Alex's p.o.v.
Superai la grande porta a vetro dell'ospedale e salutai le infermiere dietro al bancone come se fossero amiche, ormai vedevo più loro dei ragazzi del gruppo.
Mi avviai senza indugiare nel corridoio B del secondo piano, seconda porta a destra, stanza numero 9. Respirai e bussai, attendendo il permesso per entrare.
"Avanti!" La sua voce mi fece sorridere, ma allo stesso tempo sentii il cuore far male.
Entrai nella stanza trovandola seduta sul letto con il suo meraviglioso sorriso stampato sulle labbra.
"Ciao Alex."
"Ciao Chris." Le sorrisi sedendomi sul letto vicino alle sue gambe.
"Novità?" Le chiesi mentre lei iniziò a giocare con i suoi capelli.
"In realtà sì." Spalancai gli occhi. Si ricordava qualcosa?La sera dello spettacolo in cui le dedicai una canzone, il concerto fu interrotto da centinaia di persone che urlavano e correvano fuori. Sentii che dovevo andare a vedere cosa fosse successo, ed una volta uscito vidi la scena più brutta della mia vita: Christall inerme, distesa sull'asfalto circondata da una chiazza di sangue, qualche istante dopo arrivò un'ambulanza e la caricarono. Corsi da loro e li pregai di portarmi con loro, ma si rifiutarono. Trovai il vinile con la lettera e la rosa a pochi centimetri dal sangue e li presi, pregando che la mia Christall ce la facesse, non potendo fare nient'altro.
"Ti sei ricordata qualcosa?" Le chiesi guardandola negli occhi. Lei arrossì e distolse lo sguardo.
"Ho fatto un sogno. E c'eri tu." Sentii le guance andarmi a fuoco, così distolsi lo sguardo anche io.
"Nient'altro?"
"Era notte, stava piovendo a dirotto ed io dovevo arrivare per forza ad un palazzetto. Avevo un vinile ed una rosa in mano che dovevo dare a qualcuno, e arrivata davanti al palazzetto ho sentito la tua voce. Cantavi una canzone per me." Alzò lo sguardo dalle sue mani e mi guardò. Notai i suoi occhi farsi rossi.
"Alex, stavo venendo da te quella sera?" Annuii solamente, vedendo i suoi occhi continuare a riempirsi di lacrime.
"Ho trovato il vinile e la rosa, ed anche una lettera in cui hai scritto che non vedevi l'ora di venire a vivere con me, e che mi avevi beccato a suonare la canzone con Miles a casa mia. E tante altre cose carine." Sorrisi arrossendo ripensando a quella lettera.
"Mi dispiace, Alex.." le lacrime iniziarono a rigarle il volto ed io mi precipitai ad abbracciarla.
"Per cosa?"
"Per non essermelo ricordata. Per non riuscire a ricordare cosa provavo. Per non esser riuscita ad arrivare in tempo e per non ricordarmi la canzone." Mi allontanai un po' per guardarla. Le asciugai le lacrime con il pollice e notai le sue guance arrossarsi.
"Ti farò innamorare di nuovo allora, ti canterò di nuovo la canzone e ti farò ricordare ogni più piccolo dettaglio dei momenti che abbiamo passato insieme." Le dissi posandole un bacio sulla guancia."Non mi abbandonare, Alex."
"Non lo farò." Ci sorridemmo, poi il suo sguardo si spostò sulle mie labbra, facendo crescere in me una voglia matta di baciarla dopo tre mesi passati a cercare di farle ricordare chi fossi."L'orario delle visite è finito Al, devi andare." L'infermiera mi richiamò dalla porta. Mi allontanai da Christall sorridendo e presi la giacca che avevo posato sulla poltrona.
"Ah, tieni." Si voltò e le passai una busta bianca un po' stropicciata. La squadrò, poi riconobbe la sua scrittura e sorrise.
"È la famosa lettera che mi hai scritto, aspettavo che tu ti ricordassi di me per dartela." Lei rise un po' imbarazzata leggendo qualcosa qua e là, poi mi guardò.
"Domani puoi cantarmi la canzone?" Mi grattai distrattamente la testa, poi un riff familiare catturò la mia attenzione. Sbuffai divertito per il tempismo, e senza dirle nulla le indicai la radio sul comodino che affiancava il suo letto.Chiusi la porta dietro di me, poggiandomici contro per qualche istante. Cercai di respirare profondamente per riprendermi, poi decisi di incamminarmi verso l'uscita per non far arrabbiare gli infermieri di turno.
"Alex?" La sua voce mi giunse alle orecchie facendomi quasi spaventare. Mi voltai verso chi mi aveva chiamato, già sicuro del volto che avrei trovato lì a scrutarmi.
Christall era lì, in piedi in mezzo al corridoio con la sua vestaglia bianca che le lasciava scoperte le lunghe gambe. Iniziò a correre verso di me e man mano che la distanza tra noi due diminuiva le lacrime che aveva sul volto divenivano sempre più evidenti.
Mi si gettò al collo dove iniziò a singhiozzare, il suo profumo mi riempì le narici e la strinsi ancora di più, cercando di trattenere le lacrime.
"La memoria, è tornata." Quelle semplici parole sussurrate al mio orecchio destro fecero di me un fuoco d'artificio vivente.
"Cosa? Sei seria? E' stata la canzone?" Mi portai le mani ai capelli e iniziai a camminare per il corridoio guardandola, mentre Christall mi annuiva. Lei era lì che rideva tra le lacrime per la gioia, bella come non mai.Le lacrime sfuggirono al mio controllo, come l'istinto che ebbi di baciarla. Le cinsi il volto con le mani e assaporai nuovamente le sue labbra. Sentii le sue dita intrecciarsi nei miei capelli, proprio come prima dell'incidente e sorrisi spontaneamente contro le sue labbra.
"Non mi abbandonare mai più Chris."
"Non lo farò, mai." Mi asciugò una lacrima e risi per la scena che si era ripetuta anche poco prima nella stanza, contagiando anche lei.Era tornata, eravamo tornati.
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E' finita. Ok non piango. Respiro, ce la posso fare.
So che questo capitolo non è granché, avevo addirittura intenzione di farlo finire al 39esimo capitolo, ma ormai avevo detto che ne avrei pubblicato un altro, quindi eccolo qua! Spero sia decente :(E nulla, grazie di cuore a chiunque abbia perso un po' del suo tempo a leggere quello che ho scritto, sia che abbia letto tutta quanta la storia che solo qualche capitolo.
Grazie a chi mi ha fatto complimenti e a chi mi ha criticato costruttivamente.
Grazie alle ragazze che mi hanno minacciata pur di farmi scrivere i capitoli, senza di voi sarei stata ancora più lenta ahahah (so che le dirette interessate capiranno che parlo di loro)
Grazie per aver fatto della mia storia una ff così visualizzata, siete la mia gioia.Spero di tornare presto con qualche altra storia, anche perché non so stare senza scrivere per troppo tempo, io torno sempre ahahah
Alla prossima piccole scimmiartiche,
Martina.x
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Arctic Monkeys || 505
Fanfiction"Dovresti smetterla di seguirmi." Il moro sorrise continuando a passare in rassegna lo scaffale di fronte a lui. Sbuffai divertita a quella sua affermazione. 'Dovrei dirlo io a te' pensai, ma non risposi. Forse perché infondo non aveva tutti i tort...