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Amanda e William sono seduti a tavola.
Uno di fronte all'altro, pronti per affrontare Insieme questa verità che per anni la mora ha custodito nel profondo del cuore.

<Fra qualche giorno è il tuo compleanno William. Ogni anno mi hai chiesto sempre lo stesso regalo e io... Non potevo rispondere a quella richiesta> , comincia a dire Amanda
<Non volevi, che è diverso mamma!>, la corregge, mentre porta le braccia al petto, scaricando tutto il peso sulla sedia
<Vedila come ti pare William, ma dopo questo "racconto" , la tua vita cambierà! Fosse per me, non te lo avrei mai raccontato per risparmiarti tutte le emozioni negative che ti colpiranno>
<Sono grande abbastanza per affrontare situazioni anche difficili! Ho bisogno di capire cos'è successo con papà e perché hai pianto poco fa! Qualsiasi cosa, affrontiamola insieme mamma>, allunga una mano lungo il tavolo per raggiungere quella di Amanda

Medesima l'afferra e la stringe per bene nella sua.

Ethan è alle spalle della mora.
Cerca di mantenere il controllo della situazione.

<Era il venti ottobre... Più precisamente, il compleanno della mia migliore amica ai tempi. Sua madre organizzò una piccola festa in un locale carino. Ero emozionata quel giorno... Per la prima volta mia nonna Elysia, mi lasciò andare ad una festa. Era molto gelosa e possessiva con me, perché mi voleva tanto bene e perché aveva solo me nella sua vita. Mio nonno come ben sai era morto anni prima, inghiottito dall'acqua.>, si ferma un momento e poi riprende

<Ero così felice quel giorno! Felice perché per la prima volta, mi sarei divertita come tutte le altre ragazzine della mia età. . . - sente la mano di Ethan sulla sua spalla che stringe per farsi sentire - . . . Ero talmente elettrizzata, da non sapere nemmeno cosa indossare. Dopo ore a cercare il vestito giusto, ne trovai uno carino. Assolutamente semplice. Ricordo che per la prima volta indossai quei collant che se tiravi più del normale, si rompevano nell'immediato.- sorride appena - ero molto carina quella sera. Me lo dicevo sempre, mentre mi guardavo allo specchio prima di uscire. >
<Ti sto immaginando e credimi, non è così difficile farlo. Stiamo parlando di te> , stringe la mano William mentre lo dice

Amanda sorride appena.

La parte più difficile sta arrivando e cerca le parole giuste, per non essere così cruda come l'episodio che sta per raccontargli.

<Arrivammo a quel locale... Tutto bellissimo... C'era musica e se un po' conosci tua madre, sai che mi scorre nelle vene insieme alla matita. Lasciai tutto e raggiunsi la pista... Cominciai a ballare... Adoravo muovere i capelli... E i fianchi... Perché no, anche le braccia che alzavano per aria, lasciandomi andare come da tempo non accadeva. La musica si impossessò di me e non mi permise di studiare la situazione attorno a me. Non avevo visto i ragazzi che mi stavano osservando e che stavano sviluppando pensieri sgradevoli sulla sottoscritta. >, si ferma, sentendo il groppone in gola farsi spazio lentamente

Anche le mani hanno cominciato a sudare, insieme al battito cardiaco accelerato.

<Che è successo con quei ragazzi?> , chiede William, letteralmente in ansia

Ha già cominciato a capire qualcosa.

<Per tutto il tempo della festa, a quanto pare, mi hanno osservata. Hanno osservato ogni mio movimento e quando ho lasciato il locale per tornare a casa, mi hanno seguita. È bastato un attimo per trovarmeli alle spalle, facendomi spaventare perché erano tanti. > , si ferma ancora

Gli occhi si riempiono di lacrime.

William pare abbia smesso di parlare.

Un racconto, che seppur all'inizio, è così agghiacciante.

Rinasco &quot;Regina&quot; .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora