CAPITOLO 10

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(Yuji's POV)

Erano passato alcuni giorni dal viaggio a Kyoto e non era più successo nulla con Gojo. A lezione e quando ci incontravamo nei corridoi ci salutavamo e ci comportavamo come nulla fosse, ridevamo e scherzavamo come sempre. A volte avevo quasi il dubbio di essermi sognato tutto quanto. Nonostante questo mi trovavo sempre a cercarlo con lo sguardo ovunque mi trovassi.

Non avevo raccontato nulla a Megumi, perché prima volevo capire quali fossero i miei veri sentimenti. Anche se Megumi sospettava qualcosa, mi osservava più del solito e si capiva che qualcosa non lo convinceva. Sapeva che qualche dubbio mi affollava la mente, ma quando provava a chiedermi di cosa si trattasse sviavo la domanda e lui lasciava perdere.

Era l'ora di ginnastica e il professore aveva deciso di farci correre per tutto il campo di atletica un paio di volte. Ero contento, la corsa mi piaceva molto dato che ero molto veloce e avevo molta resistenza. Era quello che ci voleva per scaricare un po' di stress.

Con poco sforzo avevo doppiato tutti, tranne Megumi che mi seguiva con qualche metro di distanza. Rallentai appena in modo che mi raggiungesse.

"Devi impegnarti di più se vuoi superarmi" lo sfottei.

"Stai... zitto e pensa... a correre" iniziava a raggiungere il limite, mentre io avevo ancora un sacco di energia.

"Vuoi che ti lascio vincere? Potrei simulare una caduta" scherzai.

"Non dire stronzate" mi lanciò un'occhiataccia mentre ci accingevamo al traguardo. Eccellerai tornando a distanziarlo di qualche metro e tagliai il traguardo con un balzo e le braccia al cielo.

Megumi si abbandonò per terra ansimante e distrutto per la fatica e io mi sedetti accanto a lui mentre aspettavamo che arrivassero tutti gli altri. Quando anche i più lenti superarono il traguardo il professore si alzò dalla sedia su cui era rimasto tutto il tempo a intrattenersi con il telefono, senza nemmeno degnarci di uno sguardo. Si alzò sbuffando e, dopo aver lanciato il telefono sul tavolino lì accanto, si infilò le mani in tasca e si avvicinò a noi, sbadigliando.

"Wow, quanto è figo il prof Zenin" disse una delle ragazze della mia classe.

"Hai ragione è proprio figo, vorrei saltargli addosso" commentò un'altra.

"Sì, però ha un caratteraccio, tratta tutti come se non valessero niente" mi voltai verso il gruppetto di ragazze e notai che lo stavano divorando con gli occhi mentre si avvicinava a noi.

"Beh può trattarmi male quanto gli pare per quanto mi riguarda" iniziarono a sghignazzare tra di loro.

Sbuffai e lo fissai anche io. Sapevo che il padre di Megumi era molto popolare tra le nostre compagne di classe, no, in realtà tra tutte le ragazze della scuola. Era molto alto e muscolosissimo. Aveva i capelli neri e un bel viso, proprio come Megumi, ma quello che secondo me conquistava tutti era il suo fascino strafottente e menefreghista.

"Bene, come al solito Itadori vi ha stracciato tutti. Non siete migliorati per niente, né nella velocità né nella resistenza" la sua voce era profonda, ma il suo tono e il suo sguardo erano pesantemente annoiati. Si guardava intorno come se stesse cercando un altro posto per coricarsi e farsi un pisolino. Però si è accorto di tutto, sia che avevo vinto, sia che gli altri non avevano fatto progressi, eppure non aveva alzato lo sguardo da quel telefono nemmeno per un secondo e non aveva nemmeno con se un cronometro e i tempi delle scorse lezioni. Sicuramente era una persona molto sveglia e che sapeva cogliere informazioni senza dare nell'occhio.

Siamo sicuri che sia un semplice insegnante di ginnastica del liceo e non un agente delle forze speciali?

"Fate stretching e poi tornatevene in classe" ci liquidò con un gesto della mano e tornò da dove era arrivato.

Cursed Love    [Gojo Satoru x Itadori Yuji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora