CAPITOLO 16

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(Gojo's POV)

Mi era capitato diverse volte, nella vita, di aprire gli occhi e vedere il volto di qualcun altro come prima cosa, ma devo dire che questo viso era particolarmente carino. In realtà, la sera prima, con gli occhi rivolti all'indietro, la bocca schiusa per i gemiti e le lacrime di piacere che gli rigavano il viso, era decisamente molto più carino. Il pensiero mi fece sorridere. Accarezzai il suo viso, ora tranquillo e sereno mentre dormiva e gli stampai un bacio sulle labbra. Yuji aveva un sonno molto profondo, mi piaceva questa cosa perché potevo divertirmi a infastidirlo quanto volevo. Spostai il lenzuolo e iniziai a tempestarlo di baci e morsi intorno ai suoi capezzoli. Sorrisi ancora quando mi accorsi che nemmeno questo lo fece svegliare, ma iniziò ad emettere dei piccoli gemiti mentre dormiva. Continuai la mia tortura mentre intrecciavo le mie gambe con le sue, abbassai una mano sulla sua coscia e la strinsi, spingendo il suo bacino contro il mio.

Di colpo, il suono del campanello di casa mia interruppe quella tranquillità. Mi fermai, ma non avevo intenzione di alzarmi, chiunque fosse sarebbe ripassato in un altro momento. Guardai Yuji, che non si era svegliato nemmeno con il suono del campanello, e ricominciai a baciarlo lungo il collo e la mascella.

Di nuovo suonò il campanello, questa volta con più insistenza. Sbuffai frustrato e mi alzai dal letto innervosito. Afferrai i pantaloni della sera prima e me li infilai velocemente mentre mi avvicinavo alla porta d'ingresso. Spalancai la porta infastidito, senza curarmi di controllare chi fosse dallo spioncino e senza curarmi del fatto che fossi a petto nudo.

"Che c'è?!" con mia sorpresa mi ritrovai davanti Suguru Geto, indossava una felpa nera oversize e i pantaloni della tuta dello stesso colore. I capelli erano, come al solito, raccolti in una crocchia dietro la testa e solo un ciuffo gli copriva il viso serio.

"Alla tua età dormi ancora fino a quest'ora?" chiese, con tono di critica.

"Sempre meglio che attaccarsi al citofono della gente di sabato mattina, come le vecchie megere frustrate" risposi stizzito.

"Quello frustrato qui mi sembri tu" controbatté passandomi accanto ed entrando in casa. Chiusi la porta dopo il suo passaggio e lo seguì in cucina, lanciai un'occhiata alla camera dove dormiva Yuji, per fortuna avevo chiuso la porta quando ero uscito.

"Che sei venuto a fare?" chiesi, mentre prendeva posto su una sedia in cucina.

"A prendere un caffè con un amico" mi rivolse uno dei suoi sorrisi inquietanti.

"Beh la prossima volta avvisa, o presentati per pranzo" risposi appoggiandomi al bancone della cucina e incrociando le braccia al petto. "Comunque non me la bevo: che vuoi?" era vero che eravamo amici, ma non esiste che si fosse presentato qui solo per un caffè.

Mi osservò in silenzio per qualche secondo, poi sorrise in modo più naturale. "Lo sai che mi piace tenerti d'occhio, ultimamente sei più sfuggente del solito" lo osservai a mia volta, ma non mi sembrava stesse mentendo. In fin dei conti è sempre stato un buon amico e un buon osservatore. "Comunque il caffè lo voglio lo stesso".

Sospirai e mi voltai verso la credenza per prendere l'occorrente. Quando gli voltai le spalle lo sentì trattenere il respiro, come se fosse sorpreso. Di colpo mi tornò in mente della sera prima: i graffi di Yuji. Mi voltai di nuovo verso di lui, ma era troppo tardi.

"Quindi hai compagnia, potevi dirmelo, avrei tolto il disturbo" disse con un sorriso furbo. "Però sono sorpreso, ultimamente eri tanto preso da quel ragazzino..." quasi mi venne da ridere vedendo la sua espressione mentre realizzava quello che sapevo gli fosse venuto in mente. Si voltò di scatto a guardare la porta della camera da letto, poi puntò gli occhi nei miei, con uno sguardo che trasmetteva dissenso e incredulità allo stesso tempo. Non serviva che esprimesse a parole la domanda che voleva pormi, il suo sguardo palava da solo. 

Cursed Love    [Gojo Satoru x Itadori Yuji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora