era lì. Sospirai, da una parte sollevata, dall'altra dispiaciuta. Infondo, perché privarmi della vista del bel petto nudo del moro?




E FINALMENTEEEEEE SI SONO BACIATIIII!
Spero vi sia piaciuto il capitolo e blablaa non ho molto da dire, il capitolo parla da sé! Chissà come si giustificherà Matt per il suo conportamento... eheh!

Martina x

Arctic Monkeys || 505Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora