CAPITOLO 12

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I giorni passavano e il Natale si stava avvicinando e, con esso, anche le vacanze invernali. Da una parte non vedevo l'ora, perché sapevo che mi sarei divertito con i miei amici tra sale giochi, cinema e karaoke. D'altra parte, però, sapevo che non avrei rivisto Gojo fino al rientro a scuola. Non potevamo certo incontrarci in pubblico fuori dalla scuola e, nonostante abitassimo nello stesso quartiere, lui si rifiutava ti farmi entrare in casa sua. L'unico posto in cui potevamo incontrarci era a scuola. Continuavamo a nasconderci e a pomiciare ogni volta che potevamo, ma iniziavo a pretendere di più. Ogni volta era sempre più intenso ed eccitante, volevo sentire le sue mani sulla pelle e la sua lingua così esperta percorrermi il corpo. E poi volevo toccarlo. Volevo accarezzare il suo corpo con le dita e stringerlo a me.

"Yuji! Guarda dove metti i piedi!" L'urlo di Megumi mi riportò alla realtà, giusto in tempo per bloccarmi prima che un ragazzino in bicicletta mi centrasse in pieno in mezzo alla strada.

"Cazzo! C'è mancato poco! Grazie, amico" dissi agitato per lo spavento.

"Ma dove hai la testa ultimamente?" Chiese, accostandosi a me e guardandomi con sospetto.

Stavamo rientrando a casa dopo una lunga giornata. Mentre camminavamo verso la stazione mi ero perso nei miei pensieri, questo capitava molto spesso nell'ultimo periodo.

"Scusa, ho un po' di roba che mi frulla in testa" risposi vago.

"Di che si tratta?" Chiese ancora. Mi rovistai nelle tasche della giacca e tirai fuori due gomme da masticare. Una la lanciai a lui, che la afferrò al volo, invece l'altra la scartai e me la misi in bocca cominciando a masticarla.

"Mmh... nulla di che" non avevo ancora raccontato nulla a Megumi di quello che stava succedendo. Era ancora una cosa strana e totalmente nuova per me. In generale, non ero mai stato particolarmente interessato a frequentare qualcuno, tanto meno un ragazzo. Non mi era mai passato nemmeno nell'anticamera del cervello che potessi essere attratto dai ragazzi anziché dalle ragazze, quindi era strano parlarne ad alta voce con qualcuno. Inoltre, Gojo era un insegnante. Mi fidavo di Megumi, ma meno persone ne erano a conoscenza, meglio era. Se fosse trapelata la cosa, saremmo stati in grossi guai. Fatto sta che io e Megumi siamo amici da sempre, non ho mai avuto segreti con lui. Inoltre, mi avrebbe fatto comodo confrontarmi con qualcuno, essendo per me tutto nuovo.

"Sai... a scuola... c'è qualcuno che... ha attirato la mia attenzione" ero estremamente a disagio.

"Ah, è per questo che ultimamente sei così strano?" Chiese interessato.

"Mmh... credo di sì" risposi titubante.

"Quindi ti piace qualcuna, eh?". Nel mentre avevamo raggiunto la stazione e stavamo aspettando il treno.

"Non lo so se mi piace. Sicuramente non ho mai incontrato nessuno così, mi piace passare il tempo insieme e non riesco a smettere di pensarci" risposi sentendomi arrossire.

"Cosa la rende così speciale?" Chiese, era molto incuriosito, forse perché era la prima volta che esprimevo un certo interesse verso qualcuno.

"Non lo so, credo il suo carisma, il modo in cui mi guarda e mi sorride mi fa sentire speciale. È semplicemente fuori dal comune ai miei occhi" mentre ne parlavo ripensai ai suoi gesti, alla sua vivacità indistruttibile, al suo sorriso che sfidava il mondo e a quegli occhi imperscrutabili e magnetici.

"Wow, da come ne parli sembra più di un mero interesse" constatò pensieroso.

"Che intendi dire?".

"Credo tu sia innamorato perso" sentenziò calmo.

Rimasi in silenzio una manciata di secondi cercando di processare le sue parole.

Io? Io innamorato? Innamorato di Gojo? Quando il significato di queste parole mi arrivò al cervello, una potentissima scarica elettrica mi attraversò il corpo. Sentì le guance andare in fiamme e il cuore quasi mi balzò fuori dal petto per l'emozione. La consapevolezza delle sue parole mi lasciò senza fiato e senza nulla da dire. Sapevo solo che era così.

Cursed Love    [Gojo Satoru x Itadori Yuji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora