17. 𝑪𝒂𝒔𝒂?

145 8 2
                                    

«Scusami... scusami davvero tanto, volevo tenerti con me per sempre... ma ti prometto che tornerò da te, non ti abbandonerò, solo per questa notte, solo per non feriti ancora una volta» disse il corvino piangendo.

Il tenue colore rosato dei primi raggi del sole infastidì gli occhi azzurri del biondo, che si voltò dall'altra parte del cuscino, coprendosi per non essere svegliato dai giochi di luce che lo infastidivano, dopo qualche secondo si accorse che mancava qualcosa.

Quel dolce odore di vaniglia, forte e penetrante, non c'era più...

Lui era solo quella mattina, non c'era lui a stringerlo e a dirgli "dobe finalmente ti sei svegliato" per poi posargli un dolce bacio sulla fronte.

Non c'era il suo profumo impresso nella coperte, solo il leggero odore di vaniglia sui vestiti che indossava.

Si alzò di scatto, guardandosi intorno, era la sua camera, indossava i vestiti di Sasuke, ma era nella sua camera, la finestra aperta, da cui entrava un filo di vento, che gli fischiava nelle orecchie, guardò fuori dalla finestra, era l'alba.

Si alzò intorpidito come ogni mattina.

"Principe azzurro oggi non mi saluti?" chiese Naruto, accorgendosi che Kurama non aveva detto le sue frasi del tipo "Buongiorno principessa" che gli rivolgeva ogni mattina.

Che c'è? Già ti manco Biancaneve?

Chiese sarcastico, la sua voce fu seguita da una leggera risata, il biondino, andò verso la scrivania, notò subito l'ordine con cui la madre aveva messo in ordine le cose, lasciando al centro del tavolo di legno un foglio, con una scritta, la calligrafia paurosamente uguale alla sua.

Lesse quello che c'era scritto.

"Grazie teme" pensò sorridendo.

"Dove sei?" chiese sperando di avere una risposta da parte di quello squilibrato del corvino, ma nulla, si trovò a spospirare sonore a vuoto.

Scese le scale, sapendo che appena sua madre lo avesse visto, gli sarebbe saltata addosso, facendogli una lunga ramanzina per non essere stato a casa ultimamente.

«NARUTO!» urlò la donna dai capelli rossi, saltando addosso al figlio, dopo poco, come previsto dal biondo, gli tirò un pugno sul capo, sbraitangogli contro.

«TI RENDI CONTO CHE HAI FATTO PREOCCUPARE SIA ME CHE TUO PADRE?! SIAMO STATI COSÌ IN PENSIERO!» gli urlò conto, mentre il figlio si massaggiava delicatamente il punto colpito.

«Cara calmati» disse Minato da dietro, con la sua solita espressione sorridente, mentre cercava di calmare la moglie.

«Uff... Naruto cosa devo fare io con te?» chiese la madre, al biondo uscì una risata divertita e leggera dalle labbra rosee, era felice ma...

Ma sentiva che mancava qualcosa.

Forse gli mancava svegliarsi e vedere Sasuke?

Forse gli mancavano le litigate di Sasuke e Shisui, e lo sguardo spaventoso di Itachi che li faceva tremare entrambi?

Gli mancava la sua voce...?

Gli mancava lui, ecco cosa gli mancava, sentiva un buco al cuore, come un puzzle senza un pezzo che mancava per completarlo, e per lui quel pezzo era Sasuke.

«Dove sei stato?» chiese la donna, il biondo si portò una mano alla testa grattandosi nervosamente.

«Cara, lasciagli il tempo di riprendersi, dev'esser è stata dura viaggiare alla ricerca di informazioni» concluse Minato.

«Mamma, sono stato in giro per diversi villaggi, ma non ho trovato nulla» disse il biondo fingendo uno sbadiglio «Sai sono molto stanco, posso tornare in camera?» chiese stropicciandosi un occhio.

Un demone dagli occhi azzurri|Sasunaru|Original|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora