Capitolo 17

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La mensa il giovedì puzzava. Era qualcosa di assurdo, una specie di miscuglio di carni di chissà quale provenienza e cibi appena scongelati. Ma oggi l'unica puzza che sentivo era quella della paura.

Ieri avevo litigato di brutto con Abby. Sarà stato il suo tono, o il suo continuo ficcanasare nella mia vita, o peggio, quel suo carattere così protettivo nei miei confronti. Non era un male eh, soprattutto nella mia situazione, ma a volte non ne avevo di bisogno, anzi, aumentava in me quella rabbia repressa.

Camminare oggi in mensa verso quel tavolo era come andare in battaglia per la prima volta. Ero armata di spada e scudo ma, non avevo nessuna armatura, perciò, per una come me, che non era in grado di difendersi con qualche semplice arma, era come buttarsi in pasto agli squali.

Tenevo stretti i libri al petto mentre cercavo di mantenere una postura più o meno normale. Senza lasciarmi sopraffare dalla paura, camminavo a testa alta.

Abby era seduta a scherzare con Holly e più mi avvicinavo, più il mio stomaco brontolava per la paura.

"Buongiorno." Dissi titubante nel vedere anche Louis seduto al tavolo. Tutti mi fissarono senza aprire bocca. Continuavano a squadrarmi, quasi come non mi conoscessero. "V-va tutto bene..?" Chiesi con un tono di voce flebile. "Fino a pochi minuti fa andava alla grande, ora non saprei." Rispose Abby duramente. Potevo capire la sua arrabbiatura e la sua indifferenza, ma perché tutti gli altri si comportavano così? "Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Chiesi subito dopo. "Beh tu che dici?" Rispose di nuovo Abby. "Non stavo parlando con te." Ringhiai. "Non usare quel tono con lei." Ribatté Josh. "Scusa? E da quant'è che prendi le sue difese?" Lo fissai con aria impertinente. "Dal momento in cui abbiamo saputo tutto quello che hai detto su di noi." Ah ecco, tutto adesso aveva un senso. Chissà quante bugie aveva detto loro, chissà cosa gli aveva fatto credere Abby. "Cosa vi ha detto? Avanti." Louis aveva una strana espressione sul volto, non riuscivo a capire ma, dovevo mostrarmi forte. "Ha detto tutto quello che c'era da dire. Ci è bastato così poco per capire che persona sei realmente, perciò d'ora in poi cercati un'altra compagnia." Rispose Holly. Strizzai gli occhi per non fare uscire le lacrime e poi fissai Abby. "Che cosa diamine hai detto?" Dissi a denti stretti. "Adesso basta!" Tuonò Calum. "Va via e smettila di stare qui a fare la figura della stupida. Nessuno ti vuole, hai capito? O devo spiegartelo meglio?!" I miei piedi erano rimasti incollati al pavimento ma la mia mente voleva scappare via, il più lontano possibile. "E smettila di fare la ragazza forte. Sappiamo tutti perché fai così, lo fai per lui." Disse Calum, indicando con un cenno del capo Louis. "Sei completamente innamorata di questo ragazzo e distrutta allo stesso tempo perché sai che non ricambia ciò che provi." Non poteva essere vero. "Noelle, sei troppo piccola per lui. Non gli interessi, ce l'ha anche detto. Avanti dai, vai a casa a metterti il tuo pigiamino e piangere in un misero angolo tutta sola." Calum stava esagerando. Tutti scoppiarono a ridere. "O magari vuoi abbracciarti con qualche ubriaco nel letto?" Non potevo credere alle mie orecchie. Louis aveva raccontato tutto, mi aveva presa in giro, dicendo a quelli che credevo fossero i miei amici cosa era successo. Lo aveva fatto alle mie spalle. Non che mi fidassi di lui ma non credevo potesse fare questo.

Cominciai a piangere e loro non facevano altro che ridere, tranne Louis, lui stava immobile a guardare la scena.

Alla fine riuscii a scappare via, mi chiusi in uno stanzino, almeno nessuno mi avrebbe trovata.

Era passata mezz'ora e non smettevo di piangere quando uno scatto mi fece sobbalzare, qualcuno aveva aperto la porta dello sgabuzzino. "Devi andare via. Devi scomparire, sei uno stronzo opportunista. Hai raccontato tutto, facendomi passare per una cretina, ti odio Louis Tomlinson. Ti odio." Ero esausta. Non avevo più fiato. "Noelle io non andrò via." Disse chiudendo la porta e sedendosi accanto a me. "Va via! Devi andartene da qui! Devi scomparire dalla mia vita! Hai rovinato tutto, hai rovinato me e tutto ciò a cui tenevo.." Dissi piangendo più forte. "Vattene!" Urlai ancora una volta. "Smettila, adesso basta. Io non ti lascerò ancora da sola. Devi smetterla di cacciarmi via dalla tua vita, io sono qui per te." Urlò lui. "Qui per me? Tu sei qui per me? Non dirmi cazzate. Tu sei qui per fare lo stronzo e andare poi a raccontare in giro cosa hai fatto, così da farmi passare per cretina." Cominciai ad agitare nervosamente le mani. "Tu non capisci Noelle." Rispose lui. "No, tu non capisci. Adesso ascoltami bene...devi scomparire dalla mia vista e dalla mia vita. Non voglio più sentire il tuo nome, nemmeno per sbaglio, non voglio più vederti per i corridoi di questa scuola, non voglio più sapere niente di te, nemmeno tra vent'anni, mai più." Dissi a denti stretti. Lui fece cenno di no con la testa, accennando una risata. "Ti faccio ridere? Sono davvero così buffa da farti ridere? Evidentemente non hai mai provato nulla per nessuno, evidentemente non sai come ci si sente ad essere rifiutati, tu non sai..." Prese le mie mani e mi urlò contro. "Non fare la vittima con me. So benissimo cosa si prova a stare come stai tu adesso. Lo so da quando ti ho conosciuta. Dal momento in cui ti ho vista abbracciare Calum fuori da quella maledetta caffetteria, da quando ti ho vista ridere con Dan al Luna Park, da quando ti ho vista abbracciare il tuo amico Michael. Tu hai incasinato la mia vita e non immagini che atroce sofferenza sia vederti fra le braccia di tutti e non fra le mie. Vederti felice con qualsiasi persona tranne che con me. Evidentemente quelli che tu definisci amici non hanno capito che io per te non conto niente, quando tu per me conti tutto. Non hanno capito che l'unico a fingere sono stato io. Credono davvero che venga qui per vedere loro, quando a me importa solo di vedere te." Rimasi immobile. Non sapevo cosa dire. "Sai Louis, ho aspettato a lungo questo momento, volevo davvero capire cosa si provava a sentirti dire queste parole e adesso mi sono resa conto di una cosa, che tu, in qualunque situazione, sobrio o ubriaco sei un bravissimo attore ma io, io non voglio far parte della tua recita." Mi alzai e dopo aver asciugato gli occhi andai via. "Sappi solo una cosa, non sono stato io a raccontare tutto ai tuoi amici. Non ti avrei mai fatto questo."

Ero seduta sulle scale di casa mia a riflettere. Avevo bisogno di pensare, di schiarire la mente e di capire a fondo le ultime parole di Louis. Se non era stato lui, chi aveva raccontato quelle cose ai miei amici? Chi mi aveva tradita senza pensarci due volte? Poi qualcosa si illuminò nella mia testa. L'unica persona a sapere tutto era Abby, era stata lei. Aveva raccontato solo bugie e in parte qualche verità ai ragazzi. Lo aveva fatto per rabbia o forse per ripicca, ma nessuna di queste due cose la giustificava. Mi aveva messa in ridicolo e non lo accettavo.

Senza pensarci troppo, presi la macchina e andai a casa sua.

Arrivata, posteggiai accanto al marciapiede e bussai alla porta violentemente. "Sono Noelle, apri subito Abby." Due minuti dopo, aprì la porta. "Cosa ci fai qui?" Chiese senza farmi entrare. "Come hai potuto farlo? Come hai potuto dire quelle bugie ali altri? Come hai potuto raccontare quello che era successo fra me e Louis? Tu eri mia amica, io mi fidavo di te." Un ghigno compiaciuto si fece strada sul suo viso. "Allora non ci sei ancora arrivata, sei davvero così sciocca Noelle." Di cosa stava parlando? Arrivata a cosa? "Non sono stata io, non è stato Louis.." Continuò compiaciuta. "D-di cosa parli? Se non sei stata tu e nemmeno Louis, a-allora chi ha detto tutto a tutti?" Non stavo più capendo niente. Ero solo confusa. "Sono stato io." La sua voce risuonò da dietro le mie spalle. "Calum?! Cosa ci fai qui?" Chiesi stranita. "Sono venuto a prendere la mia ragazza." Rispose. "Io non sono la tua ragazza.." Dissi allontanandomi. "Oh non stavo parlando di te." Disse mettendo un braccio intorno alla spalla di Abby. "Cosa? Voi due? Da quanto tempo va avanti? Tu sei..e lei è..io..." Non potevo credere ai miei occhi, non poteva essere vero. "Sai Noelle, hai sbagliato a tradirmi e ancora di più a prendermi in giro. Adesso è il mio turno." Scoppiò a ridere. "Adesso va via, io devo uscire." Rise Abby. Mi passarono davanti ed io non feci nulla. Ero rimasta paralizzata dal dolore o forse dal dispiacere, tutto mi sarei aspettata meno che questo. La mia migliore amica mi aveva pugnalata alle spalle e adesso stava andando via con il mio ex ragazzo.

Just a moment || Louis Tomlinson (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora