13. 𝑮𝒐𝒕𝒆 𝒓𝒐𝒔𝒔𝒆

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Un uomo biondo, dalla media corporatura, teneva stretta tra braccia una donna, dal corpo esile, dai lunghi capelli, la pelle chiara, gli occhi dolci contornati da lacrime insistenti e spaventose, singhiozzi continui si disperdevano per le mura della casa, ogni sussulto era un dolore al petto, era tutta la mattina che la donna piangeva, e che il marito, la teneva stretta tra le braccia.

«Tesoro... Tranquilla lo troveremo» disse il biondo guardando la moglie, gli occhi che solitamente erano azzurri e sorridendi, adesso chiedevano aiuto.

Quella mattina, uno degli allievi del biondo, era tornato da una missione, affidata dal biondo stesso, insieme alla sua squadra.

Arrivato alla residenza dell'Hokage, l'albino, annunciò l'esito della missione al suo Sensei, ma purtroppo non era andata per il meglio.

«Hokage-sama... Naruto è sparito» disse Kakashi con lo sguardo basso, avevano passato tutto il pomeriggio e la notte a cercare quel biondino.

Il biondo non rispose, si era bloccato, dopo diversi secondi, che sembravano eternità, Minato sorrise, guardando dolcemente il suo ex allievo.

«Kakashi, lo troveremo» disse sorridendo l'uomo sulla quarantina.

«Minato-Sensei, mi dispiace davvero tanto, non averi dovuto perderlo di vista!» disse l'albino, che sentiva l'ansia schiacciarlo.

«Tranquillo... Mi fido di Naruto!» rispose il biondo.

Dopo essere tornato a casa, diede la notizia alla moglie.

«Kushina tesoro come stai?» chiese con un velo di nervosismo sul volto.
«Bene! Tu amore? Com'è andata oggi?» chiese la donna da dietro i fornelli.

Il marito la guardò sorridendo, Kushina teneva i lunghi capelli rossi legati in una coda alta e morbida.

Aveva sempre amato i suoi capelli, li trovava così setosi e profumati.
Un grembiule bianco legato alla vita, ha padella in mano, un aspetto totalmente casalingo.

«Bene... Senti tesoro, dovrei parlarti» disse il biondo sentendo il sudore scendere freddo dalle tempie.

«Oh OK!» rispose sorridendo, anche se il tono del marito la preoccupava, si sedettero insieme al tavolo della cucina.

«Kakashi è appena tornato dalla missione» disse il biondo, facendo una breve pausa.

«Di già?» disse Kushina, ma sentiva che qualcosa non andava, conosceva suo marito come le sue tasche, e da quando era entrato in casa, aveva capito che era frustrato.

«Naruto non è tornato» disse Minato.

La donna si immobilizzò, sentendo un battito mancare, il respiro cedere, le lacrime scendere, un primo singhiozzo la spezzò in due, il suo stesso respiro la piegava.

Ora si trovavano sul divano del salotto, la donna si accolalava nel petto del biondo, che la teneva stretta cercando di calmarla.

«Kushina ti prometto che troveremo Naruto» disse il biondo.

«Minato lo so, lo so che lo troveremo, ma non riesco a sopportare l'idea che il mio bambino potrebbe essere in pericolo in questo momento!» disse la donna con voce spezzata.

Il marito prese in mano alcune ciocche rosse dei lunghi capelli di Kushina, poi posò le labbra sulla fronte chiara della moglie.

La luce chiara della luna illuminava il viso chiaro della rossa, che era seduta sul tetto della casa in cui abitava col filgio e col marito.

Guardava il cielo stellato, la luna alta, il silenzio regnava

«Kushina! Vieni» urlò il biondo, la donna si alzò, tornando in casa.

Un demone dagli occhi azzurri|Sasunaru|Original|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora