Capitolo 35

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"Non è vero che abbiamo poco tempo. La verità è che ne perdiamo molto."
(Seneca)

I giorni passavano velocemente, forse anche troppo. Sentivo che il tempo passato con Louis non era mai abbastanza, come se le ore insieme volassero permettendoci solo di stare abbracciati quel poco che ci bastava per essere felici.

Ero fermamente decisa nel non fare scoppiare per nessun motivo questa nostra bolla di sapone in cui avevamo cominciato a vivere da quelle che sembravano ormai settimane quando, in realtà, erano appena passati dieci giorni da quella mattina a scuola.

Louis aveva cominciato a frequentare l'università con regolarità, o almeno ci provava, lo faceva per me, gli avevo chiesto di tentare, non volevo un fidanzato scansafatiche.
Fidanzato. Non erano passati poi così tanti giorni ma non erano nemmeno pochi, eppure, non riuscivo ancora ad abituarmi a tutto questo. Ero passata dall'odiarlo con ogni cellula del mio corpo, all'armarlo senza alcun limite. Lo amavo talmente tanto che avrei dato tutto per lui. Forse ero troppo esagerata ma un amore così andava vissuto appieno, al diavolo i ripensamenti. Non volevo rimpianti di alcun genere, volevo vivere la vita senza sprecare nemmeno un attimo del tempo che mi era stato regalato.
Ebbene sì, ero ritornata alla mia vecchia filosofia del 'Carpe diem' e non potevo di certo nascondere di esserne felice, mi faceva sentire libera.

Da quando avevo ripreso il controllo su me stessa anche le vite degli altri mi sembravano più felici. Forse la tristezza che vi vedevo era solo un riflesso di ciò che provavo, dei dolori e delle perdite. Persino mio padre era felice, lo vedevo più solare del solito e questo mi faceva un immenso piacere, mi riempiva il cuore di gioia.
In poche parole, Louis aveva riportato la luce nella mia vita fatta solo di ombre.

Con Abby andava più che bene, avevamo chiarito il piccolo problema sull'averle mentito, con Calum non mi rivolgevo più la parola, in realtà avevo deciso di chiudere definitivamente i rapporti con tutte le persone di quel gruppo, erano tutti troppo squallidi. Ed infine c'era Michael, la nostra amicizia era ancora più forte e grande di prima, se mi fossi messa a contare tutte le volte in cui lo avevo ringraziato in questi ultimi giorni, avrei sicuramente perso il conto, alla fine della fiera, era grazie a lui se avevo deciso di non mollare tutto e chiudermi in me stessa definitivamente. Certo, anche Louis aveva contributo, ma Michael mi aveva dato quella spinta in più.
Adesso che tutto procedeva a gonfie vele sentivo che potevo finalmente vivere l'anno perfetto che avevo sperato di trascorrere.

"A cosa pensi?" Chiese Louis avvolgendomi in uno dei suoi abbracci che tanto amavo.
"Sei diventato una specie di ninja? Non ti sento nemmeno arrivare." Dissi ridendo e girando la testa per guardarlo sorridere. "Comunque stavo pensando a questi ultimi mesi. Sembra quasi impossibile che sia successo davvero tutto questo. Insomma, ad inizio settembre non avrei mai immaginato di poter vivere una cosa del genere." Risposi sciogliendomi dall'abbraccio per girarmi del tutto e guardarlo negli occhi, gli stessi di cui mi ero follemente innamorata e che non potevo smettere di guardare senza affogarci dentro.
"Continuo tuttora a chiedermi come io sia riuscito a conquistarti, c'è stato un tempo in cui mi odiavi davvero." Rispose.
"Un tempo? Parli di due mesi fa?" Risi di nuovo.
"È che da quando ti ho conosciuta è come se il tempo abbia preso una direzione tutta sua, a volte penso che questa vita non ce ne conceda mai abbastanza." Mi prese la mano e intrecciò le sue dita con le mie.
"Ti sbagli, abbiamo tutto il tempo del mondo, l'importante è non sprecarlo in modo stupido, cosa che abbiamo fatto quando ci siamo conosciuti. Pensandoci bene ti avrò mandato a quel paese almeno una decina di volte, volendo essere gentile ed ogni volta che pensavo "Magari le cose si aggiustano, magari possiamo anche diventare amici." tu mi facevi andare su tutte le furie." Stavamo camminando lungo i viali i Battery Park stretti mano nella mano.
"Lo so, lo so, sono stato un coglione, non ricordarmelo in ogni momento. Non hai idea di come io mi sia sentito la sera in cui mi hai baciato, pensavo non potessi mai fare una cosa del genere, pensavo che ogni cellula del tuo corpo mi detestasse." E probabilmente era così, ma ce n'era una, piccola e solitaria, che lo amava, che non vedeva l'ora di baciarlo, abbracciarlo e poterlo vivere ed era stata proprio quella cellula a distruggere tutte le altre.
"Beh se è per questo io ricordo la sera in cui sei spuntato a casa mia completamente ubriaco, non sapevo cosa fare, ti avrei voluto spaccare la bottiglia in testa." Lui mi guardò e accennò un piccolo sorriso.
"Che c'è, ho detto qualcosa che ti ha fatto ridere?" Chiesi guardandolo e sorridendo, era così ogni volta, lui rideva e lo stesso facevo anche io, lo guardavo e un sorriso enorme mi spuntava sopra il viso, ogni suoi gesto mi faceva ridere o sorridere e amavo sentirmi così.
"Ti svelo un segreto, quella notte non ero per niente ubriaco." Disse sottovoce.
"Tu cosa?" Lo colpii leggermente sulla spalla. "Mi hai presa in giro eh..bravo, complimenti, sei un ottimo attore." Continuai scherzando.
"Volevo capire se c'era almeno una parte di me che provava qualcosa per me, qualcosa che non fosse odio o disgusto." Rispose aggiustandosi i capelli.
"Ti amo." Mi fermai continuando a tenere la mano nella sua. Lui mi fissò per qualche secondo e senza aprire bocca mi baciò. Le sue mani contro le mie guance, la sua bocca contro la mia, le nostre lingue che giocavano. Tra un sorriso e l'altro mi baciò più e più volte e ad ogni bacio lo amavo sempre di più.

Just a moment || Louis Tomlinson (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora