18.2 𝑲𝒂𝒌𝒂𝒔𝒉𝒊 𝒆 𝑶𝒃𝒊𝒕𝒐

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«Kakashi, Obito! La smettete di passarvi biglietti?!» chiese il Sensei, i due ragazzi, sopraffatti dall' imbarazzo, annuirono, il viso dell'Uchiha si tinse di un rosso leggero.

Kakashi sbuffò, si stava veramente annoiando, e forse parlare con Obito sarebbe stato l'unico modo per passare la lezione, senza preoccuparsi del rimprovero del Sensei, Kakashi strappò un angolo del suo figlio di quaderno.

"Oggi torniamo a casa insieme? Dopo chiediamo anche a Rin"

Dopo aver piegato in quattro il foglio, lo passò al compagno del banco dietro.

"OK!" scrisse il corvino, Kakashi sorrise, era quasi spaventosa la quantità di energia che quell'Uchiha possedesse, sui padre gli aveva spesso raccontato che i membri del clan Uchiha sono spesso chiusi e scontrosi, ma Obito era tutto il contrario.

«Kakashi, Obito! Ora mi sono stufato, uscite immediatamente dall'aula!» disse il maestro, indicando l'uscita, l'albino si alzò in piedi, guardando Obito, che guardò lo sguardo dell'amico e si alzò, ed insieme uscirono dall'aula, sotto gli sguardi dei compagni.

«Uff... certo che il maestro è proprio un rompiscatole!» sbuffò Obito, che camminava avanti ed indietro spazientito.

«Guarda il lato positivo, almeno saltiamo la lezione» disse impassibile Kakashi, che teneva la schiena poggiata al muro, e le braccia incrociate al petto.

«Per te è facile parlare, tu tutte quelle cose le sai! Io no! E sicuramente sarò bocciato» disse Obito mettendosi le mani nei capelli.

«Allora perché diavolo non seguivi la lezione?!» chiese alzando il tono Kakashi, sicuramente non lo avrebbe perdonato se non avrebbe passato l'anno.

«Beh perché non ci capisco nulla di come spiega il maestro» disse il corvino, appoggiando la schiena al muro e scivolando su esso, fino a toccare terra.

«Ho capito, dovrò farti ripetizioni» disse l'albino sbuffando.
«Ma no! Kakashi non c'è né bisogno!» disse il corvino in imbarazzo.

«Non discutiamo! È deciso, e ti giuro che se non passerai l'anno... non so cosa ti farò! Ma non sarà piacevole!» disse il bambino dai capelli argentati, Obito sentì un brivido percorrergli tutto il corpo.

«Ok ok!» disse.

La campanella suonò dopo pochi minuti, Obito saltò all'in piedi, facendo dei piccoli saltelli sul posto.

La porta della classe si aprì, tutti i bambini uscirono, Kakashi e Obito rimasero ad aspettare Rin, che uscì per ultima.

***

«Maestro però non lo trovo giusto!» disse il biondo interrompendo Kakashi.

«Eh? Cosa non trovi giusto?» chiese confuso.
«Lei mi rimprovera sempre perché non presto attenzione, ma lei quando era ragazzo era il primo a non ascoltare il suo Sensei» disse sbuffando.

«Emh... continuiamo!» disse cercando di deviare il discorso.
«Ehi! Non può ignorarmi così!» disse Naruto ridendo.

***

«Ciao ci vediamo domani» disse il ragazzo dai capelli argentei, che salutò con un flebile gesto di mano i suoi amici.

«Ciao Kakashi a domani» disse Rin sorridendo, invece il corvino aveva ricambiato sventolando una mano al cielo e sorridendo.

Il bambino entrò in casa, aprì con cautela la porta, trovando suo padre intento a cucinare la cena.

«Ciao Kakashi! Com'è andata?» chiese Sakumo, sorridendo al figlio.

Un demone dagli occhi azzurri|Sasunaru|Original|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora